Intestino curato con la fitoterapia

La funzione dell’intestino è trasformare il cibo digerito, proveniente dallo stomaco, in molecole più semplici, per permettere l’assimilazione dei nutrienti; e di eliminare gli scarti di queste demolizioni attraverso la peristalsi, scegliendo (per mezzo del proprio cervello) quello che deve essere assorbito e rifiutando il resto.

Una volta che le sostanze nutritive sono trasformate, vengono assorbite dalle cellule cigliate, che rivestono le pareti intestinali, e successivamente inviate, attraverso il sangue, a tutte le cellule dell’organismo. Vediamo i vari rimedi fitoterapici per curare l'intestino.

Le piante officinali lassative

Le piante officinali antinfiammatorie

> Le piante carminative

I gemmoderivati

Le piante utilizzate in fitoterapia per i disturbi dell'intestino possiedono azione antinfiammatoria, carminativa e regolatrice della sua funzionalità, quando si manifestano problemi più comuni, come stitichezza, diarrea e meteorismo

I disturbi più comuni a cui può andare incontro l'intestino sono: stitichezza o stipsi, di solito provocata da un'alimentazione squilibrata o carente di fibre; diarrea che può insorgere da intossicazioni alimentari, cure farmacologiche o antibiotiche e infezioni virali. Anche lo stile di vita; lo stress; le emozioni come l'ansia possono influire sulla salute dell'intestino, a livello psicosomatico

L'intestino infatti, è comunemente considerato un secondo cervello, o una specie di estensione del sistema nervoso, in quanto le cellule di questi due organi risultano sensibili durante lo sviluppo embrionale, all'azione dei peptidi (sostanze ad azione ormonale di origine proteica).

Tale affinità tra cervello e intestino viene mantenuta anche dopo la vita fetale e, dal punto di vista dell'organizzazione neuroendocrina, queste due strutture rimangono ampiamente collegate per tutta la vita. Per questa ragione alcune sostanze ormonali prodotte sotto stimolo nervoso dalle ghiandole endocrine, vanno ad agire su entrambi gli organi. 

Di conseguenza tutto ciò che succede a livello cerebrale tende a ripercuotersi sulla funzionalità intestinale. Se le terminazioni sensitive che innervano l'intestino sono particolarmente sensibili a questo tipo di stimoli, il soggetto ha un'elevata probabilità di soffrire di colon irritabile.

Con questo termine si descrive un ampio gruppo di sintomi come spasmi, dolori al basso ventre, meteorismo, gonfiore addominale, che possono manifestarsi anche con diarrea o stitichezza. Tuttavia pur essendo estremamente fastidiosa, per quanto riguarda la qualità di vita di chi ne è affetto, questo disturbo è una condizione assolutamente reversibile e non è responsabile di complicazioni gravi come il cancro al colon. 

 

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L’intestino inoltre svolge un’importantissima funzione di barriera immunitaria: la superficie intestinale è colonizzata da oltre 400 specie di microrganismi, che compongono la flora batterica e quando si verifica un’alterazione del ph interno, batteri salutari come lattobacilli e bifidobatteri diminuiscono; mentre quelli nocivi come il Bacillus Coli, aumentano (disbiosi intestinale).

Ad alterare questo delicato equilibrio possono essere numerosi fattori, ma i più importanti sono l'alimentazione scorretta, lo stress e le cure antibiotiche.

Altro disturbo che può contrarre I'intestino sono i diverticoli, che consistono in piccole sporgenze degli strati più interni della mucosa e sottomucosa del colon. Il sintomo più comune è il dolore addominale, che può peggiorare dall’assunzione di cibo e in genere migliora dopo le evacuazioni e l'emissione di aria intestinale.

Possono comparire anche nausea, gonfiore e stitichezza o, al contrario, diarrea. Nei casi più gravi, si possono manifestare emissione di sangue dall’ano e tutti i sintomi tipici delle infezioni. La comparsa di diverticoli è correlata a un’alimentazione povera di fibre

 

Le piante officinali lassative

In erboristeria si possono far preparare tisane lassative con piante capaci di favorire l’evacuazione, che attraverso la stimolazione della peristalsi, provocano la contrazione della muscolatura liscia che permette l’eliminazione delle feci.

  • Senna: (Cassia angustifolia): le foglie contengono glicosidi antrachinonici (sennosidi A e B); mucillagini; flavonoidi; e zuccheri che conferiscono alla pianta attività purgante. La senna possiede, in particolare, tropismo elettivo nei confronti dell'intestino crasso, con conseguente attivazione della peristalsi, che promuove la fuoriuscita delle feci nell'intestino.
  • Frangula: Il principio attivo più importante è la frangulina, principio attivo efficace nella cura della stitichezza occasionale o cronica. A differenza di numerosi altri lassativi naturali o artificiali, la corteccia di frangola ha il dono di ridare il tono alle fibre muscolari dell’intestino, stimolando la peristalsi in modo dolce. Per questa ragione non è irritante, né crea assuefazione, quindi anche l’uso prolungato risulta essere meno dannoso di altri lassativi naturali. La frangola è indicata nei casi in cui le feci devono essere molli, in tutte quelle situazioni in cui il naturale processo fisiologico di evacuazione può essere reso particolarmente difficile e doloroso da vene ingrossate e infiammate nella zona dell'ano: in presenza di ragadi, di emorroidi e dopo interventi chirurgici rettali. La sua assunzione è indicata anche a chi ha usato in precedenza lassativi molto forti e dai quali dipende l'inerzia intestinale (intestino pigro), nella stitichezza cronica degli anziani, e quando e’ necessario avere feci molli e defecazione facile.

