Emorroidi: sintomi, cause, tutti i rimedi

Le emorroidi, interne o esterne, si verificano quando le vene emorroidali si dilatano e formano varici. Possono dipendere sia da fattori fisici che psicologici. Quali problemi comportano, quali sono i sintomi, le cause e le cure.

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Le emorroidi sono dilatazioni della rete vascolare che abbraccia il canale anale, con tendenza al prolasso e alle emorragie.  Possono dipendere da stitichezza o gravidanza, ma anche lo stress incide molto. Scopriamo meglio come curarle.

 

 

Emorroidi, cosa sono

Si parla di emorroidi quando i vasi sanguigni presenti nella zona dell’ano e del retto si dilatano. Se l’aumento di pressione eccessivo sulla zona provoca l’infiammazione delle vene emorroidali, ne derivano sintomi come prurito, dolore (più o meno intenso), sanguinamento e gonfiore.

 

Quelle che si formano possono essere interne oppure esterne:

 

Cause delle emorroidi

Le emorroidi possono dipendere da cause di diversa natura, fisica ma anche psicologica.

Tra le più comuni, elenchiamo:
 

 

Segni e sintomi

Circa il 40% degli italiani è colpito dalle emorroidi, sia interne (quando sono all’interno del canale anale e non risultano visibili) che esterne (se visibili e riconoscibili al tatto).

 

Come si fa a capire se si hanno le emorroidi

La sintomatologia può essere molto articolata:
 

  • Emorroidi che sanguinano;
  • dolore;
  • edema;
  • congestione; 
  • prolasso;
  • irritazione anale;
  • perdite muco-sierose;
  • sensazione di fastidio anale.

 

Prolasso delle emorroidi: i 4 stadi

La classificazione delle emorroidi si articola su 4 gradi, a seconda dell’entità del prolasso:

  • Le emorroidi di primo grado sono dilatazioni varicose interne che non producono sintomi;
  • le emorroidi di secondo grado sono i noduli che prolassano durante la defecazione ma si riducono spontaneamente;
  • nel terzo stadio, si deve intervenire manualmente per ristabilire le condizioni che precedevano il prolasso;
  • nel quarto stadio le protrusioni sono permanenti.

 

I tempi di remissione dalla sintomatologia emorroidaria variano da caso a caso, in base al grado della patologia, alle condizioni soggettive e ad alcune abitudini comportamentali.

 

In relazione alla loro classificazione possiamo dare alcune indicazioni temporali standard: nel caso di emorroidi al primo o secondo stadio possono volerci dalle 2 alle 4 settimane per una totale remissione.

 

Il terzo e quarto stadio possono richiedere l'intervento chirurgico se con episodi di trombosi emorroidaria e di conseguenza i tempi sono legati al decorso post-operatorio.

 

Emorroidi esterne

Le emorroidi esterne si formano sotto la pelle intorno all'apertura anale esterna. Sono generalmente visibili e possono essere accompagnate da gonfiore, prurito e dolore. Se diventano più grandi, possono causare sanguinamento durante il passaggio delle feci. 

 

Le cause sono legate a diversi fattori, tra cui:
 

  • La costipazione; 
  • lo sforzo durante la defecazione; 
  • la gravidanza;
  • l'obesità;
  • o anche una predisposizione genetica. 

 

Quanto durano le emorroidi esterne? Dipende. A volte si risolvono da sole nell’arco di pochi giorni; altre volte invece possono essere trattate con farmaci topici, bagni caldi per ridurre il dolore e l'infiammazione; quando invece le emorroidi causano un dolore insopportabile e persistente, può essere necessario l’intervento chirurgico.

 

Può accadere che i bambini soffrano di emorroidi esterne. Generalmente è ascrivibile a fenomeni di stitichezza e alimentazione ancora poco strutturata in nutrienti completi.

È importante intervenire sin da subito per evitare loro traumi, soprattutto se emorroidi sanguinanti: pomate per le emorroidi lenitive e cicatrizzanti, bere molta acqua, consumare fibre e verdure per facilitare il transito intestinale. 

 

È importante inoltre evitare che trascorrano troppo tempo in bagno e che si sforzino, questo potrebbe infatti innescare un circolo vizioso con difficoltà di defecazione, paura del dolore, stitichezza.

 

Emorroidi interne

Le emorroidi interne, invece, si formano all'interno del retto e non sono visibili all'esterno. Non causano solitamente dolore a meno che non si sviluppino complicazioni come trombosi o prolasso, cioè il loro prolungamento oltre l’apertura anale. Tra i sintomi ci sono il prurito, il sangue nelle feci e la secrezione di muco.

