Linfedema, cause e rimedi

Gonfiore, pesantezza e dolore agli arti: il linfedema è una patologia non reversibile ma che presa in tempo può essere tenuta sotto controllo con alcuni accorgimenti naturali.

linfedema

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Il termine linfedema è estremamente specifico e non è da confondere con un semplice gonfiore o ristagno che viene risolto in breve tempo.

 

Il linfedema è una vera e propria patologia che si manifesta con un importante gonfiore della parte, generalmente agli arti superiori o inferiori, dovuto ad accumulo linfatico nei tessuti. 

 

Il braccio o la gamba interessati risultano gonfi, a volte turgidi, di consistenza fibrosa e dolenti se compare anche infiammazione.
Non è una patologia completamente risolvibile. Chi ne è affetto deve porre attenzione e mettere in atto molteplici strategie. 

 

Le cause del linfedema sono da ricercare in un mancato funzionamento dei gangli linfatici della parte interessata, che non drenano la linfa. 

 

Vi sono linfedemi primari, dovuti a ipoplasia linfatica, rallentamenti
della circolazione, ristagno e linfedemi secondari ascrivibili a ostruzione o asportazione dei vasi linfatici.

 

> linfedemi primari: forme di linfedema dovuto a mutazione genetica del recettore del fattore di crescita vascolare, che si manifesta entro i primi due anni di vita; linfedemi di natura genetica, come la Sindrome
delle Unghie Gialle
, con versamento pleurico, o come la Sindrome di Hennekam con anomalie intestinali, deformazioni facciali e ritardo mentale. 

 

> linfedemi secondari: interventi chirurgici con dissezione, radioterapia, ostruzione da tumore, insufficienza venosa cronica causano un processo linfoedematoso di questo tipo.

 

In condizioni di linfedema secondario i gangli linfatici non svolgono la loro funzione perché si tratta di linfonodi asportati per la presenza di un tumore; spesso il cancro alla mammella con interessamento
dell’incavo ascellare coinvolge la rete linfatica delle braccia; tumori ginecologici o melanomi contemplano il possibile intaccamento dei linfonodi inguinali e la circolazione linfatica della gamba ne risente. 

 

Anche la radioterapia inficia la funzionalità dei linfonodi coinvolti nella parte trattata. Il risultato è che in determinate condizioni la circolazione linfatica subisce rallentamenti e ristagni che richiedono un ausilio strutturato

 

Stadi del linfedema

Il linfedema si presenta come gonfiore, pesantezza e leggero dolore nei tessuti molli. Può evolvere e vengono individuati tre stadi di aggravamento

 

stadio 1: l’edema è trattabile manualmente e nel giro di qualche ora la parte interessata può tornare normale;

 

> stadio 2: l’edema non è trattabile, e l’infiammazione degenera in fibrosi

 

> stadio 3: l’edema è duro e irreversibile, per la fibrosi conclamata dei tessuti molli.

 
In alcuni casi associate al linfedema si manifestano delle alterazioni cutanee, come l’ipercheratosipapillomi, infezioni fungine

 

Rimedi naturali al linfedema

Il linfedema, come accennato prima è una patologia non reversibile, ma migliorabile se presa in tempo. 

 

Non vi è un rimedio specifico, ma una serie di accorgimenti da mettere in atto in maniera concertata, per alleggerire la condizione e quanto più prevenirla.

 

> mobilitazione dell’edema: la parte coinvolta deve essere sottoposta a manovre meccaniche per smuovere i ristagni e drenarli laddove possibile. Quindi massaggi manuali linfodrenanti effettuati da professionisti e compressioni pneumatiche intermittenti per mobilitare la massa edematosa;

 

> argilla verde: impacchi di argilla per assorbire il più possibile i liquidi accumulati. Esistono veri e propri bendaggi in grado di compattare, drenare e assorbire i ristagni linfatici, decongestionando l’arto e
migliorando anche un eventuale stadio infiammatorio; 

 

> esercizio fisico: sotto indicazioni di un professionista, un fisioterapista, l’arto coinvolto deve essere sottoposto a esercizio programmato. Significa che in base allo stadio del linfedema devono essere svolti degli esercizi che per intensità e ampiezza di movimento smuovano la linfa accumulata, al fine di ossigenare i tessuti, elasticizzare la muscolatura e le articolazioni.

 

> contrastare la forza di gravità: soprattutto durante il sonno! Se il linfedema coinvolge gli arti inferiori è consigliabile inclinare il letto o il materasso, in modo da avere le gambe leggermente sollevate rispetto al
bacino; se non si dispone di una rete modulabile si può ovviare con un cuscino sotto le ginocchia. 

 

Se invece il linfedema riguarda un arto superiore, sarebbe opportuno disporre di una staffa sopra la testiera dove poter di tanto in tanto appoggiare la mano per tenere il braccio sollevato.

 

> alimentazione: alcuni alimenti dovrebbero essere limitati o addirittura evitati per prevenire infiammazione dei tessuti, stati di acidosi, ristagno di tossine metaboliche. Meglio evitare latte e derivati, ridurre il consumo di carni rosse, mangiare frutta lontano dai pasti e non associarla ad altri alimenti con i quali possano creare fermentazione, ridurre carboidrati e zuccheri industriali, come biscotti, brioche, merendine di vario genere, bevande gassate. Evitare alcool e fumo, e bere acqua naturale.

 

In questi casi non è possibile dare indicazioni in merito a rimedi naturali dall’effetto drenante, perché dipende da caso a caso e soprattutto dalla causa del linfedema. 

 

I fattori che coinvolgono questa patologia sono molteplici e solo la figura del medico può fornire indicazioni più puntuali a riguardo.