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Okakura Kakuzo e il libro del tè

Okakura Kakuzo, una personalità che ha segnato gli inizi del XIX secolo giapponese e ha tramandato e permesso a noi di conoscere tradizioni millendarie: scopriamo insieme l'autore de Il libro del tè

Okakura Kakuzo e il libro del tè

Okakura Kakuzo

Nome quasi impronunciabile, personalità nota in Giappone, direttore della Scuola d’Arte di Tokio, Okakura Kakuzo nasce da una famiglia di Samurai a Yokoama nel lontano 1862. L’opera e la vita di questo intellettuale giapponese si sono svolte tra i numerosi viaggi in occidente e gli sforzi e la passione impiegati per difendere e far conoscere al mondo intero la bellezza della cultura orientale. 

Tra i suoi scritti più famosi si ricordano The Ideals of the East, The Awakening of Japan, The Book of Tea. In italiano tradotti come Gli ideali dell’Oriente, Il risveglio del Giappone, Il libro del tè. Di quest’uomo si può dire in linee generali che fosse non solo un semplice portavoce della cultura giapponese nel mondo, ma un accanito e fervido difensore del pensiero orientale, contro l’intrinseca negatività che l’ideologia occidentale moderna rappresentava.

 

Okakura Kakuzo, autore del libro del tè

Impossibilitato a difendere la propria cultura dall’interno del proprio paese, viste le molte restrizioni di un governo che invece voleva essere sempre più al passo con quello occidentale, Okakura Kakuzo trovò negli Stati Uniti, a Boston in particolare, la possibilità e lo spazio di dare voce ai suoi pensieri. Proprio a Boston, aiutato dall’amico Ernest Fenollosa, professore di filosofia ed economia politica, Okakura ha potuto scrivere in pace i suoi libri, tra cui Il libro del tè, appunto.

 

Il libro del tè: un antidoto alla follia occidentale

Okakura era molto spaventato dalla visione che stava maturando nell’uomo occidentale: per lui l’unica via di salvezza poteva essere riprendere e dare spazio a quelle antiche e semplici tradizioni orientali, che portavano con sé uno spessore di storia e di lavoro infiniti, come la cerimonia del tè poteva essere.

È così che nasce il primo capitolo del Libro del tè, intitolato “La coppa dell’umanità”. Con questa immagine simbolica, Okakura Kakuzo manda un invito al mondo intero, un invito a cercare momenti di autentica comunicazione tra gli esseri, la natura, il mondo che li circonda, mantenendo una visione che è insieme rispetto e conoscenza profonda del passato e lungimiranza futura. In quest’ottica vanno considerati gli “universi interiori” del mondo, così da realizzare l’intima Unità dell’esistenza e poterne cogliere la bellezza interiore.

 

Takeno Joo e Okakura Kakuzo

Uno dei più importanti maestri del tè del XVI secolo è stato Takeno Joo. Studioso e maestro Zen, Joo ci ha lasciato dodici Insegnamenti per gli allievi della Via del tè, quella che Okakura Kakuzo definisce Teismo. La prima regola che mette in rilievo è esemplare: “Per poter fare Cha-No-Yu è necessario un profondo contatto umano”. In un mondo che corre e si muove troppo in fretta, diventa cieco di fronte a ciò che è stato in nome di falsi ideali, una cosa del genere appare impossibile. Okakura temeva che il 1800 si aprisse proprio così per il Giappone, per questo motivo ha scritto Il Libro del tè.

Egli, come il maestro del ‘500 Joo, ha capito che l’uomo non poteva piegarsi indifferente di fronte a una disumana concezione della vita e della società, ma poteva e doveva cercare e trovare dentro di sé l’energia, il modo e gli strumenti per la propria liberazione.