 

Le emorroidi interne sono spesso associate a una dieta povera di fibre, stili di vita sedentari e stitichezza. Il trattamento per le emorroidi interne può includere: 

  • Cambiamenti nella dieta e nello stile di vita; 
  • uso di farmaci per alleviare i sintomi; 
  • procedure non chirurgiche come la legatura elastica delle emorroidi o la scleroterapia; 
  • interventi chirurgici come l'asportazione delle emorroidi (emorroidectomia).

 

Emorroidi in gravidanza

Le emorroidi in gravidanza sono piuttosto comuni perché l’utero, crescendo, esercita una forte pressione sulle vene della regione pelvica e, di conseguenza, su quelle emorroidarie. A ciò si aggiungono i cambiamenti ormonali e la stitichezza, anch’essa molto frequente. Nella maggioranza dei casi, il problema si risolve gradualmente dopo il parto.

 

Le donne soggette a questo problema dovrebbero innanzitutto mantenere una buona igiene, evitando di strofinare o grattare le emorroidi; è utile anche applicare impacchi freddi sulla zona.

 

Un’alimentazione ricca di fibre, accompagnata da una buona idratazione, è sempre consigliata perché favorisce la mobilità intestinale. È bene anche evitare di passare lunghi periodi in piedi o seduta nella stessa posizione, perché ciò aumenta la pressione sulle vene emorroidarie.

 

Chi invece sente il bisogno di una cura rapida per le emorroidi dovrebbe consultare il proprio medico, per assicurarsi che sia compatibile con la gravidanza. Di norma, sono concesse le pomate per emorroidi che contengono ingredienti come:

  • Idrocortisone o lidocaina


e quindi alleviano il prurito e il dolore.

 

Complicanze e quando preoccuparsi

Se le emorroidi vengono trascurate e non trattate adeguatamente, possono verificarsi diverse complicanze”, sottolinea la dottoressa Francesca Jaboli, specialista in gastroenterologia del Santagostino

 

Le emorroidi esterne possono sviluppare un coagulo di sangue (trombo), causando dolore intenso, gonfiore e ipersensibilità nella zona anale. La trombosi emorroidaria può richiedere un trattamento medico, come l'incisione o la scleroterapia, per alleviare il dolore e risolvere il problema”, spiega.

 

Le emorroidi possono sanguinare, specialmente durante la defecazione. Se le emorroidi vengono trascurate e diventano gravi, l'emorragia può diventare più frequente e abbondante. L'emorragia può portare a anemia da carenza di ferro, che può causare affaticamento, debolezza e altri sintomi”, continua.

 

Le emorroidi interne possono sporgere verso l'esterno dell'ano durante la defecazione e non rientrano spontaneamente o diventano permanentemente sporgenti. Il prolasso delle emorroidi può causare dolore, disagio e problemi di igiene.

 

Se le emorroidi vengono trascurate e sottoposte a pressione costante, possono diventare infiammate e irritate. L'infiammazione può causare prurito, bruciore e dolore. Inoltre, se si verificano lesioni alla pelle intorno alle emorroidi, possono insorgere infezioni localizzate.

 

Le emorroidi non trattate possono causare lesioni o ragadi nella mucosa anale. Le ragadi anali sono piccole ulcere o lacerazioni che possono causare dolore, sanguinamento e difficoltà nella guarigione”.

 

Quando rivolgersi al medico

È consigliabile rivolgersi al proprio medico se si sospetta di avere le emorroidi”, continua la dottoressa Francesca Jaboli, specialista in gastroenterologia del Santagostino.

Una telefonata al medico è d’obbligo anche se si riscontrano questi sintomi:

  • C'è sangue nelle feci, sulla carta igienica o nel water dopo l’evacuazione”, spiega;
  • si sperimenta dolore anale grave o persistente, specialmente durante o dopo l’evacuazione”;
  • le emorroidi interne prolassano (si sporgono) verso l'esterno dell'ano e non rientrano spontaneamente”;
  • cambiano nelle dimensioni o nella forma;”
  • persistono o ricorrono i sintomi nonostante l'adozione di misure di auto-cura”.

 

La visita proctologica

La visita proctologica si focalizza sulla regione anale, rettale e sul tratto inferiore dell'intestino crasso, per diagnosticare e valutare le emorroidi appunto, ma anche ragadi anali, fistole, tumori del retto o altre anomalie.

