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L'ausilio dello shiatsu per i dolori cervicali

Come affrontare i disturbi della cervicale con lo shiatsu e la Medicina Tradizionale Cinese.

L'ausilio dello shiatsu per i dolori cervicali

Con il termine cervicalgia si intende il dolore che interessa la zona del tratto cervicale e del collo, cui si associa a volte mal di testa occipitale, con estensione ai muscoli trapezi e nei casi più gravi il coinvolgimento delle spalle e delle braccia.

A meno di trovarci di fronte a casi per cui è richiesto l'intervento di un medico specialista, lo shiatsu può rappresentare un valido aiuto per alleviare dolori e tensioni di questa parte del nostro corpo.

Come al solito dobbiamo vedere il disturbo dal punto di vista della medicina cinese che è essenzialmente una medicina energetica.

Il Qi o energia vitale, scorre lungo le vie preferenziali nel nostro corpo chiamate meridiani energetici. Quando esso si blocca o non scorre più si iniziano a manifestare quei disturbi che, come segnali provenienti dal nostro corpo, ci avvertono che qualcosa non va.

 

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Bloccare il dolore in maniera tradizionale produce un effetto momentaneo di sollievo ma, come dicono gli antichi testi di medicina cinese, oltre ad agire sulla cima del disturbo è necessario farlo anche alla sua "radice".

Tra le varie cause di blocco energetico, che protratto a lungo diventa disturbo fisico, troviamo : i fattori esterni quale vento-freddo-umidità, le posture sbagliate protratte a lungo (un cattivo materasso o cuscino, stare seduti in ufficio per ore, ecc...) e i blocchi emozionali. Anche quest'ultimi, al pari degli altri fattori scatenanti, svolgono un ruolo fondamentale per il corretto movimento energetico del Qi .

L'intervento dello shiatsu è volto a rimuovere quelle cause che sono all'origine del blocco del Qi che si manifesta come ristagno energetico (sindromi Bi secondo la MTC) e come dolore. La modalità di trattamento prevede la digito-pressione sui puti locali, frizioni e impastamenti della zona dorso-cervicale, infine un trattamento di fondo del canale energetico interessato o dello Zang (organo) che è sensibile a quella componente patogena esterna.

Ad esempio, un attacco improvviso di freddo può colpire il primo dei sei livelli energetici dell'individuo, il Tae Yang, che è associato ai canali di Vescica e Intestino tenue. Così come l'umidità può invadere il secondo livello, lo Shao Yang (Vescica biliare e Triplice riscaldatore).

Questo avviene quando questi livelli non sono in grado di respingere le energie provenienti dal macrocosmo divenendo xie Qi, energie perverse. La combinazione di freddo e umidità, quando penetra nel corpo, diventa una vera e propria energia perturbata.  In questo caso l'operatore shiatsu può avvalersi della moxa, una tecnica complementare della medicina cinese che consiste nell'adoperare uno speciale sigaro di artemisia.

Una volta acceso, si applica in prossimità degli agopunti ed è in grado di assorbire il fattore umidità. Secondo il principio basilare taoista dello yin-yang, gli opposti complementari, troveremo giovamento nel trattare anche alcuni punti distali localizzati sulle caviglie e sui piedi.

E' possibile lavorare sui alcuni meridiani superficiali, i canali tendino-muscolari, spesso sono bloccati a causa di emozioni non espresse.

 

Essi rappresentano il nostro atteggiamento posturale verso il mondo. Nello shiatsu non va trascurato l'importanza dell'armonizzazione globale delle emozioni perché aiuta a rendersi consapevoli e a correggere eventuali squilibri energetici.