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La mente olotropica

Cos'è la mente olotropica e cosa si intende per respirazione olotropica? Chi era davvero Stanislav Grof? Avviciniamoci a questo pioniere che compì ricerche e studi fuori dall'ordinario per poter esplorare quello spazio oltremodo bello e potente che è la mente

La mente olotropica

Cosa significa mente olotropica?

La mente è già di per sè qualcosa di misterioso, definita come “l'insieme delle facoltà e attività psichiche dell'uomo, specialmente quelle razionali e intellettive, in opposizione al corpo o al cuore come sede dei sentimenti”,  rappresenta un territorio vasto e affascinante da esplorare. "Olotropica" è invece un lemma che fa pare del campo semantico proprio della fotografia, deriva dal greco òlos e significa 'tutto', 'tutto intero'.

 

In sostanza, come nel procedimento fotografico dell'olografia, ogni parte della lastra contiene l'intero fotogramma, così, secondo quanto asserisce Stanislav Grof, pioniere e autore del concetto della mente olotropica, la coscienza del singolo individuo comprenderebbe non solo ciò che è la storia della sua vita dopo che è nato, ma anche altri due livelli: il livello perinatale (relazionato con l'esperienza della nascita in sè) e quello transpersonale (relazionato con il superamento del confine spazio-temporale), grazie al quale la nostra coscienza può avere accesso a ogni aspetto dell'universo, alla sfera degli archetipi come al mondo del mito e altro ancora, sviluppando capacità omnicomprensive che non possono che giovare all’individuo.

 

La storia di Grof

Stanislav Grof è nato a Praga nel 1931, dove ha studiato ed è diventato psichiatra e ricercatore, partendo dagli insegnamenti di Sigmund Freud e Carl Gustav Jung e andando molto oltre, verso quella che si può definire una metapsicologia. Spostatosi poi per lavoro negli Stati Uniti, lo studioso vi è rimasto, svolgendo tuttora un'intensa attività come terapeuta, autore, ricercatore e conferenziere. I suoi studi non convenzionali sull’argomento l’hanno reso noto in tutto il mondo e lui stesso ha scritto diversi libri, tra cui il più noto La mente olotropica, Il gioco cosmico della mente, Psicologia del futuro e Quando accade l'impossibile. Vicini al suo pensiero vede studiosi quali Joseph Campbell, Abraham Maslow, John Weir Perry, Fritjof Capra, Gregory Bateson.


Dall’LSD alla respirazione olotropica: cosa c’è di nuovo?

Anzitutto, nel seguire le teorie della mente olotropica e nel mettere in pratica procedimenti mirati alla cura e al benessere dell’individuo, Stanislav Grof ha pensato di andare controcorrente, introducendo, per esempio, l’utilizzo dell’LSD quale attivatore di particolari stati di coscienza. In questo senso aveva infatti iniziato i suoi primi esperimenti con l'LSD, all'epoca legale. Successivamente, quando divenne direttore del reparto di Ricerca Psichiatrica al Centro di Ricerca Psichiatrica del Maryland, sperimentò l'acido come mezzo per alleviare le sofferenze dei malati di cancro terminali.

 

Il merito di Stanislav Grof è anche quello di aver sviluppato una tecnica particolare di evoluzione della coscienza, resa possibile attraverso un metodo naturale, ovvero la  respirazione olotropica. Questo tipo di respirazione, consente un’autoesplorazione che mobilita il potenziale di guarigione spontaneo della psiche, che sarebbe a suo parere in grado di provocare, al pari dell’LSD, stati non ordinari di coscienza. Secondo le teorie di Grof, le esperienze che emergono durante questa attivazione dell'inconscio sono terapeutiche, in quanto servono per sbloccare parti arenate di noi e blocchi emotivi.

Come gli antichi sciamani e riprendendo la ritualità primitiva e animista, Grof include in questo processo di profonda conoscenza anche la capacità evocativa della musica e i movimenti e l’istinto del corpo. Sì dunque alla magia, strizzando l’occhio anche alla fisica quantistica, alla matematica e alla termodinamica, Grof include tutto: materialità, spiritualità, misticismo, ricordi di vite precedenti, calcolo, sciamanesimo, teoria dei quanti, teoria del caos e universi paralleli che trascendono spazio, tempo e i confini dell’io.

Immagine | Every-passing-moment.blogspot