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Cos’è la sincronicità: eventi esterni e mondo interiore

Quando il mondo interiore è intimamente connesso con gli eventi esterni e viceversa? Cos’è l’unus mundus di Jung? Esiste il caso? E che possiamo dire sulle coincidenze? Una passeggiata su quel ponte che collega materia e psiche come due sponde che guardano allo stesso fiume

Cos’è la sincronicità: eventi esterni e mondo interiore

C’è questa condizione che a un certo punto ci si può trovare a vivere, una condizione per cui la realtà diventa quasi magica, i segnali ci appaiono con chiarezza e l’urgenza diventa l’essere presenti a se stessi prima di tutto.

Se guardiamo agli eventi con gli occhi della sorpresa e la consapevolezza dell’importanza del presente sul passato e sul futuro, la vita cambia. Si acquista coraggio, le trasformazioni si innescano. 

Il termine sincronicità va a definire tutti quei casi in cui un episodio che a prima vista può sembrare una coincidenza trascende invece la casualità. Diventa quindi un'esperienza numinosa, che acquista un impatto rilevante sull'esistenza e può anche cambiarla radicalmente o cambiarne la visione. E se il modo in cui guardiamo alle cose è strettamente interconnesso con il modo in cui le viviamo, ecco che la realtà diventa leggibile e quindi vivibile su un altro livello. 

Siamo nell'ambito del collegamento invisibile tra psiche e materia, quell'ambito ampliamente esplorato da Carl Gustav Jung e dal fisico Wolfgang Pauli.

L'evento della sincronicità non è disconnesso dalla dimensione onirica. Di fatto, quando accade qualcosa che ha una rilevanza sul piano psichico può essere implicitamente collegato anche un possibile sogno perché è mentre dormiamo che entriamo in contatto con materiale che riposa nelle profondità dell'inconscio.

 

Cosa sono gli episodi sincronici

Non è che questi episodi siano prodotti da una imprecisata casualità paranormale, sono piuttosto fenomeni numinosi acausali. Il grande libro di divinazione orientale conosciuto come I ching presuppone risposte che arrivano in modo simile.

Lo stesso Jung aveva provato a definire il Tao in questi termini: "può essere ogni cosa, io uso un altro termine per designarlo: lo chiamo sincronicità". Gli studi di Jung sulla sincronicità presero vie inaspettate e potentissime dopo l'incontro con Pauli. E se è vero che gli incontri sono scambi e la vita è determinata dagli stessi, anche per Pauli questo contatto significò moltissimo in termini di conoscenza della psicologia del profondo. La sincronicità si caratterizza per la grande importanza che essa riveste per chi vive l'episodio.

Sono episodi che funzionano come uno specchio dei processi mentali e significano concretamente manifestazioni esterne di trasformazioni che avvengono su un piano interiore. Qui fisica e psicologia dialogano e questa integrazione permette di approfondire la relazione tra psiche e materia.

Roderick Main ha dato una lettura spirituale degli eventi sincronici nella sua pubblicazione del 2007 intitolata Revelations of Chance: Synchronicityas a Spiritual Experience (Albany, State University of New York Press). Più sottile della dimensione fisica e psichica, lo spirito si manifesta in maniera diretta e ha una natura numinosa.

Una teoria complementare dell'inconscio collettivo si ritrova nella teoria dei neuroni specchio, che si attivano quando l'individuo, impegnato in un'azione, osserva un altro individuo che compie la medesima azione. Questi neuroni giocano un ruolo fondamentale nella nostra capacità di provare empatia e fare esperienza di introspezione.

La teoria di Jung della sincronicità è spaventosamente vicina all'approccio filosofico avanzato del Libro dei Mutamenti (I ching), il classico di filosofia taoista, pieno connubio di antica divinazione sciamanica e teoria delle due forze complementari Yin/Yang. L'andamento dei trigrammi non è lontanto dal collegamento incostante attraverso contingenza , equivalenza o significato che Jung chiama appunto sincronicità, inserita nel continuum spazio-tempo.

 

Approfondimenti sulla sincronicità

Se volete comprendere meglio di cosa si parla quando si parla di sincronicità, noi vi consigliamo l'agile testo di F. David Peat, fisico teorico, fondatore del Pari Center for New Learning. Questo libro - che si intitola proprio Sincronicità - è meraviglioso, perché offre una possibilità concreta e immediata di comprendere anche argomenti spesso nominati a livello discorsivo generico, ma raramente capiti fino in fondo, come nel caso delle teorie di Freud (pulsioni, stadi dello sviluppo, difese, etc) e nell'evoluzione del pensiero di Jung e nella ricerca di Pauli, con un tuffo nella storia dell'alchimia e un'interessantissimo ultimo capitolo sulle ossa oracolari, gli indiani Naskapi e l'I Ching.

Il testo è costellato di esempi di sincronicità (esempi che toccano personaggi come l'attore Anthony Hopkins, la scrittrice Agatha Christie, il pianista canadese Glenn Gould, il biologo Paul Kammerer) e descrive bene il percorso di studio che è stato svolto su questo tema da parte di grandissime menti.