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Medicina Quantistica contro ansia e agitazione

L'ansia un "Mostro" dagli effetti talvolta devastanti? Quali sono le cause e i disturbi che provoca? Quando si trasforma in patologica? Quanto incidono le emozioni? Si può valutare il nostro stato di ansia e di stress? Come liberarci da questo male oscuro e ritrovare il benessere? Esistono dei rimedi naturali efficaci per riportare in equilibrio il nostro stato psicofisico? In questo articolo trovi le risposte a tutte queste domande e molto altro ancora.

Medicina Quantistica contro ansia e agitazione

Trattare un argomento come l'ansia non è facile perché non bastano poche righe per spiegarne la complessità e le mille sfaccettature chè può assumere.

Sicuramente il disagio mentale esiste e non può essere semplicemente liquidato come una specie di "male oscuro", una tegola che ci è caduta in testa, un qualcosa di "altro" da noi per cui basta prendere qualche pillola miracolosa e la malattia scompare.

Dobbiamo renderci conto che è parte di noi, una parte che è squilibrata e che può anche essere minacciosa e invalidante, ma che sicuramente ci sollecita a un cambiamento spesso profondo e radicale.

Da più di cent'anni si studiano i disturbi d'ansia (fu Freud a fare una descrizione vividissima di un attacco di panico) i più comuni dei quali sono: attacco di panico, agorafobia, disturbo d'ansia generalizzato, disturbo da stress, fobie ecc.

Si può dire che l'ansia non ha più segreti per quanto riguarda i meccanismi biochimici che ne stanno alla base, ma per quanto concerne il suo trattamento c'è ancora molto da fare appunto perchè non basta somministrare un farmaco per risolverne le cause.

L'ansia deve essere trattata sia da un punto di vista fisico che "sottile", in altre parole "olistico".

 

Che cosè l'ansia

L'ansia è un evento psichico fisiologico, il momento di preparazione dell'organismo a un allarme, dunque è un fenomeno normale che tutti proviamo sebbene in misura e frequenza variabile.

La reazione di allarme è naturale e necessaria, nell'uomo come negli animali, per la sopravvivenza; nell'organismo avvengono precise trasformazioni chimiche che producono modificazioni fisiche generali tali da consentire di affrontare nel modo ottimale la minaccia tramite l'attacco (eliminazione diretta del pericolo), o la fuga (l'allontanamento dalla minaccia).

Le reazioni fisiologiche sono molteplici: avviene una ridistribuzione del sangue per cui questo affluisce maggiormente nei distretti corporei che ne hanno più bisogno per far fronte alla reazione di attacco o fuga (ad esempio il tessuto muscolare), il ritmo cardiaco aumenta, così come la frequenza respiratoria, la bocca diviene secca, la secrezione di enzimi digestivi diminuisce e il sangue viene deviato dal sistema digerente al sistema muscolare, la pupilla si dilata, le onde beta cerebrali (ad alta frequenza) aumentano inducendo uno stato di allerta generale, le onde alfa (a bassa frequenza), associate con la tranquillità mentale, diminuiscono; migliora il livello di attenzione e la qualità della prestazione.

Tutto è perfettamente normale e fisiologico: l'ansia consente e facilita la sopravvivenza e ha dunque un'importante funzione adattativa. Nel bambino rappresenta una tappa fondamentale della crescita: accompagna il distacco dai genitori, ma contemporaneamente anche l'adattamento e la socializzazione. Nell'adulto sano l'ansia è seguita da scelte comportamentali adeguate. Può essere considerata fisiologica se è di breve durata e giustificata dall'attesa di un pericolo o di una sfida reale.

È invece patologica quando si prolunga nel tempo e assume l'aspetto di un pericolo imminente senza l'identificazione di un oggetto che sia legittimo, fino a raggiungere livelli di angoscia e di fobia. E' differente dalla paura che invece si riferisce a un pericolo immediato, esterno e reale e porta a reazioni di difesa.

