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Shiatsu e scuola: un binomio possibile

Inserire lo Shiatsu nelle scuole per promuovere il contatto del bambino con se stesso e con l'altro in un approccio di ascolto che superi barriere di età e cultura: è possibile.

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©Daniel Schwarz- 12rRF

Shiatsu e scuola: un progetto di Diego Fumagalli

Diego Fumagalli è un operatore di shiatsu e tuina, esperto di Medicina Tradizionale Cinese. Inoltre è un genitore.

La sua sensibilità lo ha portato ad ideare ed avviare un progetto di inserimento dello shiatsu nelle scuole primarie.

Operatore shiatsu da oltre 30 anni, insegnante da 20, lo shiatsu lo ha accompagnato da sempre, ed ora lo accompagna anche nella sua veste di genitore ed educatore.

Ha trovato, nel contatto che scaturisce dal massaggio tradizionale, una via di relazione con suo figlio capace di travalicare le barriere generazionali e di età, e ha deciso di proporre un progetto di insegnamento dello shiatsu nelle scuole, basato sulla propria esperienza diretta professionale e familiare.

A corredo di questa iniziativa Diego Fumagalli è anche autore della “Collana mini mani”, in cui gli insegnamenti dello shiatsu sono presentati in modo adeguato a bambini, ragazzi, insegnanti e genitori.
 

Perché insegnare lo shiatsu nelle scuole

La finalità del progetto di inserimento dello shiatsu nelle scuole è quella di promuovere un contatto fisico diretto e rispettoso dell'altro, bypassando le inevitabili barriere linguistiche e culturali, sopratutto in una società che sempre più deve farsi portavoce di integrazione ed inclusione, in una periodo della vita in cui questo passaggio è imprescindibile per una crescita emotiva equilibrata.

Lo shiatsu è ascolto ed empatia, accompagnato dalla silenziosa accettazione di quanto il corpo dell'altro trasmette, ed è comunicazione che parte dalla cura e dal rispetto, prima che da qualsiasi altra forma di intervento e di interpretazione.

I giudizi, le differenze, il senso di superiorità o di inferiorità vengono banditi di fronte al puro contatto che viene dal cuore e che è basilare nello shiatsu.
 

Il dialogo tra operatore e sottoposto si fa, in questo modo, profondo e istintivo, mediato soltanto dalla tecnica e dalle nozioni di medicina tradizionale cinese che accompagnano questo strumento terapeutico.
 

Cosa accade in classe quando si fa shiatsu

Insegnare shiatsu nelle scuole significa mettere i bambini e i ragazzi in condizioni di applicare le sequenze base, con le corrette posizioni per operare sull'altro in sicurezza e con riguardo dell'altrui specificità. Anche gli insegnanti vengono coinvolti, dando a tutti gli stessi strumenti operativi.
 

Lo scambio di esperienze avviene non solo sul piano fisico, ma anche dal punto di vista verbale.

Alla fine di ogni sessione di trattamento e insegnamento il bambino viene stimolato a condividere le proprie sensazioni, a scrivere su un “diario dello shiatsu” le proprie riflessioni, dando un nome così alla vasta gamma di emozioni provate, sia in veste di colui che offre la propria “cura” sia in veste di chi riceve un trattamento.


Il contatto con gli altri bambini si fa rispettoso della sottile barriera fisica ed emotiva di chi si ha di fronte, e i rapporti di amicizia si rafforzano, arricchiti dalla condivisione muta di uno spazio privato a due.

I compagni di scambio non restano mai fissi, in modo da arricchire l'esperienza di tutti, a rotazione, e stimolare un approccio sempre nuovo e diverso, così come sempre nuovo e diverso è l'essere umano che si ha di fronte.


Infine il prendersi cura, e l'ascolto, di sé e dell'altro, ed il beneficio fisico che si ottiene quando si riceve un massaggio shiatsu, sono vantaggi ulteriori.

Lo shiatsu appiana le contrazioni del corpo e quelle delle emozioni, dolcemente, anche nei bambini.
 

Una risorsa relazionale in più

Gli strumenti insegnati sono funzionali non solo all'ambito della scuola e della classe nonché della famiglia ma rappresentano una risorsa spendibile in qualsiasi situazione per il bambino.

La centratura su se stessi e la capacità di ascoltare l'altro andando oltre le apparenze rappresenta una ricchezza che può migliorare l'esperienza di vita, qualsiasi essa sia, dentro e fuori la scuola, da piccoli come da grandi.