Alopecia, cause e trattamento

Stress, fattori genetici, infiammazioni di varia natura possono causare forme di alopecia transitorie o permanenti. Questo disturbo può colpire uomini, donne e - a volte - bambini. Vediamo quali sono i principali trattamenti e in quanto tempo si guarisce.

alopecia

Credit foto
©kolobovanadin / 123rf.com

Per alopecia si intende una riduzione della quantità di capelli o la loro scomparsa con la formazione di chiazze. Le cause possono essere diverse e sono legate a fattori ereditari, stress o alterazioni ormonali. Scopriamola meglio.

 

 

Che cos'è l'alopecia

L'alopecia è definita come perdita dei peli in una qualunque parte del corpo. Il diradamento dei capelli e relativa caduta che si manifesta inizialmente alle tempie e alla corona è tipica dell'alopecia maschile, mentre in zona frontale, parietale e coronale è tipica dell'alopecia femminile

 

Come capire se si ha l'alopecia? Di solito la si identifica facilmente perché si nota una massiccia perdita di capelli o pelo, con un diradamento progressivo oppure con la formazione di chiazze glabre. Le aree interessate possono essere non solo il cuoio capelluto, ma anche la barba e le sopracciglia. È consigliato rivolgersi a un medico per una corretta diagnosi e, se lo si desidera, la scelta del giusto approccio terapeutico.

 

Tipi di alopecia 

Esistono varie forme di alopecia, ma la più conosciuta è l'alopecia androgenetica o calvizie, dovuta a un eccesso di DHT (dildrotestosterone, ormone dannoso per il follicolo pilifero) e caratterizzata dalla perdita dei capelli in corrispondenza delle zone frontali e superiori del capo.

 

Il disturbo colpisce soprattutto gli uomini e può anche svilupparsi molto presto, durante la maturazione sessuale. Anche le donne, tuttavia, possono essere colpite dall'alopecia, specie quando subentra la menopausa. Il capello perde prima vigore, lo stelo si assottiglia, la chioma è meno brillante e poi gli steli iniziano a spezzarsi e i capelli a cadere.

 

L'alopecia areata è quell'alopecia che si manifesta con chiazze prive di capelli, localizzate in diverse regioni del cuoio capelluto o anche nelle zone del viso virile che nella maggioranza dei casi sono ricoperte dalla barba. Tra le cause dell'alopecia areata l'ipotesi più accreditata è quella di uno squilibrio a danno del sistema immunitario; i capelli possono rispuntare dopo un lungo periodo, ma in genere l'alterazione si riequilibra nel breve periodo.

 

Si parla di telogen effluvium quando, per un periodo circoscritto, si perdono più di cento capelli al giorno. Di solito ci si rende conto del problema perché si notano i capelli sul cuscino, sui vestiti, nella spazzola e nella doccia. Il telogen effluvium è molto frequente nel post-parto, durante periodi di forte stress, se si soffre di anemia o durante malattie debilitanti; può essere anche una reazione a un trauma, spesso con settimane di ritardo rispetto all’accaduto.

 

Per chi ha un tumore, l’alopecia è un effetto collaterale delle terapie: nel caso della chemioterapia è generalizzata, nel caso della radioterapia invece riguarda soltanto la zona interessata dalle radiazioni. In entrambi i casi, l’impatto psicologico può essere rilevante ma bisogna sottolineare che i capelli tornano a crescere dopo il trattamento.

 

Le alopecie di differenziano anche in alopecia non cicatriziale, una condizione transitoria di alterazione inibitoria della papilla del pelo, (alopecia androgenetica, areata, iatrogena da farmaci per esempio) e alopecia cicatriziale, una forma definitiva di scomparsa del follicolo e della papilla germinativa (sclerodermia, lupus eritematoso, lichen planus, micosi, follicolite decalvante).

 

Esistono forme di alopecia che colpiscono anche i bambini e devono essere indagate, poiché al di là del fisiologico ricambio di capelli e peli, possono nascondersi cause di natura alimentare, psicologica, infezioni di natura fungina, come la tigna. Stabilita la causa si possono approntare
rimedi contro l’alopecia specifici.

 

Cause dell'alopecia

L'alopecia può avere molteplici cause legate a fattori ereditari, stress o alterazioni ormonali. Le più comuni sono:

  • Un eccesso di DHT, ormone dannoso per il follicolo pilifero;
  • squilibrio del sitema immunitario (i globuli bianchi attaccano le cellule dei follicoli);
  • stress e stati nervosi; 
  • conseguenza di cure e assunzione di farmaci

 

A prescindere da fattori ereditari o ormonali, i capelli, come le unghie, risentono molto della qualità dell'alimentazione, che deve privilegiare gli alimenti ad alto contenuto di polifenoli o catechine, preziosi ossidanti indispensabili per la difesa dell'organismo e rimedi naturali per l'alopecia.

