Allattamento naturale: benefici e come favorirlo

In cosa si distingue l'allattamento naturale dalle altre altre forme di nutrizione del neonato? Quali sono le proprietà del latte materno e come favorire un attaccamento al seno corretto? Risponde l'ostetrica.

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Le linee guida internazionali sui benefici dell'allattamento al seno

Salute e sopravvivenza. L’allattamento al seno è il nutrimento che nella prima infanzia meglio garantisce i primari obiettivi di vita. L’Organizzazione mondiale della sanità ha raccolto le principali qualità e benefici derivanti dal latte materno:

  • È sicuro e sterilizzato
  • Contiene anticorpi che proteggono dalle principali malattie infantili
  • E’ un alimento completo per provvedere alla domanda di nutrienti del bambino nei primi mesi di vita e fornisce un apporto molto importante anche dopo il sesto mese e nel secondo anno di vita del bambino.
  • I bambini allattati al seno risultano più preparati nei principali test di intelligenza e meno soggetti al rischio di sovrappeso, obesità e diabete nel corso della vita.
  • In mamme che allattano o hanno allattato al seno si riduce la percentuale di rischio di tumore alla mammella e di forme di cancro dell’ovaio.

 

Ancora, l’allattamento al seno esercita un’influenza biologica ed emotiva unica sulla salute sia delle madri che dei bambini. Di come si esegue e in che modo contribuisce al pieno sviluppo del bambino ne. Parliamo con Sabina Pastura, ostetrica de La luna nuova, associazione culturale e
studio ostetrico associato a Milano che dagli anni ‘90 accompagna le donne e le coppie alla preparazione alla nascita.

 

Allattamento naturale e altri tipi di allattamento

Quando parliamo di allattamento naturale intendiamo riferirci all’allattamento totalmente al seno. Gradazioni di questa definizione non servono per distinguere questa modalità da altre “non naturali”
ma intervengono, piuttosto, per ampliare le possibilità di scelta che una madre può preferire in base alla propria situazione di ricerca del benessere per se stessa, il suo bambino e la sua famiglia.

 

“Oltre al nutrimento totalmente al seno – chiarisce Pastura -, si parla di allattamento complementare quando si introduce un biberon con latte di formula mentre si parla di allattamento prevalente al seno quando le introduzioni delle aggiunte di latte “artificiale” o adattato sono inferiori alle poppate e, dunque, l'allattamento al seno prevale. L’utilizzo di latte adattato è riferito alla somministrazione di latte vaccino, adattato nella lavorazione chimica con proteine e carboidrati diversi, così che sia più digeribile e indicato per il neonato. Questa terminologia è riconosciuta e utilizzata dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unicef”.

 

Composizione del latte materno

“La peculiarità del latte materno è di variare molto nella sua composizione, da poppata a poppata ma anche nell'arco della stessa poppata – riferisce l’ostetrica -: nei primi 4, 5 minuti di suzione il bambino beve prevalentemente un liquido a maggior apporto di acqua, sali minerali e zuccheri; nella parte centrale della poppata incide la componente proteica e infine la componente grassa, quella che rende il bambino più paffutello. Non è possibile stabilire un tempo ideale della poppata perché dipende da come il bambino succhia, da qual è la sua domanda di cibo e da come la mamma risponde con la produzione di latte.

 

In estate è molto normale che i neonati richiedano ‘microciucciatine’, questo significa che hanno sete e che vogliano, appunto, bere. Nel corso dei mesi, a pari passo con lo sviluppo del bambino, la trasmissione di messaggi che avviene a livello ormonale e di stimolazioni tra il piccolo e ma madre permette che sia la composizione stessa del latte a cambiare nel tempo: la parte proteica e grassa sono presenti già nella prima parte della poppata a sostegno del fabbisogno di questi nutrienti del bimbo che sta crescendo”.

 

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Allattamento naturale: durata e numero delle poppate al giorno

"Starà mangiando abbastanza?" "Quante volte al giorno dovrei attaccare il mio bimbo al seno?" Dubbi legittimi attanagliano le mamme alle prese con la loro prima esperienza di allattamento e spesso i consigli non richiesti diventano tarli nella testa di chi sta imparando a conoscere il proprio bambino e se stessa.

 

“Anche per questo riguarda il tempo di attaccamento al seno non è possibile dare un’indicazione uguale per tutti e che valga nel tempo. Soprattutto all’inizio e in attesa che arrivi la montata lattea è utile proporre il seno quando il bambino lo desidera per il tempo che vuole per favorire presto un buon inizio dell’allattamento. Indicativamente si ritiene che una durata di suzione attiva al seno che duri tra i 20 e 25 minuti sia un buon tempo ma, va modulata sull’età e il tipo di bambino: i neonati nelle prime settimane di vita hanno ancora la bocca piccolina e si stancano più facilmente nell’attività di suzione. 