 

Di solito prevede diverse fasi:

  • Colloquio in cui il paziente è invitato a descrivere i sintomi, la propria storia medica o familiare, i farmaci assunti ed eventuali interventi chirurgici già svolti in passato;
  • esame esterno con il quale il medico cerca segni di emorroidi, ragadi o altre anomalie, eventualmente con l’ausilio di un anoscopio;
  • esame digitale rettale: il proctologo, dopo aver indossato un guanto, inserisce delicatamente un dito (appositamente lubrificato) nel retto per esaminarne le condizioni;
  • eventuale uso di strumenti specifici, come il proctoscopio o l’anoscopio, che sono illuminati e quindi permettono di visualizzare meglio l’interno.

 

È normale sentirsi un po’ in imbarazzo durante queste operazioni, ma si tratta di una visita di routine che non è rischiosa né dolorosa.

È importante che il paziente si fidi del professionista sanitario, facendogli tutte le domande che ritiene opportune e avvertendolo qualora si senta particolarmente a disagio.

 

Il trattamento

Dev’essere lo specialista a dare indicazioni su come far passare le emorroidi, perché i possibili rimedi variano a seconda dell’entità del disturbo e le caratteristiche del paziente.

 

All’esordio dei sintomi, o se il dolore è gestibile, si può ricorrere ai farmaci da banco, nello specifico:

  • Unguenti e creme per le emorroidi;
  • supposte emorroidali;
  • vasoprotettori con frazione flavonoica con un effetto positivo sul microcircolo;
  • integratori.

 

Ci sono poi alcune procedure mediche minimamente invasive:
 

  • Legatura elastica delle emorroidi: eseguita in ambulatorio, consiste nel posizionare una piccola banda di gomma intorno alla base delle emorroidi interne per tagliarne il flusso di sangue, facendole restringere e poi cadere dopo qualche giorno;
  • coagulazione e cicatrizzazione attraverso la luce infrarossa;
  • iniezioni sclerosanti, anche dette scleroterapia: si inietta una soluzione che fa cicatrizzare le emorroidi.

 

Se il medico lo ritiene opportuno, infine, si può ricorrere all’intervento chirurgico:

  • Emorroidectomia: eseguita in anestesia locale o generale, questa procedura prevede la rimozione chirurgica delle emorroidi e la sutura della zona;
  • stapled emorroidopexy (procedura di Longo): si usa un dispositivo che rimuove parte della mucosa rettale e riposiziona le emorroidi interne al loro posto;
  • desarterializzazione transanale guidata con ultrasuoni (THD): attraverso gli ultrasuoni, si individuano e legano le arterie che alimentano le emorroidi, riducendo così il flusso di sangue.
     

La prevenzione

Sedentarietà, sforzi eccessivi, stazione eretta prolungata sono fattori che possono scatenare o aggravare i disturbi emorroidari. Per prevenire le emorroidi è quindi molto importante condurre una vita dinamica, svolgendo attività fisica con regolarità ed evitando fumo e alcolici.

 

Camminare o fare una ginnastica dolce è essenziale per migliorare le funzionalità corporee, rinforzando al tempo stesso la regione pelvica. Va assolutamente evitato qualsiasi sforzo fisico troppo intenso.

 

Lo yoga per le emorroidi non è una cura per il dolore acuto ma può essere utile come prevenzione o sollievo.

Un asana consigliato è Sarvangasana,ovvero la posizione della candela:

  • Si parte supini con le gambe distese e le braccia accanto al corpo e i palmi delle mani rivolti verso il basso:
  • si flettono le ginocchia portando le cosce a contatto con lo stomaco;
  • si sollevano le anche per poi poggiarle sui palmi delle mani flettendo i gomiti;
  • si espira, raddrizzando il busto fino a che esso risulti il più perpendicolare possibile al pavimento sostenuto dalle mani. Il mento dovrebbe arrivare a toccare lo sterno;
  • quando questa posizione diventa stabile, si allungano le gambe verso l’alto e si mantiene l’asana;
  • la posizione si scioglie in modo lento e graduale seguendo a ritroso il percorso appena esposto.

 

Per una guarigione più rapida, lavarsi con acqua tiepida e sapone acido (a pH 4-5). In generale, un'accurata igiene personale non solo previene le emorroidi ma anche altre malattie molto fastidiose, come le ragadi anali o le fistole.

 

Anche la scelta della biancheria intima è molto importante: vanno preferiti tessuti permeabili come il cotone, che lascia respirare la pelle ed evita il ristagno di calore e umidità. 

 

Alimentazione per le emorroidi

Con le emorroidi è importante che l’intestino non sia congestionato ma che abbia un’evacuazione regolare con feci non troppo dure. Quale alimentazione per favorire il decorso della congestione emorroidaria?

 

L’alimentazione dovrà essere quindi ricca di fibre per facilitare il transito intestinale. È importante l’apporto di vitamine A, B, C, E e dello zinco per mantenere una buona integrità delle pareti venose che nelle emorroidi diventano più fragili.