 

L'ansia patologica

L'ansia patologica è quella che, prolungandosi nel tempo, raggiunge livelli tali da produrre effetti negativi: riduce la performance, fino all'impossibilità di ogni prestazione e alla paralisi, invade la vita fisica, relazionale, psichica.

Nelle forme più lievi il soggetto si sente a disagio, teso, inquieto, insodisfatto. In quelle più gravi si possono provare sensazioni di irrealtà, sbandamento e vertigine, come se le gambe non reggessero e si perdesse il senso dell'equilibrio.

Il panico è la forma più acuta, intensa, ha spesso la caratteristica della crisi d'insorgenza rapida e improvvisa. L'ansia può avere dunque manifestazioni molteplici che si associano a una ricca sintomatologia. Il sintomo ansia e i tre aspetti su: fisico-psichico-neurovegetativo Il sintomo d’ansia è molto complesso poichè trae le sue origini da fatti individuali, famigliari, genetici e in via generale, dagli eventi della vita. Il sintomo ansia ha essenzialmente tre aspetti:uno fisico, uno psichico, e uno neurovegetativo.

Sintomi psichici Sensazione di apprensione, paura, terrore, inquietudine, irritabilità, difficoltà di concentrazione e di attenzione, pessimismo, sfiducia in se stessi e nelle proprie capacità, stato di preoccupazione continua ed ingiustificata, sensazione di pericolo, di mente confusa, insonnia, reattività eccessiva al minimo stimolo.

 

Sintomi fisici

Crampi allo stomaco, disturbi intestinali, respiro affannoso, tremori, giramenti di testa, tensioni e dolori muscolari, voce tremula, rossore del viso, stanchezza.

Sintomi neurovegetativi

Senso di soffocamento, fiato corto, palpitazioni e aumento del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa, sudorazione, mani fredde o sudate, modificazioni salivari e bocca asciutta, vertigini, nausea, diarrea, senso di sbandamento, vampate di calore o di freddo improvvisi, bisogno di urinare spesso, etc.

L’ansia causa una diminuzione dei pensieri, della concentrazione e dell’attenzione, generando dei blocchi energetici, impedendoci di pensare a come risolvere efficacemente le situazioni. In realtà , non è un vero proprio blocco: quando siamo in uno stato ansioso, così come respiriamo più velocemente, pensiamo anche più velocemente; il fatto negativo è che ci focalizziamo solo sul problema, rivedendolo, rivisitandolo, cosicché l’unica via d’uscita che troviamo è la FUGA.

Le persone ansiose sopravvalutano il potenziale dannoso e pericoloso degli eventi e sottovalutano la loro capacità di poterli fronteggiare e risolvere. Dato che la persona ansiosa è portata a cercare una vita d’uscita, ogni volta che in futuro sorgerà un nuovo attacco ansioso, la ricomparsa di quel comportamento di fuga che ha funzionato in passato sarà sempre la via preferenziale. Quali sono le cause dell’ansia Alcune malattie come quelle della tiroide, per esempio, possono causare ansia.

Tuttavia la vera sindrome da ansia generalizzata non ha alcuna disfunzione organica documentabile. Purtroppo non sono stati ancora identificati i meccanismi che causano la malattia e le vie di ricerca sono orientate, come negli attacchi di panico, a individuare quali sostanze appartenenti al cervello si comportano come “ansiogene” cioè generatrici di ansia.

I farmaci prescritti per questa sindrome dai medici (con cautela, vista la possibilità di provocare dipendenza e abuso, oltre a spiacevoli effetti collaterali) sono le benzodiazepine, cioè i cosiddetti ansiolitici. Ma sedare la sintomatologia ansiosa con psicofarmaci non significa mai guarire dall'ansia, cioè dalle sue cause prime, inoltre può provocare frustrazione quando dopo la sospensione, il sintomo ricompare.

