Ansia: sintomi, cause e trattamento

L’ansia è una tensione diffusa, persistente e anticipata, spesso slegata da un motivo specifico, che invade i pensieri e non consente di vivere appieno il "qui e ora”. Vediamo meglio come riconoscerla e come curarla.

ansia

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L'ansia è uno stato di tensione diffuso e persistente che non abbandona mai chi ne soffre. Lo stato emotivo associato a una condizione di allerta verso qualcosa di esterno che di solito si caratterizza come eccesso di preoccupazione, una reazione esagerata rispetto alle reali condizioni. Scopriamo meglio di cosa si tratta e come curarla.

 

 

Cos’è l’ansia

“L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno” questa è la definizione di ansia fornita dalla American Psichiatric Association (1994)

 

Le persone con disturbi d’ansia solitamente presentano pensieri circolari e perturbanti e sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, come aumento della pressione sanguigna. I più frequenti sintomi fisici di stress e ansia sono sudorazione, tremolio, tachicardia e vertigini/capogiri.

 

I tipi di ansia

In base alle indicazioni fornite nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (quinta edizione; DSM–5; American Psychiatric Association, 2013), i disturbi d’ansia differiscono dalla normale paura o ansia evolutiva perché sono eccessivi o persistenti (durano tipicamente 6 mesi o più) rispetto allo stadio di sviluppo.
Vengono classificati diversi tipi di disturbi d’ansia:
1.    Disturbo d'Ansia Generalizzato (GAD): Le persone con Disturbo d'Ansia Generalizzato si sentono ansiose quasi tutto il tempo, senza a volte capirne la causa.
2.    Fobie: una fobia è una paura realistica o esagerata di uno specifico oggetto, attività o situazione che in realtà presenta un minimo o addirittura nessun pericolo. Le fobie più comuni includono la paura di animali come serpenti e ragni, la paura di volare, e la paura delle altezze. 
3.    Fobia Sociale: Disturbo d'ansia sociale può essere confuso con un’estrema timidezza.
4.    Ansia Ossessivo Compulsiva (OCD): È caratterizzata da pensieri indesiderati o comportamenti che sembrano impossibili da fermare o controllare.
5.    Ansia di separazione: L'ansia da separazione è una parte normale dello sviluppo infantile.
6.    Attacchi di Panico e Disturbo di Panico: Il disturbo di panico è caratterizzata da ripetuti attacchi di panico imprevedibili e spesso ingestibili.

 

Le possibili cause

Capire le cause che sono alla base di un disturbo legato alla sfera della mente non è sempre semplice.

 

L'ansia può certamente scaturire da motivazioni esterne come un forte stress, ma molte volte non sembra esserci un motivo scatenante. In generale, comunque, è possibile individuare tre grandi tipologie di fattori che influiscono sulle persone determinando stati di ansia più o meno gravi:

  • Stili di vita intensi (ritmi di lavoro frenetici, abusi di sostanze psicotrope, ecc.).
  • Fattori genetici ereditari.
  • Disequilibri più o meno naturali di sostanze chimiche presenti nel cervello (noradrenalina e serotonina).

 

I sintomi

Secondo i dati dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), il numero delle persone che vivono con frequenza importante degli stati d'ansia ammonta a circa 400 milioni. L’ansia ha sintomi fisici e mentali, tra cui:

  • disturbi intestinali; 
  • tachicardia;
  • extrasistole;
  • tremori;
  • ronzii auricolari;
  • sensazione di soffocamento;
  • crampi allo stomaco;
  • debolezza;
  • sudorazione eccessiva;
  • sensazione di nodo alla gola;
  • respiro affannoso;
  • incapacità di rilassarsi;
  • agitazione;
  • difficoltà di concentrazione;
  • nebbia mentale;
  • nervosismo;
  • senso di pericolo imminente.