 

Un’alimentazione naturale e variata con cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione possiede tutti i nutrienti utili nelle emorroidi, riducendo per contro alimenti come cibi raffinati, latte e derivati, insaccati, zuccheri e grassi di origine animale.

 

È preferibile inoltre arricchirla con cibi che favoriscono la circolazione come:

 

 

I rimedi naturali efficaci

I rimedi fitoterapici usati ed efficaci per le emorroidi sono erbe e piante officinali, che agiscono come sul sistema circolatorio con azione astringente, antinfiammatoria e vasoprotettiva. 

  • Aloe vera, grazie alla sua azione lenitiva e antinfiammatoria, aiuta ad alleviare i disturbi legati alle emorroidi. Al gel d'aloe, infatti, si attribuisce un'azione antinfiammatoria ed è riconosciuta la sua proprietà cicatrizzante. Il gel d'aloe può dunque essere utilizzato per il trattamento delle emorroidi agli stadi iniziali grazie alla sua capacità di guarigione nei confronti della pelle danneggiata. Inoltre il gel d'aloe esercita azione lenitiva, calma l'infiammazione, dà sollievo in caso di dolore e allevia il prurito. 
  • Ippocastano (Aesculus hippocastanum) i semi e la corteccia hanno proprietà antiedemigena e vasocostrittrice, in grado di ridurre l’attività dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi che attaccano l’endotelio dei vasi e la matrice extracellulare, indebolendone la struttura. Riducendo l’attività di questi enzimi, i vasi riacquistano la normale resistenza e permeabilità. Anche il gemmoderivato di ippocastano (Aesculus hippocastanum) è molto potente;
  • Vite rossa: (Vitis Vinifera) è indicata in tutte le forme di vene varicose, flebiti, fragilità capillare, couperose, edemi, emorroidi, cellulite, ritenzione idrica, stasi ematica e pesantezza agli arti inferiori. I principi attivi, contenuti nelle foglie svolgono un’intensa attività antiossidante e antinfiammatoria, ma soprattutto tonica e vasoprotettrice, diretta al sistema circolatorio, dove influenzano positivamente la permeabilità vasale, impedendo edemi e gonfiori; 
  • Amamelide (Hamamelis virgianana) le foglie e la corteccia hanno proprietà vasoprotettrice e tonificante delle pareti venose compromesse nel corso delle infiammazioni. Per questo motivo la pianta è considerata un rimedio efficace nel trattamento dei disturbi del sistema circolatorio dove sia necessaria un’azione astringente, come flebiti, varici ed emorroidi, fragilità capillare, capillari dilatati, tendenza alla formazione di lividi, cellulite; 
  • Centella: (Centella asiatica le foglie, grazie alla loro attività fle- botonica, preservano la struttura e la tonicità delle pareti vasali. Infatti, rinforzando ed elasticizzando le pareti dei vasi sanguigni, la pianta favorisce la corretta circolazione periferica ed è quindi indicata per prevenire e trattare varici, riducendo la dilatazione delle vene, la permeabilità capillare e l’edema sottocutaneo. Di conseguenza è utile per curare l’insufficienza venosa, le emorroidi e la microangiopatia causata dal diabete.
  • La malva: il decotto di malva ha una doppia utilità in caso di emorroidi: una indiretta e l’altra diretta. La malva, infatti, da una parte favorisce l’evacuazione e quindi aiuta a liberarsi dalla stitichezza, una delle principali cause di patologia emorroidaria e, dall’altra, ha un effetto lenitivo, antinfiammatorio e decongestionante sulle emorroidi. Il decotto di malva può essere utilizzato anche per uso esterno, per fare impacchi sulla zona interessata.

 

C’è anche chi fa ricorso all’omeopatia per la cura delle emorroidi. In caso di crisi emorroidaria è utile Aesculus hippocastanum 5 CH (5 granuli, secondo necessità) e Aloe 5 CH (5 granuli, 3 volte al giorno), adatto per le emorroidi “a grappolo”, con bruciore e prurito. Per il dolore il rimedio omeopatico è Arnica 5 CH (5 granuli, ogni ora) e Lachesis 9 CH (5 granuli, ogni ora).

 

Per le emorroidi sanguinanti, Collinsonia 5 CH (5 granuli, 3 volte al giorno). Le emorroidi recidivanti si curano con Nux vomica 9 CH (5 granuli, 3 volte al giorno), Sepia 9 CH (5 granuli, 1 volta al giorno), specie in caso di stipsi e prolasso, aggravata in gravidanza e dopo il parto. Sulfur 5 CH (5 granuli, 1-3 volte al giorno) allevia le sensazioni di bruciore, calore e prurito.
 

  

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