L'ansia dello studente prima di un esame è dunque fisiologica e serve ad aumentare il livello di attenzione e quindi di prestazione; il disagio, la tensione, l'inquietudine sono il segnale dell'andrenalina in circolo che consentirà di superare al meglio la prova.

Quando invece è eccessiiva e riduce la lucidità mentale e la concentrazione fino ad arrivare a una vera e propria sintomatologia fisica e al blocco totale va compresa e guarita. Innanzitutto va ricordato che le sensazioni che provoca non sono pericolose, il polso corre, il cuore batte forte, la nausea, o le vertigini, il desiderio di piangere o di gridare o battere sul tavolo non sono segni di malattia pericolosa. Le situazioni che evocano l'ansia non sono mai oggettivamente pericolose.

L'ansia patologica compare solo quando la persona che si trova di fronte a una sfida, tende a ingigantirne le difficoltà insistendo mentalmente su tutte le conseguenze negative di un cattivo esito, sorvolando o minimizzando le proprie capacità.

Dunque l'ansia porta a un'interpretazione distorta della realtà: si immaginano pericoli che non esistono o a cui si potrebbe far fronte con efficienza se non si fosse inabilitati dalle proprie sensazioni e reazioni. La reazione ansiosa è corretta perché è la reazione fisiologica ai pensieri e alle immagini terribili che la persona ha prodotto dentro di sé, sono questi pensieri e queste immagini associate alla situazione che non sono corrette.

Certi pensieri e certe immagini accompagnano automaticamente l'ansia che cala immediatamente non appena si modificano coscientemente le immagini e i pensieri.

 

Quali sono i disturbi d’ansia generalizzata

Viene definita ansia generalizzata uno “stato di tensione” diffuso e persistente, privo dei momenti di crisi come negli attacchi di panico ma caratterizzato da un malessere generale psicologico-corporeo perdurante anche per molto tempo (mesi o anni). I possibili sintomi dell’ansia generalizzata sono stati raggruppati in quattro categorie, vediamoli tenendo presente che è raro il loro comparire insieme:

  • Tensione motoria, evidenziata da tremori, dolori muscolari, incapacità a stare fermi e a rilassarsi, tremori delle palpebre, facile affaticabilità.
  • Iperattività vegetativa (che interessa quella parte del sistema nervoso non controllabile dalla volontà): i sintomi sono tachicardia, vertigini, bocca secca, sudorazione aumentata, formicolii alle mani e ai piedi, difficoltà digestive, sensazione di caldo e di freddo improvvisa, nodo in gola, difficoltà a deglutire, aumento della respirazione, mani fredde e umide, diarrea, sensazione di “testa vuota” o “leggera”, nodo alla bocca dello stomaco.
  • Stato psicologico di attesa, caratterizzato da paura, rimuginazioni, aspettativa di eventi spiacevoli o tragici per sé e per le persone care.
  • Vigilanza mentale, connotata da iperattenzione che paradossalmente diventa distrazione, difficoltà di concentrazione e memoria, impazienza e irritabilità.

L’ansia generalizzata, come si intuisce, è un disturbo che spesso limita di molto le prestazioni e la produttività e in generale la qualità della vita di una persona, e le complicazioni possono essere: una sindrome depressiva a causa dell’incapacità di vivere una vita serena; l’abuso di alcool perché questa sostanza “seda” lo stato ansioso; l’abuso di farmaci ansiolitici.

 

Ansia: gli effetti sul sistema nervoso autonomo

Come è possibile che l’ansia, oltre ai sintomi psicologici descritti, si sveli anche attraverso molti sintomi di tipo organico? La risposta sta nel risultato di ricerche sul sistema nervoso umano e i suoi collegamenti con comportamenti psicologici. Per l’equilibrio di numerose funzioni del corpo di fronte ai molteplici stimoli dell’ambiente, il sistema nervoso autonomo riveste una grande importanza: si tratta di un sistema che agisce appunto autonomamente, cioè senza il controllo volontario e senza che l’individuo ne sia consapevole.

