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Referendum sull'acqua pubblica: 12-13 giugno

Segnate sul calendario, mettete una crocetta su 12 e 13 giugno. Ognuno poi deciderà se esprimere il suo voto, ma è importante, prima di tutto, essere informati sui luoghi i tempi e i modi in cui si cerca di discutere, difendere l'acqua come bene comune

Referendum sull'acqua pubblica: 12-13 giugno

Acqua bene comune sul web

L'Italia meno sonnolenta? Pare di sì. Il moto parte dalla voglia di consoscere la realtà toccandola con mano. Andare a rivedere gli articoli della Costituzione e smettere di lodarla e basta o dormire mentre qualcuno cerca di cambiarla. C'è un'Italia che si muove, lo abbiamo visto in tinte rosa (ma erano tanti anche i papà) in occasione di "Se non ora quando"; c'era un'Italia scandalizzata dagli scandali, gli ennesimi scandali "erotopolitici" mischiati a umilianti forme di prevaricazione verso la Costituzione.

Ora c'è un altro moto tellurico che parte dal basso,e per fortuna. A scatenarlo è la volontà di continuare a vivere l'acqua come bene comune e non merce. Uomini e donne dei movimenti territoriali, della cittadinanza attiva, di forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola e dell'Università, della cultura e della ricerca si sono uniti.

 

Insieme, queste persone hanno creato una rete che è attiva dal 2006, anno del Primo Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Hanno dato vita al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per L'Acqua Bene Comune (2009), alla Campagna nazionale "Salva l'Acqua" contro l'approvazione del Decreto Ronchi. Nel 2010 il Comitato ha raccolto 1.400.000 firme a sostegno dei quesiti referendari.

Perché 2 quesiti? A rispondere, il Comitato stesso:

Perché vogliamo eliminare le norme che in questi anni ne hanno permesso la privatizzazione
Perché 20 anni di politiche neo-liberiste hanno trasformato un diritto in una merce
Perché vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua 

Segnaliamo i siti utili per capire meglio come si sta muovendo il Comitato e cosa vuol dire "privatizzazione dell'acqua", quali sarebbero le conseguenze, qual è stato l'iter legislativo dell'acqua sino ad oggi:

- Comitato Promotore per il sì all'Acqua Pubblica
- Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

 

 

Capire il referendum sull'acqua pubblica

Tre è il numero chiave, il numero dei quesiti: due quesiti contro la privatizzazione dell'acqua e uno contro il nucleare. Sull'energia nucleare abbiamo già detto qualcosa, ma ci torneremo nel corso del mese, proprio in vista del referendum. Ora, concentriamoci sull'acqua.

Primo dettaglio importante: il referendum sull'acqua è abrogativo (previsto dall'art. 75 della Costituzione), il che significa: strumento di democrazia diretta. I cittadini aventi diritto di voto si pronunciano sull'abrogazione parziale o totale di una norma giuridica. Se voto per abrogare qualcosa dico sì, il parere che esprimo è di assenso, dal momento che il quesito poggia sulla cessazione dell'efficacia della norma. Nella fattispecie, dunque, per una gestione dell'acqua non orientata verso al privatizzazione, ci vorranno 2 sì.

 

I 2 quesiti sull'acqua

PRIMO QUESITO
“Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione.”

Dicendo sì a questo quesito si vuole fermare la privatizzazione dell’acqua, contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e impedire la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici.

Il referendum infatti "Propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, cosi come modificato dall’art.15 del decreto 135/2009 (Decreto Ronchi) relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compreso quello idrico."

 

SECONDO QUESITO
“Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”

L'idea è: fuori i profitti dall’acqua! Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria si impedisce di trarre profitti dall’acqua, si determina una immediata riduzione della tariffa pagata da ogni cittadino.

Il referendum sull'acqua infatti: "propone l’abrogazione dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell’“adeguatezza della remunera- zione del capitale investito”.

 

Speriamo di avervi aiutato un minimo a capire il referendum sull'acqua, perché capire è anche agire. A volte, poi, per meglio comprendere, può aiutare anche una canzone, come questa di Toti Poeta per Acqua bene comune: "Faccio di tutto".

Già vien da canticchiare con una certa delicata determinazione: E' dentro di me, sulla mia pelle / tra le mie labbra, quando ho sete / dentro la terra che coltivo / scende dai monti, piange dal cielo, / dona la vita a tutte le creature, / acqua bene comune...

 

Immagine | Carlos Congregado Lopez