Carenza di vitamina E: sintomi, cause, alimentazione

La carenza di vitamina E è molto rara e può causare invecchiamento precoce. Le cause sono da ricercarsi in disfunzioni metaboliche o dipendere da difficoltà di assorbimento intestinale. Scopriamo le cause, le conseguenze e gli alimenti per integrarla.

>  I sintomi della carenza di vitamina E

>  Le cause

>  L'alimentazione contro la carenza di vitamina E

Vitamina E

 

 

I sintomi della carenza di vitamina E

La vitamina E è una vitamina molto importante per l’organismo, interviene nella prevenzione delle cardiopatie abbassando i livelli di colesterolo e aiutando a proteggere le pareti delle arterie dei danni causati dall'ossidazione.

La vitamina E previene anche l’azione negativa causata dai radicali liberi, difendendo le membrane cellulari, inoltre regola l’aggregazione delle piastrine ed è essenziale per il sistema immunitario.

Una sua carenza può dunque esporre l’organismo a diversi fattori di rischio, tra i sintomi che si possono ricondurre a una carenza di vitamina E si riscontrano: disfunzioni metaboliche e muscolari, disturbi neurologici, difficoltà di coordinazione; inoltre fragilità delle piastrine e dei globuli rossi, quindi cattiva coagulazione del sangue, ossidazione e invecchiamento precoce dei tessuti, comparsa di disturbi infiammatori e alla digestione.

Si è inoltre visto che una carenza di vitamina E può aumentare il rischio di cataratta.

 

Le cause della carenza di vitamina E

Condizioni di carenza di vitamina E sono molto rare, in quanto la maggior parte delle diete ne contengono quantità adeguate. La vitamina E viene assorbita a livello intestinale.

Le cause di una carenza di vitamina E significativa sono dunque riconducibili a disfunzioni metaboliche e difficoltà di assorbimento intestinale.

La vitamina E viene distrutta dal calore durante la cottura dei cibi, ma anche dai raggi ultravioletti, dal bicarbonato di sodio e dai sali ferrosi. Un’altra causa della carenza di vitamina di può essere l’eccessiva presenza nell’organismo di elementi che ne riducono l’assorbimento, come, per esempio, la vitamina B3, la vitamina B2, il ferro, lo zinco e il manganese.

 

L'alimentazione contro la carenza di vitamina E

Le fonti alimentari più importanti di vitamina E sono: l'olio di germe di grano, l'olio di mandorle, l'olio di girasole, l’olio d’oliva e di mais; le mandorle, le nocciole, i semi di girasole, le arachidi, i cereali integrali, le uova ne sono ugualmente ricchi.

La cottura, i processi di congelazione e la raffinazione riducono il contenuto di vitamina E nei cibi, così come l'esposizione alla luce e all'aria. Gli oli ottenuti a pressione contengono più vitamina E di quelli raffinati e così anche le farine non raffinate e integrali ne contengono quantità maggiori rispetto a quelle lavorate.

 

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Immagine | Eating42