 

Ancora, non tutti i bambini si attaccano correttamente appena nati e quindi ci vuole più tempo per loro all’inizio, altri si ‘gustano’ il seno e le loro suzioni nei primi 40 giorni possono durare anche un’ora. Pian piano però tutti i bambini diventano più esperti e le poppate si fanno più brevi: intorno al quarto-quinto mese, in 10 minuti si riescono ad assumere tutte le quote di latte materno. Ai corsi di preparazione alla nascita siamo chiari sul numero di probabili, possibili poppate giornaliere: è normale aspettarsi inizialmente dalle 8 alle 12 poppate al giorno, includendo le ore notturne. 

 

Ogni famiglia può organizzarsi come meglio ritiene e nel tempo questo numero di poppate comunque cambierà. Il bambino ha esigenze per 24 ore al giorno e questo può lasciare qualche mamma incredula: quello
che cerchiamo di comunicare è che il tempo ben utilizzato per instaurare un rapporto corretto e sereno nell’allattamento sarà poi ricompensato con uno stato di benessere reciproco tra mamma e figlio

 

Questo lo si sapeva come intuizione e conoscenza esperienziale ma sono sempre più gli studi che confermano delle importanti trasformazioni ormonali che avvengono durante la poppata: non si tratta, infatti, del solo meccanismo di eiezione del latte. In questo gesto è proprio l’ossitocina a favorire la calata del latte dai dotti galattofori e a rafforzare il legame e l’orientamento all’amore perché la relazione si costruisce anche attraverso i canali biologici. La prolattina, ad esempio, agisce per incoraggiare la poppata successiva. Questi ormoni favoriscono un feedback positivo dell’esperienza con il rilascio di endorfine naturali. E’ per questo che un bambino di due giorni che ha fatto una bella poppata mostra un’espressione del visino sorridente e soddisfatta”.

 

Cosa osservare per un corretto attaccamento al seno

Nel concetto di ‘naturale’ spesso si cela il fraintendimento di facile intuitivo, immediato. Ma molto spesso questa associazione è fuorviante e vale sicuramente per l’allattamento in quanto nulla è scontato quando si comincia a proporre il latte materno al proprio bambino. Questo va detto non per spaventare, ma per rassicurare le donne: non riuscirci o rinunciare non deve portare con sé sensi di colpa o di incapacità.

 

“Nei gruppi di preparazione al parto e alla nascita – continua Pastura – mostriamo alle future mamme come porgere il seno, come dovrebbe un buon attaccamento a capezzolo e cosa, contrario non dovrebbe accadere quando si allatta:

  • Labbra ben aperte, naso e labbro superiore ben posizionati di fronte al capezzolo;
  • Non si dovrebbero udire schiocchi della bocca durante la suzione
  • La suzione non dovrebbe essere dolorosa, le ragadi al seno non sono ‘obbligatorie’;
  • Osservare che la suzione sia ‘attiva’ e non un giocherellare eccessivo con il capezzolo;
  • Con la montata lattea andrebbe subito proposto l’allattamento per evitare indurimenti dolorosi alla mammella;
  • Proporre spesso il colostro, nutrimento specie specifico importantissimo per la quantità di anticorpi presente nei primi giorni prima dell’arrivo della montata lattea.

 

La prima suzione dovrebbe avvenire nelle prime ore successive al parto, finestra di tempo in cui il bambino è più sensibile agli stimoli e reattivo. I suoi sensi sono extrastimolati e anche il rapporto skin-to-skin nelle prime ore aiuta il bambino a modulare il suo metabolismo e la mamma è senza dubbio la miglior culla termica”.

 

Alimentazione della mamma durante l’allattamento naturale

Esistono cibi sì e cibi no quando si allatta? “Esistono sicuramente ancora dei falsi miti che resistono sugli alimenti che la mamma dovrebbe evitare – conclude l’ostetrica de la Lunanuova – . Ma la faccenda è piuttosto semplice: quanto la mamma ha mangiato nei mesi di gestazione è passato dal liquido amniotico e il feto ne ha fatta prima esperienza, il bambino conosce già quell’alimento. 

 

In ogni poppata, diciamo, esistono variazioni piccole nel gusto del latte alle quali il bambino si adegua perché dipendono da cosa si è mangiato.
Alcuni alimenti che possono inizialmente infastidire il bambino esistono, e sono i legumi o i latticini. Ma si dovrebbe procedere per prove ed errori prima di affermare che qualcosa sia di disturbo per il poppante. La regola di buon senso è che l’alimentazione durante l’allattamento
rispetti una dieta equilibrata per la mamma, ossia in grado di far star bene anche lei perché cibi off limits non ce ne sono”.

 

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