A livello del corpo, a esclusione del cervello, il sistema si divide in due parti: sistema simpatico e parasimpatico. Ambedue si collegano a molti organi del corpo (cuore, vasi sanguigni, muscoli bronchiali e polmonari, stomaco, intestino, organi sessuali maschili, tutte le ghiandole, vescica urinaria, pelle) agendo su di loro in modo sinergico per assicurarne sempre la migliore funzionalità di fronte a qualsiasi stimolazione ambientale.

In particolare: il sistema simpatico produce risposte negli organi che preparano all’attività (o all’emergenza) provocando, per esempio, l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della glicemia (zuccheri nel sangue) e, più in generale, l’aumento dell’attivazione e della disponibilità di energia. Il sistema parasimpatico, invece, produce, a livello degli stessi organi, modificazioni generalmente in direzione opposta.

La funzionalità dei due sistemi viene modulata da centri nervosi posti nel cervello, vera e propria centrale di comando operativa e analizzatore delle esigenze di tutto il corpo (ricordiamo: senza la volontà). Negli ultimi anni si è dimostrato che i centri sopra citati sono influenzati direttamente da una particolare zona del cervello denominata sistema limbico che ha la funzione di attivare e manifestare le emozioni. Dunque a ogni emozione non corrisponde solo una reattività affettiva e comportamentale ma anche una risposta da parte degli organi del corpo mediata, appunto, dal sistema nervoso autonomo.

Ecco quindi perché in concomitanza con l’angoscia e il terrore – riferiti da chi soffre di attacchi di panico, oppure con lo stato di tensione diffuso e persistente di chi presenta ansia generalizzata -, si manifestano anche sintomi apparentemente solo corporei come palpitazioni, nodo in gola, tremori, vertigini, formicolii alle mani e ai piedi, difficoltà digestive.

Tutto ciò ha portato allora a considerare l’ansia il disturbo psicologico più corporeo che ci sia e a stimolare ricerche per la migliore comprensione di tutte quelle malattie a tutt’oggi definite psicosomatiche (come la gastrite, la colite, la psoriasi…) nelle quali l’ansia (insieme a problemi psicologici di cui il paziente è più o meno consapevole) sembra giocare un ruolo fondamentale.

 

Colite nervosa o sindrome del colon irritabile

Questa sindrome è di chiara origine psicosomatica ed è molto legata allo stato ansioso della persona, è un vero e proprio campanello di allarme lanciato dal colon, quella parte dell’intestino particolarmente sensibile alla vita frenetica e allo stress.

Da tutto questo si può comprendere come questi disturbi (pancia gonfia, meteorismo ecc.) siano delle vere e proprie somatizzazioni delle nostre ansie e dello stress continuo a cui siamo sottoposti con la vita moderna. Il nostro corpo ci sta chiedendo aiuto, ascoltalo e aiutalo.

Accanto ai fattori psicologici che abbiamo visto, la colite può insorgere o aggravarsi anche a causa di:

  • intolleranze o ipersensibilità a determinati alimenti;
  • flora intestinale alterata;
  • microrganismi patogeni (funghi);
  • parassiti.

Colpisce il 15% della popolazione, con una frequenza doppia nelle donne.

 

Come la mente può far ammalare il corpo

La concezione psico-biologica della vita va attentamente considerata. Poiché la salute del corpo è strettamente collegata allo stato di salute dell’anima, la malattia è stata definita un difetto dell’anima.

Ogni tensione si ripercuote sempre negativamente sulla salute. Il meccanismo di ripercussione è abbastanza semplice. Lo stimolo emotivo agisce sul cervello, così ogni apprensione e ogni paura sono scosse che subisce la psiche che, per mezzo del cervello, quale reazione, impartisce ordini di difesa, di tutela, di salvezza ai nervi; ordini che arrivano a tutti i visceri. Questi, come atteggiamento difensivo, si contraggono perché il timore è contrazione, restringimento, chiusura.