 

Segni e sintomi

I sintomi dell'alopecia possono variare a seconda della causa sottostante e del tipo di alopecia, ma in generale possono includere:

  • Diradamento dei capelli sulla testa;
  • chiazze di capelli mancanti;
  • capelli che si spezzano facilmente;
  • capelli che cadono in grandi quantità quando vengono lavati o pettinati;
  • prurito o irritazione del cuoio capelluto;
  • arrossamento o infiammazione del cuoio capelluto;
  • capelli che diventano più sottili o più deboli;
  • perdita di peli su altre parti del corpo come le sopracciglia o le ciglia.

 

Quando rivolgersi al medico

L’alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie, è un fenomeno estremamente comune. Sta alla sensibilità della persona decidere se rivolgersi a uno specialista per studiare e rallentare il fenomeno, attraverso trattamenti ad hoc. Si tratta comunque di un problema prevalentemente estetico che non comporta rischi per la salute.

 

Viceversa, è il caso di rivolgersi a un medico quando si nota una perdita di capelli significativa o improvvisa che non sembra avere una spiegazione evidente, oppure quando si perdono chiazze di capelli o di peli. Anche il fastidio, l’arrossamento e l’irritazione sono segnali che meritano di essere presi in considerazione.

 

La diagnosi

Ma quali figure mediche si occupano di alopecia? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Isabella Gallerani, specialista in Dermatologia e venereologia che riceve a Firenze e Prato.

 

"Ci sono diverse figure mediche che possono occuparsi dell'alopecia, a seconda delle cause sottostanti e del trattamento necessario", risponde. Nello specifico:

  • Dermatologo. "È il medico medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi della pelle, compresa l'alopecia. Il dermatologo può identificare la causa dell'alopecia e raccomandare trattamenti specifici come farmaci, terapia topica o interventi procedurali", spiega.
  • Tricologo. "È un medico specializzato nei disturbi dei capelli e del cuoio capelluto. Questo professionista si occupa specificamente delle malattie dei capelli, compresa l'alopecia, e può offrire diagnosi, consulenza e trattamenti mirati".
  • Endocrinologo. "È un medico specializzato nel sistema endocrino, compresi gli ormoni. Poiché alcuni tipi di alopecia (come l'alopecia androgenetica) possono essere causati da squilibri ormonali, l'endocrinologo può essere coinvolto nella diagnosi e nel trattamento di tali condizioni", continua.
  • Medico di medicina generale. "Può essere il primo punto di contatto per le persone che soffrono di alopecia. Questo professionista può eseguire una valutazione preliminare, fornire consulenza e, se necessario, indirizzare il paziente a uno specialista appropriato come un dermatologo".
  • Chirurgo plastico. "In alcuni casi di alopecia, come l'alopecia cicatriziale, può essere necessario un intervento chirurgico per ripristinare la crescita dei capelli. Un chirurgo plastico specializzato in chirurgia del cuoio capelluto può essere coinvolto per eseguire trapianti di capelli o procedure di ricostruzione".
  • Psicologo o psichiatra. "L'alopecia può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sull'autostima delle persone. I professionisti della salute mentale possono fornire supporto psicologico, consulenza e terapia per aiutare le persone ad affrontare gli aspetti emotivi dell'alopecia", conclude.

 

Gli esami

In caso di alopecia, la diagnosi viene fatta prevalentemente con un esame clinico semplice, che prevede l'osservazione delle manifestazioni dermatologiche della malattia, ovvero le chiazze prive di capelli, i follicoli e il cuoio capelluto. Si possono poi effettuare altri esami:

 

  • Tricogramma: è l'analisi del capello per valutarne la salute e analizzare il suo ciclo di ricrescita. Con un’apposita pinza si strappa un piccolo ciuffo da osservare al microscopio per distinguere la percentuale di capelli in anagen (crescita) da quelli in telogen (caduta).
  • Pulling o pull test: è un semplice tecnica che permette di valutare la gravità della malattia semplicemente tirando delicatamente una ciocca di capelli puliti: in base alla quantità di capelli che restano tra le dita si valuta il livello di salute degli stessi.
  • Dermatoscopia del cuoio capelluto: si osserva il cuoio capelluto attraverso un’apposita videocamera, per valutare le sue condizioni e la variabilità del diametro del capello. 
  • Biopsia del cuoio capelluto: questo metodo diagnostico però, viene effettuato solo in rari casi e può lasciare cicatrici anche abbastanza evidenti.
  • Esami di laboratorio: prescritti in collaborazione con l’immunologo e l’endocrinologo, permettono di capire se la caduta dei capelli sia la conseguenza di patologie, carenze nutrizionali, squilibri ormonali ecc.