 

A chi rivolgersi

A seconda di quali sono i sintomi di ansia, quanto sono frequenti e quanto compromettono la qualità della vita, si può agire in maniera diversa. Finché l’ansia è sporadica e legata magari a periodi di forte stress, di norma non c’è da preoccuparsi. Quando invece l’ansia supera i livelli di guardia, è opportuno chiedere l’aiuto di:

  • Medico di base: di norma è un buon punto di partenza, perché aiuta a escludere cause fisiologiche e indirizzare sulle mosse successive.
  • Psicologo o psicoterapeuta: può impostare un percorso per andare alla ricerca delle cause profonde dell’ansia ed elaborare strategie utili.
  • Psichiatra: trattandosi di un medico, può valutare l’eventuale supporto farmacologico e monitorare l’avanzamento della terapia.

 

La diagnosi

Accade frequentemente che l'ansia generi paure irrazionali, attacchi e stati di fobia incontrollabili che hanno nomi diversi a seconda di ciò che si trasforma nella causa scatenante di ansia.

 

Molto diffuso è il DAP (disturbo da attacchi di panico), mentre si chiama GAD (disturbo da ansia generalizzata) la condizione di ansia persistente che genera irrequietezza motoria, agitazione, disturbi del sonno. L'ansia caratterizza anche il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo post-traumatico da stress. 

 

Come agire sull'ansia

Come si fa a calmare l'ansia e recuperare una buona qualità della vita? “Secondo le linee guida internazionali la psicoterapia più efficace nel trattamento dei disturbi d'ansia è quella cognitivo-comportamentale. Esistono, però, anche altri approcci psicoterapeutici quali ad esempio la psicoanalisi, la terapia breve strategica e la terapia familiare”, risponde la dottoressa Tiziana Corteccioni, psichiatra e psicoterapeuta che riceve a Roma e a Perugia. 

 

“Quello che conta di più in un percorso di psicoterapia è la qualità della relazione tra paziente e psicoterapeuta. Solo una relazione di buona qualità nella quale il paziente si fida e si affida al professionista della salute mentale conduce a un esito positivo del trattamento”.

 

“Un percorso di psicoterapia inizia con un primo colloquio durante il quale il paziente espone le problematiche, mentre lo psichiatra psicoterapeuta formula una diagnosi e un progetto di trattamento. La durata del percorso di psicoterapia non può essere impostata a priori, in quanto si tratta di intraprendere un viaggio nel mondo interno del paziente. Non possiamo sapere cosa troveremo”, spiega. 

 

“Noi professionisti della salute mentale diventiamo dei ricercatori, accompagnando il paziente nella scoperta di emozioni e significati antichi. Tuttavia, la durata media nel percorso cognitivo-comportamentale è di un anno. Le sedute hanno una durata di 50-60 minuti e una cadenza settimanale o bisettimanale”. 

 

“Durante il percorso psicoterapeutico, in periodi di estrema difficoltà – ovvero quando il paziente presenta un calo del funzionamento sociale, lavorativo e/o in altre attività quotidiane – è possibile consigliare un supporto farmacologico che, come dice la parola stessa, è un sostegno e non è finalizzato a causare dipendenza nel paziente”, chiarisce la dottoressa Corteccioni.

 

“Il supporto farmacologico serve a velocizzare la risoluzione del disturbo, a permettere al paziente di percepire meno fatica durante il percorso. Purtroppo, a volte, proprio questa estrema fatica spinge il paziente ad abbandonare senza aver risolto nulla”.

 

I rimedi fitoterapici

Finché l’ansia rimane su livelli non patologici, e non richiede quindi necessariamente l’intervento di un terapeuta o un supporto farmacologico, è possibile provare a combatterla anche ricorrendo alla fitoterapia e ai suoi rimedi naturali. Il che significa assumere tisane, tinture madri o estratti secchi di piante ad azione sedativa che intervengono sul sistema interessato dalla somatizzazione di tale disturbo.

 

Se infatti lo stato d'ansia si manifesta sull'apparato muscolare, molto utili saranno camomilla e melissa che calmano irritabilità e tensione nervosa, attraverso il rilassamento della muscolatura. Risultano indicate perciò, per la loro attività antispasmodica nei disturbi gastrointestinali di origine neurovegetativa, come colite spastica, intestino irritabile, gastrite e meteorismo.

