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La riabilitazione motoria dopo l'ictus

Dopo l'ictus, il 55% dei soggetti presenta difficoltà motorie. Cosa può fare la riabilitazione motoria?
In cosa consiste la riabilitazione motoria post-ictus?

La riabilitazione motoria dopo l'ictus

 

Cos'è l'ictus

Con il termine “ictus” si intende un danno cerebrale causato da un improvviso problema circolatorio. Questo comporta un lungo stato di sofferenza dei neuroni, che solitamente muoiono compromettendo così alcune funzionalità del corpo, tra cui la mobilità e l'articolazione del linguaggio. Le cause della malattia si dividono nella tipologia ischemica e in quella emorragica. Nel primo caso, più frequente, l'occlusione di un'arteria ostacola il flusso ematico diretto al cervello. Nell'altro caso, meno frequente, si verifica la rottura dell'arteria cerebrale in seguito a aneurisma o iper pressione arteriosa. Un numero minore di casi sono da attribuire a malattie di arterie, difetti congeniti cardiaci e altri rari disturbi. Patologie come diabete, colesterolo alto, obesità e ipertensione aumentano il rischio di ictus, come fa il vizio del fumo. La prevenzione in questo aiuta molto.

Le conseguenze di un ictus sono diverse e variano dall'intensità del “colpo” (ictus, in latino). Il 35% di chi sopravvive a un ictus presenta una marcata invalidità e una decisa limitazione nelle attività quotidiane. Il 20% ha bisogno di assistenza per la deambulazione. Le possibilità di recupero si relazionano alla dimensione della lesione e alla peculiarità della zona interessata. Come funziona la riabilitazione motoria dopo un ictus?

 

La riabilitazione motoria dell'ictus

La riabilitazione motoria dopo l'ictus richiede il contributo di diversi operatori, a seconda degli obiettivi consentiti dalle condizioni cliniche, ambientali e delle risorse assistenziali disponibili. Il progetto riabilitativo si reifica quindi nell’interazione tra il soggetto, la sua famiglia e un team composta da diversi professionisti, tra cui infermieri, fisiatri, neurologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali, riabilitatori delle funzioni superiori e del linguaggio. La coordinazione dello staff dovrebbe essere affidata a un esperto nella riabilitazione dell’ictus.

É un lavoro che si svolge per tappe successive e continui aggiornamenti. Vengono identificati i problemi e gli obiettivi, mentre si monitorano i progressi.

Tra gli attori della riabilitazione, abbiamo citato il soggetto e la famiglia. Sì, perché c'è da considerare anche l'aspetto depressivo. Un paziente su tre colpito da ictus sprofonda in stato depressivo. Questa depressione post-ictus, oltre ad aumentare il rischio di mortalità, ha un impatto sfavorevole sull'attività riabilitativa, compromettendo i risultati. La famiglia del paziente ne deve essere al corrente e deve fare la sua parte per coadiuvare gli sforzi dello staff medico.

Immagine | Duetramonti