 

Alopecia nell'uomo

L’alopecia androgenetica, comunemente chiamata calvizie, è la più comune in assoluto. L’alopecia nell’uomo inizia con la cosiddetta stempiatura e poi si estende alla zona apicale della testa e a tutto il cranio, ad eccezione della parte sopra le orecchie; nella donna invece il diradamento è più diffuso.

 

La causa è di tipo ormonale: i follicoli pilo-sebacei sono sensibili agli ormoni androgeni – in particolare al diidrotestosterone (DHT) – e si rimpiccioliscono facendo nascere capelli sempre più sottili e fragili, per poi diventare del tutto atrofici. Il fatto che questo fenomeno accada a un’età più o meno avanzata, in modo più o meno visibile, dipende dalla predisposizione genetica.

 

Gli approcci terapeutici sono sostanzialmente tre:

  • Cosmetici: in commercio esistono innumerevoli shampoo, fiale e lozioni che promettono di rafforzare il capello.
  • Farmaci: le principali molecole usate, minoxidil e finasteride, sono terapie ormonali. Ciò significa che vanno prescritte da un medico e monitorate, perché possono provocare effetti collaterali. 
  • Trapianto: si tratta in realtà di un autotrapianto, perché prevede di prelevare piccoli frammenti di pelle (coi rispettivi bulbi piliferi) da zone più folte e trasferirle in zone più diradate.

 

Abbiamo chiesto alla dottoressa Gallerani di scendere un po' più nello specifico sulle terapie farmacologiche. "Per la gestione dell'alopecia androgenetica, ci sono diverse terapie disponibili", spiega. "È però importante sottolineare che l'alopecia androgenetica è una condizione cronica e può non essere completamente curabile. Le terapie disponibili mirano principalmente a rallentare la caduta dei capelli, stimolare la ricrescita e migliorare la salute generale dei capelli". Tra di esse si possono citare:

 

  • Minoxidil. È un medicinale topico approvato per il trattamento dell'alopecia androgenetica sia negli uomini che nelle donne. Viene applicato direttamente sul cuoio capelluto ed è disponibile in diverse concentrazioni (2% e 5%). Questa soluzione può contribuire a stimolare la ricrescita dei capelli e può essere utilizzata a lungo termine.
  • Finasteride. "È un farmaco orale prescritto solo agli uomini. Funziona bloccando l'azione di un ormone chiamato diidrotestosterone (DHT), che è coinvolto nell'assottigliamento dei capelli nell'alopecia androgenetica. Finasteride può aiutare a fermare la perdita dei capelli e favorire una ricrescita più spessa, ma potrebbe richiedere diversi mesi di assunzione regolare per notare risultati significativi", continua.
  • Ketoconazolo. "È uno shampoo medicato che può essere utilizzato per il trattamento dell'alopecia androgenetica. Agisce riducendo l'infiammazione e la produzione di DHT nel cuoio capelluto, contribuendo a migliorare la salute dei capelli".

"Alcuni trattamenti utilizzano dispositivi a base di laser o luce per stimolare i follicoli piliferi e promuovere la ricrescita dei capelli. Queste terapie possono essere utilizzate a casa o in un ambiente medico", conclude la dottoressa Gallerani.

 

Che dire invece dei cosmetici anticaduta, come fiale, shampoo o lozioni? "Questi prodotti possono contenere ingredienti come aminoacidi, vitamine, minerali, estratti vegetali, caffeina, peptidi e altri composti che presumibilmente aiutano a nutrire i follicoli piliferi, stimolare la crescita dei capelli e migliorare la salute generale dei capelli", afferma la dottoressa Gallerani.

 

"Tuttavia, è importante capire che l'efficacia di tali cosmetici anticaduta non è sempre supportata da prove scientifiche solide. Mentre alcuni ingredienti possono avere proprietà benefiche per i capelli, la maggior parte degli studi che dimostrano i benefici dei cosmetici anticaduta è spesso limitata o finanziata dai produttori stessi, il che può portare a un potenziale conflitto di interessi".

