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Istituto dei ciechi: a Milano si progetta l'inclusione

In Via Vivaio 7 a Milano si trova la storica sede dell'Istituto cittadino dei Ciechi: un luogo di cultura e inclusione aperto a tutti.

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©Istituto dei Ciechi

Istituto dei Ciechi: dalle origini a oggi

A Milano l'Istituto dei Ciechi è storia: la struttura nasce già nel 1840.

Presto l' Istituto trovò dei benefattori che acquistarono spazi nella sede di Porta Nuova, precedente a quella di Via Vivaio, che dal 1892 ospita la Fondazione.

Nel 1864 presso l'Istituto venne adottato, per la prima volta in Italia, l'alfabeto "Braille".

La Fondazione Istituto dei ciechi di Milano oggi è una realtà che promuove la piena integrazione di persone cieche, ipovedenti e pluridisabili visive.

All’interno dell’Istituto, infatti, vengono svolte molteplici attività educativo-formative (ma anche di ricerca ed innovazione) finalizzate a promuoverne l’autonomia in ambito scolastico, ma anche in contesti lavorativi, sociali e culturali.

In quest'ottica i disabili visivi e le loro famiglie vengono supportati con molteplici iniziative a loro dedicate, in un contesto complessivo volto a creare le giuste condizioni per un'effettiva parità e una concreta inclusione.
 

Cosa intendiamo quando parliamo di inclusione

Con "inclusione" si intende principalmente il sistema educativo e il  processo che accompagna l’istruzione degli alunni affetti da una qualche forma di disabilità (talvolta causata anche da motivazioni contestuali ed ambientali) che frequentano le classi comuni.  

L'inclusione è tuttavia una sorta di estensione del concetto di integrazione e si riferisce non soltanto ad alunni con disabilità certificata, bensì a tutte le persone che hanno un qualche tipo difficoltà e che necessitano pertanto di una forma di aiuto aggiuntivo.
 

I servizi e la consulenza tiflo-pedagogica

L’Istituto dei ciechi di Milano si propone di progettare l’inclusione, offrendo una molteplicità di servizi che ruotano intorno al centro di consulenza tiflo-pedagogica.

Dal punto di vista educativo, inoltre, questa realtà promuove strategie, metodologie, tecniche e materiali atti a garantire non solo un inserimento positivo dei disabili visivi, ma anche una loro consapevole inclusione.
 
Periodicamente vengono organizzati dei seminari specifici e sono attive anche delle collaborazioni con musei e fondazioni artistiche. Il piano formativo annuale, inoltre, include determinati percorsi rivolti a soggetti affetti da problematiche visive e privi di occupazione per permettere loro di acquisire competenze e abilità spendibili nel mercato del lavoro.

L’Istituto, inoltre, è iscritto nell'elenco dei valutatori del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione.
 

In Via Vivaio, a Milano, attività e percorsi sensoriali per tutti

All’interno dell’edificio in Via Vivaio a Milano è possibile a tutti sperimentare i percorsi sensoriali.

  • Il Dialogo nel Buio, una mostra/percorso caratterizzata dall’assoluta assenza di luce.

I visitatori, con la guida di un non vedente, esplorano gli ambienti circostanti affidandosi unicamente al tatto, all'olfatto, al gusto e all'udito.

Camminare, toccare, annusare, scoprire, ma anche semplicemente bere una tazza di caffè, cenare o mangiare qualcosa diventa un’esperienza completamente diversa rispetto alle consuete attività quotidiane.  

Un invito a sperimentare come la percezione della realtà e la comunicazione al buio siano completamente differenti per comprendere (se pur parzialmente) cosa significhi la cecità e come sia importante progettare l’inclusione. 

  • Teatro al buio: uno spettacolo teatrale liberamente ispirato al racconto "Prendiluna" di Stefano Benni.


Condotti al vostro posto a sedere da una guida non vedente vi calerete nel buio più completo per assaporare uno spettacolo raccontato dal bravissimo Alessandro Girami.

Le date delle recite sono pochissime e vanno verificate sul calendario del sito dedicato.