“Mi manca il fiato, il cuore mi martella, ho avuto una stretta al cuore” sono espressioni che si sentono di frequente da coloro che sono sottoposti a questi disturbi. Soffrono pure di vertigini, di tremori e di svenimenti. Alcuni hanno la pressione troppo alta o troppo bassa. La frequente ripetizione determina l’usura.

Le conseguenze di tutti gli stati negativi, mentre si riflettono sulla salute, covano i mille mali che sfociano in malattie impensate. Mai come oggi ci viene offerto un così grande numero di invenzioni che fanno risparmiare tempo, eppure, mai come oggi non si trova il tempo per fare tante cose pur necessarie. La società dei consumi è la società dell’urgenza e dell’ansia.

Ogni volta che l’uomo affronta una difficoltà, ha bisogno della forza necessaria per superarla. Allora, qualcosa si muove in lui, un’ansia stimolante come lo slancio di chi prende la rincorsa per saltare un ostacolo. Quest’ansia è normale e benefica. Ma vi è anche un’ansia che è agitazione e urgenza: l’affannarsi della vita di oggi. Questa è ansia negativa.

L’ansia può arrivare a causare vere e proprie malattie per il mutamento della chimica e nella struttura organica nel fisico di persone che erano normalissime. Tutto era in ordine, prima, ma da quando lo shock emotivo o il trauma ha percosso la persona per un fatto spiacevole, cominciano i disturbi. I disordini psicogeni, cioè di origine emotiva, sono il punto di partenza.

 

Cosa ci racconta la Medicina Cinese a base dell’Agopuntura

Una delle affermazioni più affascinanti (supportata da una storia clinica di migliaia di anni e tuttora attuale) è che a ogni organo del corpo umano corrisponde un “contenuto psichico”, o meglio, “dentro gli organi sono depositate energie anche mentali. Secondo i cinesi nel cuore, per esempio, c’è l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella milza si conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà vita alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione.

Le emozioni trovano collocazione nello stesso modo tanto che, per la medicina cinese, un’emozione influenza (e viceversa) un organo corrispondente, cioè: il cuore sente la gioia, il rene la paura, il fegato la collera, il polmone la tristezza e l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le idee fisse. Ebbene le sindromi ansiose nascono da squilibri energetici, tossicità, malfunzionamento degli organi che danneggiano l’energia mentale rispettiva (per esempio, un fegato intossicato diminuisce la forza delle decisioni, oppure i reni affaticati incrinano la volontà, e così via).

Anche gli eccessi di emozioni portano a lungo andare (a volte in modo acuto) a un consumo dell’energia degli organi corrispondenti tanto che i vari sintomi ansiosi possono essere associati appunto a quelli, con la rispettiva emozione considerata in questo caso nociva.

Ecco allora l’angoscia, l’indecisione, la stanchezza nascere dall’energia renale indebolita dalla paura; la “testa vuota”, la mancanza di coraggio, l’indecisione, riferiti tutti a un fegato mal funzionante danneggiato dalla collera; l’incapacità a riflettere, la perdita di memoria, causate da stomaco, milza, pancreas, “svuotati” dalle idee fisse, dalle rimuginazioni continue.

 

L'alimentazione quanto è importante

Se la sindrome ansiosa si prolunga nel tempo la salute può subire danni e le modifiche biochimiche e fisiche che sono fisiologiche se limitate nel tempo, possono alla lunga provocare patologie.

Senza le necessarie secrezioni digestive ed enzimatiche, il cibo, nel tubo digerente, comincierà ad andare incontro a fermentazione e a putrefazione bloccando l'assorbimento selettivo di molti nutrienti importanti nell'intestino tenue, tale situazione, congiunta all'aumentata attività batterica, indurrà un ulteriore stress sul sistema immunitario rendendolo più vulnerabile all'insorgenza di malattie.

