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Capire la medicina antroposofica

Rudolf Steiner la inaugurò, la dottoressa Ita Wegman, nel 1920, ne sviluppò il sistema medico. In alcuni stati è integrata nei sistemi sanitari pubblici, in Italia esistono diversi ambulatori e centri terapuetici basati su questo ampliamento dell'arte medica. Stiamo parlando della medicina antroposofica: storia, informazioni utili, dati reali

Capire la medicina antroposofica

La medicina antroposofica è un ampliamento della medicina convenzionale, una forma di integrazione che tocca la strategia terapeutica e i medicinali usati. L'obiettivo cui tende questa medicina è quello di collocare la malattia e la guarigione all'interno di un contesto biografico individuale e sociale e favorire un tipo di ricerca che si concentri sul mantenimento della salute, unitamente all'intento di diffondere un senso di valorizzazione dell'individuo e di responsabilità verso la propria salute.

 

 

Rudolf Steiner e Ita Wegman, genitori della medicina antroposofica

Figlio di un capostazione austriaco, Rudolf Steiner, padre dell'antroposofia, trascorre la sua giovinezza in diverse località dell'Austria; in periodo di formazione, allo studio di matematica e scienze unisce la frequentazione di corsi di letteratura e poesia, oltre a insegnare privatamente a un ragazzino ritardato fino a portarlo alla maturità. Rudolf Steiner, che vedeva l'uomo come individuo cosciente e libero, ha lasciato un'opera immensa, per contenuto e vastità. i suoi libri e articoli formano la base per la "scienza dello spirito orientata antroposoficamente".

Ita Wegman, collega di Steiner, 15 anni più giovane di lui, porta avanti la sua ricerca spirituale. Gran parte dell’attività di Ita Wegman si riversa nei preliminari di questo nuovo indirizzo medico, negli istituti clinici, nei centri educativi da lei fondati e promossi e nella ricerca in campo farmaceutico. La sua ricca attività in campo medico ha posto la terapia su basi del tutto nuove rispetto a quelle invalse nella medicina degli ultimi secoli, pur tuttavia non è del tutto comprensibile se si prescinde dal tipo di indagine antropologica e cosmologica iniziata da Rudolf Steiner.

 

 

 

Capire la medicina antroposofica

La cura, insomma, come un percorso quotidiano e responsabile; i farmaci, quindi, non come elementi disumanizzanti, ma veri e propri specifici medicinali antroposofici, tratti dai regni della natura, secondo un principio di affinità evolutiva, sulla base delle regole della farmacopea ufficiali, sull’esperienza dei medici antroposofi e sul rispetto delle norme di buona fabbricazione e della deontologia professionale dei farmacisti.

Per definizione, la medicina antroposofica è integrata, ossia concepisce l`oggetto della sua ricerca, l`uomo, come una unità inscindibile di corpo, anima e spirito. In questo senso, guarire la malattia non è un gesto paragonabile a un'azione singola, isolata, un'azione che richiede una reazione positiva che sia possibilmente anche immediata. Guarire qualcuno, nell'ottica antroposofica, vuol dire condividerne l'universo interiore, toccarne la parte fisica e quella meno tangibile.

 

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