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Il gemmoderivato di ippocastano contro le emorroidi

Le emorroidi, sono un disturbo del sistema circolatorio che affligge l’uomo dall’antichità, e che oggi si può curare con nuove terapie naturali. La gemmoterapia le cura con l’ippocastano, vediamo come

Il gemmoderivato di ippocastano contro le emorroidi

La fitoterapia classica utilizza da sempre l’ippocastano per le emorroidi per le sue proprietà vasocostrittrici e antinfiammatorie per l’intero sistema circolatorio. I semi e la corteccia dell’ippocastano contengono saponine, la cui miscela è chiamata escina, che rappresenta il principio attivo più importante, e insieme ai flavonoidi, conferisce alla pianta proprietà antiedemigene e vasocostrittrici.

Per questa ragione gli estratti di ippocastano sono ampliamente utilizzatati nel trattamento delle malattie rettali come emorroidi e ragadi, e in tutti i disturbi circolatori nelle condizioni di insufficienza venosa periferica e nelle sindromi flebitiche. 

 

Le emorroidi: cause e sintomi

Le emorroidi erano già conosciute in epoca antica, tanto che Ippocrate ne diede una prima definizione (dal greco haîma, "sangue" e rhéó, "scorrere"), col significato di "sanguinamento". Infatti si presentano come dilatazioni della rete vascolare che abbraccia il canale anale, con tendenza al prolasso e alle emorragie.

Tra i fattori scatenanti ci sono la stitichezza, la gravidanza, le variazioni ormonali, lo stress, il fumo e l’alimentazione scorretta (eccessivo consumo di fritture, peperoncino, cioccolato, alcolici), ma anche trascorrere molto tempo in piedi o molto seduti influisce negativamente sul sistema circolatorio e quindi può provocare l’insorgenza delle emorroidi.

 

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Il gemmoderivato di ippocastano e il drenaggio venoso

La gemmoterapia è una nuova terapia naturale che utilizza il gemmoderivato di ippocastano per le emorroidi. Mentre la fitoterapia classica impiega fiori, foglie, radici e cortecce già formate per la preparazione degli estratti vegetali; la gemmoterapia formula i suoi rimedi, i gemmoderivati, a partire dai tessuti embrionali, cioè le parti della pianta in via di sviluppo (gemme e germogli emergenti; semi e amenti; giovani getti di radici e cortecce), conservati in una soluzione di acqua, alcol e glicerina.

I tessuti meristematici contengono i principi attivi normalmente presenti nelle parti della pianta e una serie di altre sostanze (enzimi, vitamine, minerali, oligo-elementi, fattori di crescita, acidi nucleici RNA DNA, ormoni vegetali, che tendono a scomparire una volta formata la clorofilla. Quindi, l’estrazione dei gemmoderivati apporta l’informazione genetica della pianta (virtù embrionale del meristema) oltre ai principi attivi contenuti nelle diverse parti (frutto, foglia, fiore, stelo, scorza, radice, semi, la linfa), proprie della specie.

Antoine Nebel (medico omeopata di Losanna, 1870 – 1954) fu uno dei fondatori della gemmoterapia e sviluppò il modello del drenaggio. A differenza di quello biologico analogico formulato da Henry il padre della gemmoterapia (che tiene conto delle interazioni che intercorrono tra le piante di uno stesso ambiente, delle alterazioni che esse provocano nel suolo dove vivono e della capacità che esse hanno di modificare le quantità di proteine plasmatiche, nel nostro organismo), il modello sviluppato da Nebel si propone di stimolare la disintossicazione. Convogliando le scorie metaboliche dell’organismo e favorendo la loro espulsione all’esterno, si eliminano le tossine agendo sugli organi emuntori (fegato, reni, intestino, polmoni, pelle, linfa e sangue). 

Ottenuto dalle gemme dell’ippocastano, l’Aesculus Ippocastanum (mantiene il suo nome latino botanico, quando è in forma di gemmoderivato per distinguersi dagli altri tipi di estratti preparati con questa pianta), venne associato da Nebel al drenaggio venoso, perché il suo meccanismo d’azione è simile ad un salasso incruento ad effetto decongestionante, che avviene mediante il miglioramento della funzione circolatoria alterata e migliora dunque il deflusso ematico dai vasi congestionati.

 

Le proprietà anti-emmorroidi del rimedio omeopatico Aesculus Ippocastanum

 

L’azione del gemmoderivato di ippocastano sulle emorroidi

L’azione del gemmoderivato di ippocastano per le emorroidi è quindi principalmente drenante del flusso ematico, utile in presenza di congestione venosa come nel caso delle emorroidi. Inoltre favorendo l'aumento del tono venoso, contribuisce al restringimento dei vasi dilatati e tortuosi e ne ripristina l'elalsticità. Può migliorare la microcircolazione, oltre ad avere proprietà antiemorragiche.


Per approfondire:

>  I rimedi omeopatici per la cura e la prevenzione delle emorroidi

>  L'alimentazione corretta in caso di emorroidi

 

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