 

"I cosmetici anticaduta possono essere considerati coadiuvanti quando utilizzati insieme a trattamenti medici validati, come minoxidil o finasteride, o quando si sta seguendo un piano di trattamento specifico sotto la supervisione di un dermatologo o un tricologo. Possono aiutare a migliorare la salute del cuoio capelluto e dei capelli, ma è improbabile che da soli risolvano completamente l'alopecia".

 

"Se si desidera utilizzare cosmetici anticaduta, è sempre consigliabile leggere attentamente gli ingredienti e cercare prodotti di qualità. Inoltre, è importante ricordare che i risultati possono variare da persona a persona, e ciò che funziona per qualcuno potrebbe non funzionare per un altro", conclude.

 

Alopecia nella donna

Di solito quando si parla di calvizie si sottintende che sia un problema maschile ma in realtà, secondo stime recenti, l’alopecia androgenetica colpisce circa il 30% delle donne over 50. 

 

Di solito l’alopecia femminile è meno evidente, consiste in un diradamento più graduale e più diffuso (senza la stempiatura) e insorge più tardi, di solito dopo i quarant’anni. Nonostante ciò, ha un impatto psicologico molto più pesante su chi ne soffre, suscitando forte vergogna e mettendo a repentaglio l’autostima. 

 

Come già accennato, la perdita di capelli è strettamente legata agli ormoni. È questo il motivo per cui durante l’età fertile, in cui i livelli di estrogeni (ormoni femminili) sono consistenti, tendenzialmente le donne hanno una chioma forte e fitta: la perdita di solito inizia in corrispondenza della menopausa

 

L’alopecia femminile è molto frequente anche tra le donne che soffrono di sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), una condizione caratterizzata da eccesso di androgeni, ciclo mestruale irregolare, eccesso di peli (irsutismo) e sovrappeso.

 

Tra i farmaci disponibili soltanto per le donne c'è lo spironolattone. "È un farmaco diuretico con proprietà antiandrogeniche che aiuta a bloccare gli effetti degli ormoni androgeni sui follicoli piliferi", fa sapere la dottoressa Gallerani.

 

Alopecia areata

L’alopecia areata si distingue dalle altre forme che abbiamo descritto perché insorge all’improvviso, anche in giovane età; è anche più visibile, perché si vengono a creare chiazze circoscritte senza capelli o peli. La caduta, in ogni caso, è reversibile: a volte guarisce spontaneamente nell’arco di qualche mese, altre volte invece tende a ripresentarsi ciclicamente.

 

Anche le cause del disturbo sono differenti. Mentre l’alopecia androgenetica infatti ha origine ormonale, l’alopecia areata ha presumibilmente un’origine autoimmune. Ciò significa che gli anticorpi attaccano i follicoli piliferi, credendo erroneamente che siano elementi estranei. Questa, perlomeno, è l’ipotesi più accreditata.

 

Come si cura l'alopecia areata? "Le terapie per l'alopecia areata mirano a fermare l'attacco autoimmune e stimolare la ricrescita dei capelli. Tuttavia, va notato che l'alopecia areata può essere una condizione imprevedibile e le terapie non sono sempre risolutive per tutti i pazienti", risponde la dermatologa Isabella Gallerani.

 

Tra le possibili terapie, la dottoressa Gallerani cita:

  • Iniezioni di corticosteroidi nel cuoio capelluto;
  • creme e lozioni che contengono corticosteroidi;
  • somministrazione di minoxidil per via topica;
  • immunoterapia topica con sostanze come il difenilciclopropenone (DPCP) o il dibutil squarato (DBS);
  • terapia con luce ultravioletta (PUVA) dopo l'assunzione di un farmaco fotosensibilizzante;
  • trapianto di capelli.

 

Alopecia da stress

L’alopecia da stress o alopecia psicogena, come suggerisce il nome, si presenta come conseguenza di un periodo particolarmente difficile dal punto di vista fisico e/o psicologico. Di solito questa reazione negativa si verifica a qualche settimana di distanza dall’evento scatenante e tende a risolversi spontaneamente non appena la situazione è tornata alla normalità.

 

Una volta accertata la caduta di capelli, può essere di aiuto assumere integratori alimentari per compensare le carenze di vitamine, aminoacidi e sali minerali. Pur trattandosi di farmaci da banco, è opportuno che sia un medico a prescriverli.

 

Quanto tempo ci vuole per guarire dall'alopecia? In caso di alopecia non cicatriziale, quindi temporanea, la ricrescita di peli e capelli avviene in modo graduale. I tempi non sono rapidi, nel 40% dei casi i peli ricrescono spontaneamente, entro 6 mesi in alcuni casi, in generale nel giro di un anno. Il fenomeno però può ripresentarsi, soprattutto se si tratta di alopecia da stress.