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Il segreto alimentare degli Hunza, il popolo più longevo

Ecco cosa mangia e come vive un popolo longevo che da anni fa parlare di sé: gli Hunza, tra mito e verità, scopriamo come riesce a mantenersi in forma su questo Pianeta!

Il segreto alimentare degli Hunza, il popolo più longevo

Tra le tante voci che vedono questi circa 30mila esseri il prodotto dell'ufficio del turismo locale, in molti hanno invece parlato e scritto positivamente riguardo la longevità di questo popolo. Come spesso accade, il giusto sta nel mezzo.

Siamo nel Pakistan del nord, una zona al confine con la Cina, l'Afahanistan, il Kashmir e l'India, ai piedi della catena Himalayana: ecco qui la storia di una delle popolazioni più longeve della Terra. Tra leggenda e realtà, scopriamo come gli Hunza si guadagnano una vità così lunga.

 

Il segreto degli Hunza, il popolo più longevo del Pianeta

Tra verdi vallate e picchi innevati, come a leggere di Shangri-La, la terra dell'eterna giovinezza descritta nel racconto di James HIlton dal titolo "Lost Horizon", portato poi sul grande schermo da Frank Capra, ecco farsi largo una sublime etnia, quella degli Hunza.

Hanno la pelle bianca, gli occhi sono generalmente chiari, i capelli castani; la loro lingua è misteriosa e sconosciuta e soprattutto pare non si ammalino mai.

Questa notizia era largamente diffusa durante gli anni '60-'70, quando venivano scritti report dai toni esagerati, secondo i quali gli Hunza raggiungevano persino i 160 anni di età.

Bufale mediatiche a parte, è indubbio che questo popolo sia davvero longevo, arrivando a 130 anni di età in condizioni di decadenza fisica naturale, senza malattie a prendere possesso dei loro corpi. Pare che presso gli Hunza non esistano gli ospedali: solo un piccolo centro medico, che rimane solitamente vuoto.

Inoltre, a detta dei tanti medici che hanno fatto loro visita, tra cui i pionieri degli anni '60 White e Toomey, questo popolo non conoscerebbe né problemi digestivi, ne coronarci o circolatori o di pressione alta o colesterolo, né patologie tumorali. Godono di perfetta salute e forma fisica, ancora oggi si occupano di lavori duri e faticosi in montagna, senza che vi siano segni di stanchezza o sofferenza.

 

Quanto vanno a braccetto ottimismo e longevità?

 

Come si alimentano gli abitanti secolari del Pianeta

In molti ne hanno parlato: lo scrittore Ralph Bircher ha scritto in libro dal titolo "Gli Hunza, un popolo che ignorava la malattia"; il fisico inglese G. T. Wrench (autore di "The Wheel of health: the sources of long life and Health among the Hunza") che li ha studiati per anni, incrociando le sue ricerche con quelle del medico scozzese dei primi anni '20 Mec Carrison.

In modo particolare, Wrech si è soffermato a descrivere come questo popolo ha saputo utilizzare il suolo, attraverso metodi di coltivazione già allora più che sostenibili, privi di sostanze chimiche o pesticidi.

Inoltre, il rapporto splendido con la madre terra si traduce per il popolo degli Hunza in rispetto per quello che si mangia. La loro è un tipo di alimentazione prevalenetemente vegetariana, fatta di cereali, come orzo, miglio, grano saraceno; tanta futta, specialmente in estate, e soprattutto albicocche, ma anche more, pesche, pere, melograni, mele, ciliegie, noci; si alimentano con pane integrale, germogli e e germe di grano.

Tra le verdure preferiscono cavoli, rape e rapanelli, spinaci e pomodori; ma anche aglio, cavolfiori e cipolla che cuociono velocemente, scottati nell'acqua; fanno uso di molti legumi, soprattutto lenticchie lessate, e consumano pochissima carne (di mucca, yak, pecora o capra) e i formaggi che mangiano sono prevalentemente freschi.

Usano semi e noccioli spremuti a freddo per ricavarne oli vegetali che impiegano per condire le pietanze, come noccioli di albicocca, semi di lino e noci fresche.

Tante albicocche e poche scatole!

Il loro ingrediente segreto pare essere proprio l'albiccocca, che usano davvero per preparare tante cose: oltre a mangiarle fresche o essiccate, le mettono nelle zuppe, ne fanno un succo che spesso mescolano con il ghiaccio o la neve per farne una specie di gelato.

Ricordiamo che le albicocche secche sono una preziosa fonte di beta carotene, che protegge dall'effetto dei radicali liberi e aiuta a prevenire disturbi di varia origine e patologie cancerogene.

Infine gli Hunza hanno rifiutato il consumo di alimenti industriali o processati, inscatolati o confezionati. Non consoscono l'uso di additivi chimici. Mangiano, ma non mangiano troppo: la loro dieta si aggira sulle 1900 calorie al giorno.

Inoltre fanno molto movimento: spesso anche un centinaio di chilometri al giorno per trasportare prodotti e alimenti.

Conoscono l'uso di tè e tisane, in particolare di un erba chiamata tumuru, a noi nota come timo selvatico.

 

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