 

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Le piante officinali antinfiammatorie per curare l'intestino

Alcune erbe sfiammano l’intestino, grazie alla presenza delle mucillagini ad azione protettiva e decongestionante sulle mucose che ribestono le pareti intestinali, in quanto trattengono l’acqua, ammorbidendo in questo modo le feci. 

  • Aloe Vera: il succo estratto dalle fogiie di questa pianta, è uno dei più potenti agenti disintossicanti, con azione immunostimolante; antinfiammatoria; rigenerante dei tessuti; e una fonte di nutrienti indispensabili per l’organismo. Secondo le ricerche scientifiche, la chiave del potere dell'aloe vera consiste nella presenza dei mucopolisaccaridi, principi attivi che agiscono da lubrificanti per nostre articolazioni e da protettori delle mucose che rivestono i tessuti degli organi interni, Tutti sono d’accordo nell’attribuire le proprietà dell’aloe non ad un singolo principio attivo contenuto nella pianta, ma che sia l’azione sinergica di tutti i componenti del suo fitocomplesso a stimolare alcuni meccanismi naturali, già presenti nel nostro organismo. Infatti, l’aloe contiene anche una vasta gamma di vitamine, sali minerali, enzimi e sostanze biochimiche uniche in grado di requilibrare la funzionalità gastrointestinale.
  • Psillio: è generalmente indicato per le stipsi croniche, perché le mucillagini contenute nei semi lo rendono un efficacissimo ma innocuo lassativo naturale, di tipo meccanico. Al contatto con l'acqua queste sostanze si rigonfiano e aumentano di volume, favorendo così l'espulsione delle feci. Per questa ragione lo psillio è utile anche in presenza di diarrea: in questo caso le mucillagini assorbono l'eccesso di liquidi, e aumentano la consistenza del bolo fecale (detto anche chimo). Inoltre le mucillagini sono polisaccaridi di composizione chimica complessa, appartenenti alla categorie delle fibre idrosolubili e perciò sono dotate di effetto antinfiammatorio, emolliente e protettivo per le mucose intestinali. Lo psillio è, in particolare, del tutto innocuo ed è indicato per la stitichezza in gravidanza e allattamento; per bambini e i cardiopatici chi soffre di diverticoli, e in tutti i casi in cui non si possono assumere lassativi che provocano la peristalsi in modo aggressivo, producendo contrazioni muscolari.
  • Malva: le mucillagini contenute nelle foglie e nei fiori, a contatto con l'acqua, producono una sorta di gel, capace di incrementare la quantità della massa fecale, ammorbidendone il contenuto. La pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono le pareti intestinali da agenti irritanti. Per questo motivo, l’uso della malva è indicato per idratare e sfiammare l'intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa. Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in gravidanza, per bambini e per gli anziani.

 

Le piante carminative

Le piante ad azione carminativa aiutano a eliminare i gas che si formano per cattiva digestioneintolleranze alimentari o a causa della permanza delle feci dentro il colon, quando si è in presenza di stitichezza. Queste erbe aitano a sgonfiare e a rilassare i muscoli addominali in caso di crampi o dolori al basso ventre.

  • Finocchio le proprietà carminative dipendono sia dalla sua capacità di inibire i processi fermentativi nel grosso intestino sia dalla sua azione antispastica sulla muscolatura liscia del colon. Infatti durante la fermentazione intestinale, in particolare quella degli zuccheri, vengono prodotte elevate quantità di gas, che fanno rigonfiare l'intestino e stimolano le contrazioni della sua muscolatura liscia, provocando senso di gonfiore, flatulenza e dolori all'addome.
  • Angelicaha un'azione antispasmodica, calmante, carminativa, digestiva, tonica e antinfiammatoria. Per queste sue proprietà, gli estratti di angelica trovano impiego per calmare e  rilassare il sistema nervoso quando si tende a somatizzare sull’intestino.  si combina l’effetto carminativo che facilita ladigestione, evitando la formazione di gas intestinali. Se assunta prima dei pasti, stimola l’appetito.
  • Melissa:  le foglie di ricche di olio essenziale, che conferisce alla pianta un aroma gradevole e il sapore del limone, sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. Per la sua azione antispasmodicaantinfiammatoria e carminativa è indicata in caso di dolori mestruali, meteorismodisturbi della digestionenauseaflatulenzacrampi addominali e colite.

Tra i rimedi fitoterapici, sono inclusi anche i funghi medicinali, adatti alla cura dei distrurbi gastro-enterici, come l'intestino irritabile, grazie agli effetti antinfiammatori e alle proprietà di rigenerazione della mucosa intestinale e di cicatrizzazione.

 

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I gemmoderivati nella cura dell'intestino

Vaccinum vitis idaea il gemmoderivato del Mirtillo, ottenuto dai giovani getti esercita un'azione regolatrice, in quanto corregge gli squilibri della mobilità enterocolica. Perciò viene impiegato sia in caso di stitichezza, sia in presenza di diarrea; e ripristina l’attività enzimatica intestinale. Per questa ragione si utilizza anche nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile, perché elimina la flatulenza, dovuta alla fermentazione delle feci, sfiamma le pareti e normalizza il funzionamento dell'intestino, soprattutto del colon.

 

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