 

Se l'ansia si accompagna a tachicardia, palpitazioni, alterazioni del ritmo cardiaco, ipertensione, tiglio e biancospino svolgendo un'azione ipotensiva e calmante sul sistema cardiocircolatorio, sono impiegati per combattere l'insonnia, aritmie, nervosismo e mal di testa, dovuto a stati ansiosi e stress.

 

Anche nelle forme dei gemmoderivati, rispettivamente Tilia tomentosa e Crataegus oxyacantha, sono rimedi efficaci per rilassare le persone molto nervose, nelle quali riducono l'emotività, negli stati di agitazione, angoscia, e in caso d’insonnia di anziani e bambini.

 

La passiflora (Passiflora incarnata) le parti aeree svolgono un'azione sedativa del sistema nervoso centrale con effetti tranquillanti e ansiolitici. 

 

Si può anche scegliere la valeriana come ausilio contro l'ansia, l’insonnia e l’irrequietezza. Si può acquistare in erboristeria sotto forma di tisana, estratto secco ed estratto idroalcolico, spesso miscelata ad altre erbe per un risultato sinergico e anche per migliorarne il sapore. È bene rispettare le dosi consigliate ed evitare l’assunzione al di sotto dei 12 anni di età, in gravidanza o allattamento o contestualmente a una cura con antidepressivi.

 

“Voglio sottolineare una cosa fondamentale, ovvero che solo uno psichiatra e/o uno psicoterapeuta possono stabilire se l'ansia è o non è patologica. Il paziente, spesso, da solo non riesce, non riuscendo a essere obiettivo”, chiarisce la dottoressa Tiziana Corteccioni. “Se si tratta di uno stato ansioso di lievissima intensità e che non compromette il sonno si può ricorrere a rimedi fitoterapici, ai fiori di Bach come anche a quattro chiacchiere con un amico o un familiare. Tutti questi rimedi possono alleviare l'ansia se non si tratta di un'ansia patologica”.

 

I fiori di Bach sono utili per l'ansia?

La floriterapia propone svariati fiori di Bach, presentandoli come ansiolitici naturali:

 

  • Rescue Remedy: è una combinazione di cinque fiori diversi, una sorta di “pronto soccorso” per situazioni di malessere molto intenso, legate per esempio al trauma, all’abbandono, alla perdita, al post partum e – appunto – a uno stato d’ansia improvviso e intenso. 
  • Agrimony: adatto per l’ansia provocata da un tormento interiore di chi maschera i problemi agli altri, nascondendosi dietro a a una facciata d’allegria che serve per schivare conflitti e discussioni. Il fiore aiuta ad affrontare i problemi, arginando la tendenza a nasconderli per paura di non essere accettati, donando serenità e ottimismo nel fronteggiarli.
  • Walnut: per l’ansia, la confusione e l’incertezza che derivano da un evento stressante o da un cambiamento di vita in cui si trova a spezzare legami e abitudini del passato. Il rimedio dona costanza, decisione e determinazione, capacità di adattamento, senza rimpianti.
  • White Chestnut: è il rimedio per l’ansia provocata da pensieri circolari, di cui non troviamo soluzione. Ne soffre chi per un periodo si trova a subire i propri pensieri, senza riuscire a dominarli, rimuginando senza tregua, sui traumi passati. Il fiore aiuta a tenere a bada i pensieri ossessivi, favorendo il rilassamento e la pace mentale.
  • Aspen: il rimedio per l'inquietudine e l'apprensione provocate da paure indefinite. Questi individui vivono con un senso di minaccia costante, di presagi funesti e immotivati, nell'attesa di un’imminente catastrofe, di una rovina incombente. Il rimedio infonde coraggio, aiutando a superare l’angoscia e le paure.
  • Elm: il rimedio per l’ansia provocata da eccessive responsabilità. Ne soffre chi non si tira mai indietro o, di fronte a un’emergenza, non si lascia spaventare dalla fatica, ma finisce col chiedere troppo a sé stesso. Il fiore aiuta a gestire lo stress e ricarica energeticamente.
  • Impatiens: il rimedio per l’ansia da anticipazione. Convive con questo tipo di disturbo chi, ad esempio, si spazientisce facilmente ai semafori, di fronte alle code, perché ha il terrore di stare perdendo il suo tempo. Il soggetto che ricade in questa tipologia spesso soffre d'insonnia la notte, anticipando mentalmente gli impegni del giorno successivo. Il fiore aiuta ad allentare la tensione spasmodica e insegna ad accettare il naturale fluire della vita e i suoi tempi.
  • Scleranthus: per l’ansia provocata dall’indecisione tra due possibilità. La persona che ne soffre oscilla da un estremo all’altro, e in preda all’incertezza, è insicuro su quale decisione prendere fra due alternative o due possibilità. Il fiore aiuta a reimpostare la scala di valori e le priorità nell'ottica di arrivare poi a prendere una decisione.
  • Red chestnut: per l’ansia che possa succedere qualcosa di brutto ai propri cari. Questo fiore è utile per chi considera la vita una minaccia e, dimenticando se stesso e i propri bisogni, teme e si preoccupa solo della salute altrui, con perdita dell'equilibrio e della serenità. Il fiore permette di controllare l’ansia e gestire più razionalmente l'iperprotettiva che genera apprensione.

