George Oshawa

GEORGE OSHAWA, NEL CIBO LA CURA

George Oshawa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si ringrazia Sauro Ricci per aver concesso la pubblicazione di frammenti tratti dalla sua tesi di laurea in discipline etno-antropologiche e intitolata "L'armonia alimentare: Yin e Yang, il cosmo e la vita - Uno sguardo antropologico sulla macrobiotica", A.A. 2008-2009, Università degli Studi di Siena

 

Fu la tubercolosi a spingere George Oshawa verso la ricerca di forme di cura diverse da quelle farmacologiche. La risposta piano piano giunse e si rivelò in tutta la sua semplicità e ricchezza: l'alimentazione connette l'uomo all'universo perché i cibi stessi contengono forze complementari, lo Yin e lo Yang, che si ridistribuiscono all'interno del corpo umano. E lo curano.

 

George Oshawa (1893 - 1966) e le origini della macrobiotica

A usare per primo il termine "macrobiotica" è stato il medico tedesco Dr. Christoph von Hufeland, esperto di idroterapia, fermo sostenitore dell'efficacia delle cure termali. Considerato il promulgatore della medicina olistica pura ispirata al metodo ippocratico, von Hufeland coniò il termine per descrivere la capacità di prolungare la vita umana attraverso la pratica della Lebenskraft, la forza vitale che struttura l'universo e prende forma nel cibo di cui l'uomo può disporre. ma se prendiamo il termine "macrobiotica" nella sua chiave moderna, dobbiamo riconoscere in Nyoiti Sakurazawa, meglio noto come George Oshawa, il padre della disciplina basata sulla dialettica Yin e Yang.

Nato a nel 1893, durante il periodo della Restaurazione Meiji, Oshawa studia a Tokyo e a 18 anni si ammala di tubercolosi. Prova a curarsi con i medicinali giunti dall'occidente, ma la risposta del corpo non è positiva, le sue condizioni peggiorano. Da malato, Oshawa sviscera il concetto di rimedio riportandolo a una sentenza tanto semplice quanto vera: la cura passa per il cibo. La svolta si compie quando Oshawa si imbatte negli studi di un altro medico che prima di lui aveva indagato il tema della cura alimentare: Sagen Ishizuka.

 

Ishizuka prima di Oshawa

Che il cibo sia non solo fonte di sostentamento, ma anche "medicina" di corpo e anima è un'intuzione antica. Tomi sacri filosofici cinesi, come il Nei Ching, o indiani ne sono la prova. Ad esempio, nella Taittirya Upanishad si legge: "Dal cibo nascono tutte le creature che vivono di cibo e in esso si dissolvono. Il cibo è a capo di tutto, la medicina universale."  Il Corano proclama: "l'uomo deve conoscere il suo cibo".

In Giappone, al tramontare dello scorso secolo, il medico militare e filosofo Sagen Ishizuka, pubblicò i risultati di un percorso di ricerca finalizzato a strutturare un sistema dietetico che fosse anche terapeutico. Ishizuka aveva capito che i cereali integrali, contenendo l'equilibrio nutrizionale ideale, avrebbero dovuto essere ingredienti fondamentali di una dieta sana basata sul giusto rapporto tra sodio e potassio. Teorizzò anche l'associazione tra cereali e fagioli, verdura, semi e piccole quantità di pesce o carne bianca, a seconda del clima e del ritmo delle stagioni. A Tokyo fondò una clinica libera e divenne famoso come "Dr. Daikon" o "Dr. minestra di miso". Lui stesso di salute cagionevole, si automedicò con il cibo e curò migliaia di persone dalla tubercolosi.

Il pensiero di Ishizuka ha forti ripercussioni su George Oshawa, che dal 1930 al 1936, periodo in cui risiede a Parigi insieme a sua moglie, inizia a tenere seminari sui principi della macrobiotica ma la Francia non sembra pronta ad accogliere una proposta alimentare così densa. Inizia a viaggiare ed è negli Stati Uniti che il suo libro più famoso Zen Macrobiotics, riscuote il maggiore successo. Nel 1966 muore improvvisamente d'infarto, durante una cena; aveva 73 anni. I suoi contestatori trovano nella morte improvvisa una conferma della fallibilità delle sue teorie, mentre per gli estimatori da medico e ricercatore Oshawa si trasforma in leggenda.

Il lavoro di George Oshawa sarà portato avanti da Michio Kushi, che per molti versi ha reso più comprensibili gli esiti delle ricerche avviate da Oshawa stesso.

 

Macrobiotica, dieta filosofica

L'alimentazione macrobiotica segue l'alternanza delle forze vitali Yin e Yang pone le sue radici nella piena unione fra uomo e natura, unione che si realizza mediante l'adozione di uno stile di vita in armonia con le leggi naturali. E' una "dieta filosofica" che richiede studio, ascolto di se stessi. Non si può ridurre il tutto a sentenze come "gli alimenti dal sapore dolce sono Yin e Yang quelli salati"; si cadrebbe nell'ansia totalizzante tipica dell'occidente, la stessa che spinge a ridurre lo Yin al femminile e lo Yang al maschile.

No, la macrobiotica teorizzata da George Oshawa è una scelta che "oltre a mirare al benessere di se stessi, con un grande respiro mira anche al benessere del pianeta, quindi è una forma di ecologia che si pratica quotidianamente, portando in cucina quella consapevolezza che recupera le nostre radici ambientali e cosmologiche. Movimento quest’ultimo che, come spesso abbiamo ricordato, rimette l’uomo in mezzo alla natura, facendolo custode e garante della Terra, e del suo destino su di essa." come afferma Sauro Ricci, cuoco macrobiotico e antropologo. Sempre secondo Ricci: "Lo sforzo della macrobiotica è quello di ridare dignità all’alimentazione, di farla diventare una pratica che spolveri la scintilla di divinità, o di infinito, che è presente in ogni uomo, ormai oscurata dalle polveri dell’industrializzazione, del cibo per le masse, dai ritmi della società capitalista."

George Oshawa era arrivato a questa intuizione nel lungo percorso di interrogazione cui il suo corpo, a causa della malattia, lo introdusse. Oggi un buon modo per avvicinarsi alla macrobiotica potrebbe essere quello di fare piazza pulita di tante convinzioni o schemi mentali che gravano su questa nobile disciplina. Potete iniziare dalle ricette che la brava Cuoca Petulante suggerisce nel suo prezioso blog, alla cui home impera un motto che rende subito tutto chiaro a qualsiasi visitatore: "Cibi in versione macrobiotica, forse. Perché la macrobiotica non è noiosa o cibo per pennuti."

 

Immagine | Bionetz