Articolo

Il ruolo dell’arte nello yoga integrale

L’arte, come lo yoga, ha per scopo raggiungere ed esprimere (rivelare) l’invisibile, la verità nascosta, celata alla coscienza superificiale e cieca. Arte e yoga possono benissimo andare a braccetto e la prima può diventare un potente strumento del secondo, come accade ad esempio nello yoga integrale

Il ruolo dell’arte nello yoga integrale

La Madre è stata una pittrice, Sri Aurobindo è sommo poeta. Quando quest’ultimo si ritirò tre giorni con una guida per realizzare il Nirvana, questi gli disse qualcosa come: “per voi non dovrebbe essere un problema, visto che siete un poeta”.

Scavando in molte tradizioni sapienziali antiche scopriamo che l’arte è uno dei mezzi principali di ricerca ed espressione di uno stato di coscienza superiore.

Pittura, musica, poesia, danza, giardinaggio, arti marziali: tutte le arti hanno questa capacità.

Solo in un certo periodo di oscurantismo, di mortificazione e distacco dalla completezza della vita, in alcuni ambiti religiosi l’arte è stata percepita come celebrazione del mondano, di una vita che a conti fatti è una vanità transitoria. L’arte si distaccò allora dall’origine spirituale, sparì o si fece utilitaristica o si scarnì.

 

La visione dell'arte nello yoga integrale

Nello yoga integrale l’arte ritrova il suo posto come mezzo di espressione di una coscienza superiore, come strumento di manifestazione della bellezza, considerata come un vero e proprio potere: la bellezza è per la materia quello che la verità è per la mente.

L'arte non è quindi una semplice questione di tecnica o abilità, ma di armonia, un’armonia in grado di esprimere la bellezza, non più virtuosismo o intrattenimento.

Si basa sull’influenza di piani di coscienza superiori tramite tre modi principali: l’intuizione, l’ispirazione e la rivelazione, tre dei piani più alti dei mondi mentali in contatto con lo spirito.

L’artista, tramite la ricerca e il contatto con le energie di questi piani, ne diviene cosciente, si acclimata ad essi, si tempra, impara a vivervi sempre più costantemente al punto di renderli costanti, canali aperti nella vita di ogni giorno e in ogni fuzione, non solo durante la meditazione ma anche lavando i piatti.

Da questo punto di vista, la cosa più importante è la fonte dell’ispirazione, molto più importante del fattore estetico di per sé , della tecnica e del plauso umano; più alta è la fonte ispirativa raggiunta, più alto sarà il potere vibratorio e trasformazionale dell’opera.

 

Che rapporto c'è tra lo yoga e la danza?

 

I piani di coscienza

Quali sono i piani di coscienza che ispirano l’arte? Tutti quelli che chiamiamo artisti, gli artisti di successo, che non sono veri ricercatori interiori, si limitano ad accedere generalmente ai mondi vitali, i mondi delle emozioni e delle pulsioni che nelle scuole esoteriche occidentali sono chiamati mondi astrali.

La musica, la poesia e tutta la produzione artistica di questo tipo ha la caratteristica e lo scopo di stimolare i nervi, di imprimersi grazie ad una facile orecchiabilità; mette la mente in secondo piano e fa emergere il lato vitale, talvolta volgare, fatto di bassi istinti.

Esiste poi una musica spirituale, trasmessa dallo spirito tramite i piani alti della mente, e questa ha l’effetto di sollevare la coscienza, di portare le persone oltre i propri limiti, di apportare luce.

Una volta captata questa ispirazione, l’apporto vitale può dare forza e splendore a ciò che altrimenti, esternamente, parrebbe troppo piatto.

La mente interiore si dovrebbe occupare della qualità dell’ispirazione, il vitale solo dell’esecuzione: in questo modo si ha un’opera integrale.

 

Unità e Gioia

Se la musica si basa sul potere di captare un’armonia al di sopra del mondo, la poesia è basata sul potere di visione creative (poeta: colui che crea). All’artista è dato di rivelare la verità nascosta, così come tentano di fare anche il filosofo e lo scienziato tramite le facoltà discriminatorie e quelle analitiche.

Fondamentalmente l’arte non viene create dall’essere umano, che sarebbe un canale di ciò che risiede nell’anima; pertanto l’arte è anche uno strumento per il cammino interiore, per valutare, nel tempo, il livello di maturazione dell’anima e la capacità di esprimerla, perché nello yoga integrale, raggiungere l’anima non è sufficiente: una trasformazione della natura, individuale e collettiva, a sua immagine è il vero scopo, e l’arte è esattamente uno dei suoi strumenti.

In accordo con le esperienze più profonde, oltre il velo della realtà molteplice, tutto è Unità, un’Unità divina fatta di tre elementi, in ordine ascendente: esistenza, coscienza e gioia. Pare essere infatti la gioia, una costante e incondizionata beatitudine l’origine dei modi, dello spazio e del tempo, dell’avventura della creazione, ed è quindi inevitabile il ricorso all’arte come mezzo dell’anima per bearsi di se stessa. 

Un ultimo elemento si deve aggiungere ai due citati prima per una corretta produzione artistica e spirituale: oltre all’importanza di un’ispirazione alta e ad un vitale creativo, forte ma purificato, serve anche una passiva coscienza esteriore dell’artista, un’assenza d’ego, un non interferire con la creazione, un farsi spettatori di se stessi; pensieri ed emozioni individuali rendono torbido il processo creativo ed esecutivo e non conferiscono alcun potere trasformatore all’opera d’arte. Esprimersi artisticamente e osservare i propri progressi tramite la propria produzione è stato, ed è ancora un esercizio comune nella pratica dello yoga integrale.

Sri Aurobindo usava ricevere numerosi versi poetici dai propri discepoli per valutarne il vero stato interiore con più facilità che attraverso descrizioni mentali e una comune autoanalisi. L’arte infatti rivela profondità che neanche la mente più spietata e potente può accedere.

 

La musica e le pratiche psicofisiche

Per approfondire:

> Tutti i tipi di yoga