Paralisi del Sonno: cos'è e come prevenirla

La paralisi del sonno è l’incapacità di muovere un qualsiasi muscolo pur essendo ormai svegli. Causata da stress, insonnia e disturbi del sonno, crea una forte sensazione di impotenza e paura. Scopriamola meglio.

>  1. Che cos'è la paralisi del sonno

>  2. Effetti allucinatori associati (HSP)

>  3. Teoria del sogno ad occhi aperti

>  4. Consigli per prevenire la paralisi del sonno

Paralisi del sonno

  

 

Che cos'è la paralisi del sonno

“Il soggetto è sveglio ed è cosciente dell'ambiente che lo circonda, però è incapace di muovere un muscolo, e sembra che stia dormendo. Invece è fortemente concentrato in una lotta per cercare di muoversi, pieno di angoscia mentale. Se il soggetto riuscisse a muoversi, l'incantesimo che lo affligge svanirebbe in un istante” (Weir Mitchell).

La paralisi del sonno di per sé è un effetto fisico normale che avviene nella fase REM, dove a fronte di una sollecitazione del sistema vegetativo (aumento del battito cardiaco, accelerazione del respiro, movimento rapido degli occhi), vi è per contro una totale atonia muscolare. Viene però considerata una parasonnia quando si presenta in fasi diverse del sonno e può ingenerare disturbi diurni quali, sonnolenza, stanchezza, apatia, ansia o rappresentare addirittura un sintomo di narcolessia.

La paralisi del sonno può insorgere anche prima di addormentarsi (paralisi ipnagogica) oppure in fase di risveglio (paralisi ipnopompica). In questi frangenti il corpo è totalmente paralizzato, la capacità di comunicare è inibita, mentre la mente è sveglia e presente a se stessa. La durata di questi fenomeni può variare da alcuni secondi a qualche minuto durante i quali si scatenano attimi di ansia o addirittura di panico.

 

Effetti allucinatori associati (HSP)

Durante la paralisi del sonno possono manifestarsi episodi particolari, causati dall’elevata condizione di ansia, come le allucinazioni (Hallucinatory Sleep Paralysis).

Brian Sharpless, ricercatore alla Pensylvania University, ha pubblicato uno studio relativo alla paralisi ipnagogica su “Sleep Medicine Reviews”, in cui ipotizza la possibilità che l’insorgenza di allucinazioni o la testimonianza di presunte esperienze extracorporee appartenga a questa condizione,.

Secondo questo studio vi sono infatti tre tipi di allucinazioni che possono essere sperimentati durante la paralisi del sonno: la presenza di un estraneo nella stanza, una fastidiosa pressione sul petto che può essere percepita anche come un atto di forza, e la sensazione di levitazione o di uscire dal proprio corpo.

Durante queste manifestazioni possono essere percepite voci, odori, folate di aria gelida, il tutto in una condizione di panico, con sudorazioni fredde, tachicardia, difficoltà respiratorie. Campionando alcuni dati raccolti precedentemente con studi già effettuati da altri ricercatori, Sharpless ha potuto stabilire che situazioni simili sono vissute più frequentemente da soggetti che soffrono di attacchi di panico, da pazienti psichiatrici e in minore percentuale anche da studenti, che vivono spesso in condizioni di stress.

 

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Teoria del sogno ad occhi aperti

La visione di presenze, spiriti, la percezione di rumori, suoni in condizione di paralisi del sonno ipnopompico trova una spiegazione nello studio del fenomeno da parte di Robert Baker.

Secondo questo ricercatore esiste un confine molto labile tra fantasie, pensieri, sogni, incubi, allucinazioni e la loro interconnessione può avvenire in maniera molto semplice e inconsapevole: un pensiero pre-addormentamento può proseguire nel sonno tramutandosi in sogno e viceversa un sogno o un incubo può proseguire oltre il sonno e avere strascichi in fase di risveglio, trasformandosi in un’allucinazione ipnopompica.

Un sogno quindi potrebbe essere percepito invece come una situazione reale, coinvolgendo organi di senso quali la vista, l’udito, il tatto, mescolando stimoli onirici a stimoli effettivamente esterni.

In questa condizione il cervello starebbe vivendo un’esperienza dicotomica: sogno e realtà, in cui il corpo si comporta fisiologicamente come se stesse dormendo un sonno REM e il sogno che si è esteso alla veglia si trasforma in allucinazione.

Sempre secondo la teoria di Baker il risveglio in una condizione di paralisi provoca agitazione e quindi una condizione di difficoltà respiratoria, che può così giustificare il senso di oppressione o peso al petto.

Il conseguente apporto deficitario di ossigeno al cervello potrebbe provocare effetti di iperacusia, amplificando così la percezione di suoni a bassa frequenza o di semplici fruscii, contribuendo ad arricchire lo stato allucinatorio di ulteriori particolari.

 

Consigli per prevenire la paralisi del sonno

Sono state riscontrate alcune costanti che si associano ad un incremento della paralisi del sonno:

  • Insonnia e privazione del sonno: questi disturbi in realtà innescano un circolo vizioso causa effetto che deve essere individuato e risolto in tempi brevi. Quindi cercare di migliorare le condizioni ergonomiche del letto, creare un ambiente sano, privo di sollecitazioni esterne (tv, computer, spie luminose), dormire al buio, ad una temperatura tra i 18° e i 20° centigradi massimo, far precedere al momento di coricarsi un bagno caldo e una tisana rilassante.
  • Disordine dell’alternanza sonno- veglia con frequenti modifiche del quantitativo di ore deputate al sonno: mantenere costanti le ore dedicate al dormire in modo da inviare un messaggio chiaro all’orologio biologico endogeno che governa il ciclo sonno-veglia.
  • Posizione supina: cercare di variare la posizione in cui si dorme, anche per favorire il rilassamento muscolare e sbloccare la rigidità posturale.
  • Stress: l’esercizio fisico può rappresentare un’efficace valvola di sfogo, e se svolto in orari non serali aiuta a coadiuvare il sonno, permettendo una più rapida escursione termica corporea.
  • Abuso di sostanze eccitanti: limitare l’uso di caffeina, teina, fumo, tabacco e alcolici, nemici non solo del sonno!
  • Elevato grado di stanchezza fisica: è spesso collegato ad un’ipertrofia muscolare che può influire su una cattiva qualità del sonno. Massaggi decontratturanti, bagni caldi e freddi con oli essenziali balsamici d’inverno e rinfrescanti d’estate, la possibilità di coricarsi mantenendo le gambe leggermente sollevate verso l’alto grazie al supporto di un cuscino, sono tutti semplici rimedi defaticanti.

 

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