 

Questo è quanto afferma la floriterapia in merito all’azione dei fiori di Bach. Per poter provare che questi rimedi abbiano realmente un’efficacia, però, servirebbe un trial controllato randomizzato (RCT): ciò significa sottoporre il trattamento a un gruppo di soggetti scelti casualmente, confrontando poi gli esiti con quelli di un altro gruppo di soggetti che hanno ricevuto un placebo, una terapia differente oppure nessuna terapia.

 

Una review del 2009 ha raccolto ed esaminato i risultati dei trial condotti sui fiori di Bach: ne emerge che probabilmente possono essere considerati sicuri ma, al tempo stesso, i loro benefici sono paragonabili a quelli del placebo.

 

L'aromaterapia

In aromaterapia nel trattamento dell'ansia in genere viene consigliato l'olio essenziale di melissa: 2/3 gocce di olio essenziale per 3 volte al giorno sciolto in un cucchiaio di miele.

 

L'olio di lavanda, assai usato in aromaterapia poiché molto versatile, rilassa l'organismo e viene impiegato nel diffusore, miscelato con acqua o altri olii vegetali, oppure nella vasca da bagno (da 5 a 10 gocce).

 

Movimento: le discipline adatte a contrastare l'ansia

Quando ci si rende conto di vivere in uno stato di tensione, un’attitudine positiva prevede di capire come trasformare l'ansia in energia positiva. In questo senso, il movimento fisico può essere di grande aiuto. Uno studio, per esempio, sostiene che le persone che fanno sport regolarmente abbiano il 25% in meno di probabilità di sviluppare ansia o depressione nell’arco dei cinque anni successivi.

 

Non è detto che servano workout impegnativi e avanzati. Anzi, talvolta basta dedicarsi allo sport più semplice e intuitivo, camminare, meglio ancora se immergendosi in un bosco o anche in un parco. Diversi studi scientifici sottolineano quando la natura contribuisca a stabilizzare il tono dell’umore. 

 

Per affrontare il disturbo in maniera più sistematica, sono utili pratiche orientali come lo yoga integrale o la ginnastica dolce cinese, la ginnastica dolce, il tai chi chuan e il qi gong. 

 

Anche la riflessologia plantare è una disciplina utile contro l'ansia. Il massaggio riflessologico del piede, infatti, è anche un ottimo strumento per rilassarsi o per aiutarsi durante un episodio di insonnia.

 

Chi soffre di ansia riscontra non poche difficoltà a entrare nell'ottica di quiete e meditazione (in movimento o attraverso posizioni mantenute attraverso il respiro) di queste discipline, che tuttavia sul lungo periodo sono di eccezionale aiuto per riprendere contatto con l'interiorità, attraverso l'esplorazione e il superamento di blocchi corporei.