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Il cervello... che stress!

Nel corso degli anni Settanta il neurologo e neuroscienziato Paul Donald MacLean elabora una teoria evoluzionistica sul cervello a la sua struttura trinitaria, la “Triune Brain”.

Il cervello... che stress!

Chi non ha mai detto “che stress!”??
La nostra vita è una relazione a tre: il nostro Ego (ciò che crediamo di essere) il nostro Sé Superiore (la nostra essenza divina) e lo Stress

Dato che non è possibile vivere in un mondo senza stress, la nostra reazione deve ridurre i danni.
Il cervello rettiliano, la parte più antica, che risponde agli istinti primordiali attacco-fuga, offre una efficace ed antica risposta: allontanarsi dalla fonte di stress o combatterla.

Le altre parti del cervello, poi, suggeriscono comportamenti alternativi alla “lotta fisica” che favoriscono l’eliminazione dello stress garantendo la conservazione della specie

Ma come è composto il nostro cervello? Storicamente è stato considerato in molti modi differenti: gli antichi egizi consideravano il cervello di scarsa importanza; nel mondo greco, Ippocrate e altri filosofi come Platone, identificavano nel cervello la sede del pensiero; Aristotele, invece, riteneva che fosse il cuore la sede dell’intelligenza, e vedeva il cervello solo come un meccanismo di raffreddamento del sangue, riscaldato dal corpo; Cartesio teorizza una divisione tra mente e corpo, ipotizzando il dualismo mente-cervello.

Nel corso degli anni Settanta, invece, il neurologo e neuro-scienziato Paul Donald MacLean, elabora invece una teoria evoluzionistica: una struttura trinitaria (“Triune Brain”).

Questa interpretazione, che esercitò un grande fascino tra gli intellettuali, è che il cervello si sia sviluppato attraverso un processo di stratificazioni successive in cui gli strati che lo formano si poggiano su quelli precedenti senza che avvengano radicali modifiche strutturali:

> cervello Rettiliano (tronco dell’encefalo), più interno, è sede degli istinti primari, delle funzioni corporee autonome;
> cervello Mammifero (sistema limbico), rappresenta un progresso dell’evoluzione del sistema nervoso perché è in grado di sviluppare emozioni e strategie adattative per affrontare l’ambiente;
> coscienza (neocorteccia), più esterno, sede del pensiero cosciente e del linguaggio, elabora strategie e nuovi comportamenti che permettono di affrontare situazioni nuove ed inaspettate, è associato all’autocoscienza, alla concezione dello spazio e del tempo, al concetto di causalità, di costanza e di sincronicità.

Le tre parti del nostro cervello possono convivere in equilibrio ma spesso accade che vi sia una parte che prende il sopravvento sulle altre e, a causa delle nostre esperienze passate, i tre cervelli non siano pertanto in equilibrio.

Può accadere infatti un vero e proprio “colpo di stato“, da parte di una delle tre che tende a soffocare le altre, mentre in un secondo momento può verificarsi l’opposto. Tutto dipende dal nostro stile di vita e dall'ambiente in cui nasciamo, cresciamo e ci troviamo a vivere.

E’ grazie infatti alla scoperta del lobo frontale, della capacità di acquisire nuovi comportamenti e nuove esperienze (coscienza), che gran parte del lavoro dovrebbe esser diretto, sulla consapevolezza e conseguente armonizzazione delle parti inespresse o ipertrofiche.
La coscienza ha il difficile ruolo di madre e padre dell’organismo e quello di assumersi la responsabilità, di proteggere e dare direzione.

Se la coscienza è narcisista, si dimentica di cuore e organismo e prevale l’ego.

 

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