Proteine indigerite potranno penetrare attraverso la barriera mucosa intestinale provocando l'insorgenza di reazioni allergiche, lo stomaco potrà andare incontro all'ulcera; in chi è particolarmente predisposto potranno insorgere problematiche di carattere cardiocircolatorio e così via. Pertanto è importantissimo intervenire sull'ansia e interromperne il ciclo (addirittura può inescarsi “l'ansia dell'ansia”) con vari mezzi che siano il più “ecologici possibile” e senza effetti collaterali.

L'alimentazione è il primo fondamentale strumento che ognuno ha a disposizione per migliorare il proprio stato di benessere e salute. Gli studi di nutrizione ortomolecolare evidenziano l'importanza di alcune sostanze per il riequilibrio del sistema nervoso: In particolare sono molto utili quattro amminoacidi: istidina, triptofano, glicina e taurina.

Alimenti anti ansia

  • Cereali integrali: forniscono energia a lento rilascio, contengono magnesio, che contrasta affaticamento, ansietà, depressione; zinco, potente antiossidante che migliora la capacità di concentrazione, selenio che stimola il sistema immunitario;
  • Proteine: la preferenza a carni bianche come pollo e tacchino, ricchi di triptofano, un'aminoacido precursore della serotonina, l'ormone del benessere. Il pesce per l'apporto di omega 3 che favoriscono la vitalità del sistema nervoso centrale e intervengono positivamente sul rilascio di adrenalina e cortisolo, oltre a mantenere pulite le arterie, il pesce bianco contiene anche le vitamine del gruppo B che migliora la resistenza allo stress. Per i latticini optare per quelli a basso contenuto di grassi, come yogurt e ricotta magra, o fiocchi di latte, ma anche uova e fagioli , il parmigiano che contiene tirosina, un aminoacido che produce un azione stimolante sull'organismo in grado di aumentare la memoria e la prontezza mentale, alleviare il dolore, stimolare l'energia sessuale.
  • Frutta e verdura fresca di stagione: lattuga, legumi, ananas, kiwi, banane, fichi, albicocche, mirtilli e verdura fresca di stagione, ricca di fibre e sali minerali, in particolare magnesio e potassio, che consentono di mantenere costante il livello di insulina.
  • Acidi grassi polinsaturi: contenuti nella frutta oleosa, noci, mandorle e nocciole e nel pesce: salmone, merluzzo, sardine, tonno e pesce spada, che svolge una importante azione sul benessere delle vene e sulla funzionalità cardiaca e cerebrale.
  • Cioccolata fondente: contiene serotonina che regola l'umore e ha propietà calmanti. Dosi consigliate: 2/3 quadratini la sera, per gratificare il palato e predisporci al sonno.
  • Oli vegetali a crudo: olio extravergine d'oliva, olio di semi di lino o di sesamo, che tonificano il sistema nervoso. Da evitare i grassi di origine animale.


Alimenti da evitare

Ci sono alimenti che peggiorano lo stato ansioso e sono:

  • Fritti, zuccheri raffinati, carboidrati ad alto indice glicemico, bevande alcoliche, farine raffinate, caffè.

 

 

Quali i rimedi naturali per l'ansia

Tra i rimedi naturali per l'ansia, l'utilizzo di piante medicinali può essere di grande aiuto, in particolare è possibile riequilibrare il terreno e quindi la tendenza costituzionale al fenomeno ansioso, ne elenco alcune che sono:

  • Biancospino: ha propietà sedativa e spasmolitica del sistema nervoso centrale e del simpatico, agisce sullo stress psicofisico e aiuta in caso di tachicardia, palpitazioni;
  • Tiglio: sedativo, ansiolitico, contiene l'agitazione e l'emotività. Particolarmente indicato nell'insonnia di soggetti nervosi, inquieti, ipereccitati con euforia serale, preoccupati, ansiosi;
  • Melissa: utile nei casi di depressione, angoscia, melanconia, insicurezza, vulnerabilità emotiva, ipersensibilità agli influssi ambientali, ansia e insufficienza mnemonica spesso correlata a questi stati. Ha una spiccata azione tranquillante;
  • Valeriana: ha un'azione sedativa e ipnoinducente, si utilizza nelle distonie con spasmofilia. In caso di cefalee, spasmi gastrici e negli stati ansiosi;
  • Griffonia: il principio attivo della griffonia è il 5-idrossitriptofano (5-HTP). Questo amminoacido, contenuto nei semi di griffonia simplicifolia, è un precursore della serotonina, il principale neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell'umore. Incrementando i livelli di serotonina, il 5-HTP si rivela prezioso per mitigare le depressioni e i diversi disturbi emotivi.

 

Le soluzioni più efficaci per ritrovare il benessere è la medicina quantistica

La chiave di volta per ritrovare il benessere e riportare l'equilibrio è “olistica” grazie al check up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico.

La buona notizia è che oggi, grazie al check up quantistico di biorisonanza e in biofeedback ci consente in dettaglio di scoprire, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico generale, individuando il valore dello stress e dell'ansia (alto o altissimo: “emergenza”), ma soprattutto le cause e le somatizzazioni nel corpo, oltre al sistema nervoso autonomo che ne è il protagonista.

Ogni organismo produce una sua chimica, i sintomi sono diversi da persona a persona, come lo squilibrio di informazione dei meridiani e del sistema endocrino e molto altro. Il check up quantistico con strumentazione SCIO ci permette di scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico, individuare il rischio di patologia nascente, correggere le informazioni scorrette che creano squilibrio e testare i rimedi naturali più adatti alla chimica della persona.

La terapia conseguente viene effettuata da operatori esperti in medicina quantistica e biorisonanza poiché con questo metodo è possibile agire riequilibrando gli organi interessati, disperdere i sovraccarichi energetici, calmare la mente, tranquillizzare in generale tutto il corpo.

 

Nutripuntura, l’agopuntura senza aghi

Si tratta di una nutrizione e informazione cellulare che si chiama Nutri, l’obbiettivo di ogni nutrimento endocellulare, 38 in tutto, è quello di fornire direttamente ad un organo, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche necessarie per attivare la sua autoregolazione naturale.

La loro efficacia, precisa come quella degli aghi in agopuntura, è immediata per i settori e gli organi che si vogliono sostenere. L’azione di ogni nutrimento della Nutripuntura si concentra dunque sull’organo-bersaglio senza interferire in altre zone per riportare le informazioni corrette al corpo. L’apparizione di un sintomo è un segnale d’allerta, risultato di un disturbo dell’informazione che attiva la funzione di un organo.

In effetti l’organismo non è costituito solamente da un insieme di organi con delle funzioni diverse (l’hardware), ma anche da numerosi programmi, contenenti le informazioni necessarie per regolare il funzionamento (il software). Questa nutrizione non presenta alcuna controindicazione ed è totalmente biocompatibile, in forma di mini-compresse (dal gusto gradevole), da masticare due o tre volte al giorno. Ottimi i risultati per tutti i settori dell’organismo da aiutare, soprattutto per il problema dell’ansia e dello stress.

Le informazioni qui riportate hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.

 

Bibliografia e altre fonti

Patrick Vèret, Yvonne Parquer, 2007, "Manuale di Nutripuntura Fisiologia e informazione cellulare", Ed. Tecniche Nuove, p. 240-241. Catia Trevisani, 2010, “Curarsi con la Naturopatia” Ediziioni Enea, pag. 93- 94 – 102 Ansia e stress – sito web: www.progettobenesserecompleto.it

 

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