Intervista

Bacche di Aronia, il superfood diventa Made in Italy

Pietro Tega è uno dei pionieri della coltivazione di bacche di Aronia in Italia, un super food al pari dei frutti di bosco. Chiacchierando con lui scopriamo che, fino a poco tempo fa, faceva tutt'altro. Il filo rosso delle sue esperienze? L'amore per la natura.

Bacche di Aronia, il superfood diventa Made in Italy

Pietro Lorenzo Tega ha oggi 42 anni e una scelta di vita interessante che vogliamo raccontare: ha lavorato per circa quindici anni nel settore dell'edilizia con un occhio alle tematiche ambientali, competenze che ha saputo sfruttare in ben altra impresa. 

Oggi, infatti, Pietro ha lasciato il computer per imbracciare la zappa e portare avanti l'azienda agricola fondata dal padre Davide quarant'anni prima (metà anni '70) e diventandone titolare dal 2016.


Raccontaci di te, di come hai scelto di coltivare le bacche di Aronia e della tua azienda

L'Azienda Agricola Tega esiste da alcuni decenni, a conduzione famigliare (papà Davide, mamma Paola, i figli Sarah, Pietro e Sofia), sui suoi venti ettari di proprietà si coltivano frumento, mais, soja, erba medica, triticale, oltre a una parte dedicata a boschi cedui.

Nel 2009, durante un viaggio nella Svizzera tedesca a trovare amici di famiglia, abbiamo avuto occasione di conoscere in una piccola fiera agricola locale di Aronia (aronia melanocarpa), portandocene a casa una pianta.

Incuriositi ci siamo documentati meglio su questo arbusto e siamo rimasti sbalorditi nel leggere delle innumerevoli e straordinarie proprietà delle bacche di aronia.

Nel 2011 (un anno prima di lasciare la vita da ufficio), si è deciso in famiglia di intraprendere una diversificazione della produzione, introducendo una coltivazione di frutti di bosco, in predominanza mirtillo ma anche more e lamponi, e naturalmente di Aronia, che all'epoca nel nostro Paese era praticamente sconosciuta come frutto destinato all'alimentazione.

Da quando ho lasciato la mia attività di geometra, ho fin da subito investito molte energie e risorse nello sviluppo di questo nuovo tipo di colture: ogni due/tre anni circa ho provveduto a raddoppiare i frutteti; contestualmente ho anche allestito un punto di vendita diretta in azienda e a oggi siamo prossimi al raggiungimento dei 10.000 mq di piccoli frutti.

 

Cosa significa coltivare con passione, nel pieno rispetto della natura?

L'amore per la natura, il rispetto dei suoi equilibri e delle sue risorse mi ha portato spontaneamente a impostare questo tipo di coltivazione in maniera biologica fin dall'origine, utilizzando alcuni nostri terreni che erano a riposo da oltre un decennio; l'utilizzo esclusivo di concimi di derivazione naturale rappresenta un altro fattore di grande importanza.

Anche l'acqua gioca un ruolo fondamentale e qui ho realizzato diversi sistemi di recupero delle acque piovane, che viene poi distribuita tramite irrigazione goccia a goccia, finalizzato a un uso più efficiente e consapevole delle risorse idriche, limitando l'impoverimento delle falde acquifere.

Il tutto è alimentato da un impianto fotovoltaico esclusivamente dedicato al funzionamento delle pompe e delle celle frigorifere per la conservazione dei prodotti raccolti.

Nel 2019 conseguiremo la certificazione Biologica per i nostri frutti di bosco, un passo importante per garantire la qualità dei nostri prodotti, perchè alla fine siamo davvero ciò che mangiamo.


Coltivate quelli che definiscono superfood, alimenti benefici per la salute: come li scegliete?

Avevamo in giardino, da oltre vent’anni, alcune piante di mirtillo che ci hanno sempre regalato frutti deliziosi, la scelta di iniziare a coltivare frutti di bosco è nata da un motivo molto semplice, tutti noi in famiglia ne siamo sempre stati ghiotti!

