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L'eco-shopping: comprare naturale, ecologico, sostenibile

Acquistare responsabilmente per contribuire a limitare l'impronta ecologica delle merci, dalla produzione al trasporto allo smaltimento. Lo shopping sostenibile è, al contempo, un diritto, un dovere e una sfida per il consumatore che vuole fare la sua parte in termini ambientali. Trasparenza e informazione sono le parole chiave per orientarsi nel mondo dell'ecoshopping: dall'abbigliamento all'alimentazione, dall'igiene personale agli accessori.

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©Jozef Polc -123rf

Consumatori in cerca di sostenibilità

La sostenibilità è diventata un fattore non trascurabile nel carrello della spesa del consumatore consapevole.
Secondo un'indagine dell’Osservatorio Immagino, nel 2019 le icone e i marchi che forniscono garanzie sull'impatto dei prodotti (cruelty free, Ecocert, Ecolabel, Fairtrade, Friend of the sea, Fsc, Sustainable cleaning e Utz) si sono confermati per gli italiani un elemento importante, spesso decisivo per completare l'acquisto.

La tendenza riguarda tanto l’alimentare quanto la cura della casa, comparto in cui i prodotti che riportano in etichetta caratteristiche green hanno fatto registrare una crescita del 10,9% di vendite contro il +3,1% del 2018.
 

La moda sostenibile

Questo andamento trova conferma anche nel settore dell'abbigliamento. Secondo Year in Fashion 2019- report della piattaforma di ricerca Lyst, che analizza i fenomeni peculiari del settore della moda durante l’anno- il 2019 ha visto la moda sostenibile crescere in maniera esponenziale, con un aumento del 75% di ricerche legate allo shopping sostenibile.

Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta dei materiali sostenibili, le cui ricerche sono aumentate fino a toccare vette del 130%.

Quali sono, dunque, le accortezze da adottare per riuscire ad acquistare capi di vestiario sostenibili?

  1. Leggere le etichette di composizione dei capi, obbligatorie per legge, così da reperire le informazioni necessarie a scegliere tessuti o filati naturali e poco impattanti. Il cotone biologico, la canapa e il bambù, ad esempio, non necessitano dell’uso di pesticidi per la coltivazione. Il lyocell e il modal sono tessuti artificiali di origine naturale estratti dalla cellulosa degli alberi di eucalipto e faggio. Esistono inoltre, indumenti creati con filati rigenerati.
  2. Prestare attenzione alle tinture, optando preferibilmente per capi tinti con colori vegetali o attraverso tecniche a basso impatto ambientale, segnalate dalla sigla Oeko-Tex. Alcune piattaforme di shopping online, collettori di grandi marchi di abbigliamento (Zalando o Decathlon, ad esempio), segnalano con un'icona, una dicitura o una descrizione apposita i capi che- soddisfando precisi parametri- risultano particolarmente sostenibili. Esistono, inoltre, e-commerce dedicati esclusivamente alla moda green: Eco Fashion Labels e Content offrono una selezione di abbigliamento e accessori, mentre Compare Ethics esplicita la  percentuale di sostenibilità di ogni singolo prodotto.
  3. Comprare capi di seconda mano o vintage, per evitare nuovi costi ambientali di produzione e incoraggiare, al contrario, l'economia circolare. In questo senso, le possibilità sono molte: tanto per gli adulti quanto per i bambini, sul territorio esistono diverse proposte di punti vendita specializzati in second hand. Per quanto riguarda l'online, un esempio su tutti è il sito Armadio Verde, che consente di mettere a disposizione di altri capi di vestiario che non si utilizzano più, guadagnando a ogni vendita stelline necessarie ad acquistare a propria volta. Non mancano, infine, gruppi e vetrine sui social media dedicate proprio alla compravendita di abbigliamento di seconda mano.

Sostenibilità a tavola

Il mercato alimentare offre un'ampia gamma di scelte, che ampliano di fatto la possibilità per i consumatori di fare la differenza in termini di sostenibilità. 

Scegliere alimenti locali, di produttori conosciuti, è senza dubbio il modo migliore per contenere le emissioni legate al trasporto, verificare da vicino il riscorso a pesticidi e sostanze chimiche dannose, ottenere garanzie in merito alle condizioni di allevamento e benessere animale.

Portali come l'Alveare che dice sì o i gruppi di acquisto solidale permettono di effettuare gli ordini online e di recuperare poi i prodotti- di solito settimanalmente-in un punto di ritiro prestabilito.

Internet accoglie, inoltre, siti di e-commerce specializzati (Sorgente Natura, Macrolibrarsi sono solo due esempi) in prodotti naturali e biologici. Per minimizzare l'impatto del packaging e del trasporto, è bene essere oculati negli acquisti e fare in modo di effettuare ordini cospicui, magari coinvolgendo più persone o famiglie al fine di ottimizzare la spedizione.

Soluzioni come le eco-botteghe, i Negozi Leggeri e i corner di prodotti sfusi all'interno dei mercati o dei supermercati consentono, inoltre, di acquistare riducendo al minimo gli imballaggi.

Tali tipologie di punti vendita offrono, accanto ai generi alimentari, anche prodotti di pulizia della casa o della persona alla spina, con l'opzione del vuoto a rendere e a basso impatto ambientale.
 

Pulizia, cosmesi, cura del corpo a basso impatto

Per quanto concerne i cosmetici, la pulizia e la cura del corpo di grandi e bambini, l'online offre opzioni interessanti. Dai pannolini ecologici ai prodotti naturali per l'igiene dei neonati, ai detergenti per corpo e capelli con un inci a basso impatto: siti come Ecobaby, Lattepannolini, Elobaby mettono al centro della loro offerta il rispetto per l'ambiente.

Gli stessi portali affiancano le eco-botteghe e i negozi specializzati nel proporre prodotti di pulizia per la casa il più possibile naturali. Con un intento condiviso: permettere ai consumatori più attenti di contenere la propria impronta ecologica senza rinunciare alla comodità della consegna a domicilio.