Certo, tra l'avere qualche pianta in giardino o invece qualche migliaio nei frutteti, l'impegno e i problemi cambiano notevolmente. I frutti di bosco possono dare l'idea di piante resistenti, facili, ma non è affatto così e ottenere un prodotto commerciabile richiede davvero un grande impegno.

Molte sono le avversità e le problematiche: malattie, insetti dannosi (popilia, cimici, ecc..), uccelli (ghiotti di bacche!), la grandine (che in due minuti può distruggere un'intera annata). Quindi abbiamo ponderato molti pro e contro perchè il rischio di un flop può essere davvero concreto.

 

Bacche di Aronia: dicci di più di questo frutto per molti ancora "misterioso"?

L'Aronia è un arbusto cespuglioso, originario del nord America orientale e introdotto in Europa agli inizi del '900. Molto diffusa in Unione Sovietica e nei Paesi dell'est Europa, l'aronia qui è molto conosciuta per le sue proprietà salutistiche.

La pianta predilige un terreno tendenzialmente acido, umido, mal sopporta le calde estati. Come tutti i fruttiferi, per ottenere una buona produzione, necessita di regolari concimazioni e potature, le bacche arrivano a maturazione in autunno.

Come il più comune mirtillo gigante americano, l'Aronia nera ha straordinarie proprietà antiossidanti, è la pianta che contiene più antocianine in assoluto (cinque volte di più delle bacche di Goji!), polifenoli, flavonoidi, che contrastano la formazione dei radicali liberi, quindi l'invecchiamento cellulare.

E' ricchissima di ferro, (100 g di bacche secche contengono il 93% della dose raccomandata giornaliera), ha proprietà antinfiammatorie, vasoprotettrici, contiene vitamine A, C, E e K, numerosi sali minerali e un alto contenuto di acido chinico (bere succo puro aiuta a purificare il tratto urinario favorendo l’eliminazione delle infezioni).

Si può consumare fresca o essiccata, tuffata nello yogurt (magari con aggiunta di muesli e un filo di miele), si possono inoltre realizzare frullati, estratti, confetture, tisane, succhi, gelati, torte, snack.

 

Il Italia la coltivazione di bacche di Aronia è poco diffusa...

Appena si oltrepassa l'arco alpino, come in Svizzera, Austria, Germania, l'Aronia è davvero molto conosciuta e consumata. Qui, tra Piemonte e Lombardia, non siamo a conoscenza di altre realtà aziendali che abbiano deciso di coltivare questa bacca, avendo noi iniziato nel 2011 ci riteniamo un po' dei pionieri in questo senso.

Ma abbiamo testimonianze, fornite da alcuni nostri clienti consumatori, che in Trentino non è raro trovare le bacche secche servite durante le colazioni negli hotel, forse questa tendenza è dovuta proprio al fatto che quella regione risente molto delle abitudini alimentari della vicina Austria.


Come commercializzate le bacche di Aronia?

L'Aronia, come anche tutti i nostri altri frutti di bosco, li vendiamo presso il nostro punto vendita aziendale in Landiona (No), via per Carpignano Sesia, 71. Durante il periodo della raccolta la vendiamo fresca, oppure essiccata o trasformata in composte e succhi concentrati (90% di frutta), ottenuti da spremitura a freddo per mantenere intatte tutte le sue proprietà.

La nostra clientela è in maggioranza privata ma serviamo regolarmente negozi di frutta e verdura, gelaterie, pasticcerie, ristoranti, insomma tutte quelle realtà che possono far uso di questi frutti. Siamo una realtà a chilometro zero molto apprezzata, al momento non riforniamo la grande distribuzione ma in futuro non lo escludiamo.

Chi fosse interessato, può chiamare questi numeri: 3494352838 (Pietro) o 3774343054 (Sarah), oppure scrivere a pietro.tega@live.com.

 

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