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Incensi naturali: come riconoscerli

Gli incensi sono tutti tossici? Cosa contengono esattamente? Come distinguere un ottimo prodotto da uno di qualità inferiore? Informazioni e link dal Web

Incensi naturali: come riconoscerli

L’abitudine di profumare gli ambienti e di bruciare sostanze aromatiche risale alla notte dei tempi. Gli scopi possono essere i più diversi: lo si può fare per creare un’atmosfera adatta alla meditazione, per purificare gli ambienti domestici o più semplicemente per il piacere di un profumo che impariamo a riconoscere.

Qualunque sia l’uso che intendiamo farne, però, è davvero necessario essere in possesso delle giuste informazioni in materia: riflettiamoci un momento!

Sapere “cosa brucia in pentola” fa davvero la differenza. Certo, alcuni incensi sono  migliori di altri. Respirare incensi che contengono derivati del petrolio è davvero dannoso o, considerato il quantitativo minimo, è ininfluente? Cerchiamo di procedere per ordine.

 

Tossicità e purezza dell’incenso

Purtroppo, nella maggior parte dei casi è vero: anche se gli incensi naturali esistono e sono reperibili, la maggior parte degli incensi in commercio è tossica.

Il web abbonda di informazioni a questo proposito. Il problema che si pone diventa piuttosto quello di stabilire l’autenticità e la completezza di ciò che leggiamo (per ulteriori informazioni su questo articolo, puoi controllare le fonti elencate in basso).

La trasformazione del prodotto è la fase che incide maggiormente sulla tossicità di un incenso. Escludiamo da subito le profumazioni completamente sintetiche (cioccolato, mela verde ed altre): per non usarle basta il buonsenso, ma anche nel caso di prodotti con oli essenziali possono essere aggiunte sostanze come profumi di origine chimica, formaldeide ed altri composti chimici.

La combustione di queste sostanze libera nell'aria idrocarburi policiclici aromatici (composti altamente cancerogeni), insieme a vari gas come il monossido di carbonio, biossido di zolfo e biossido di azoto. I gas ed il particolato impregnano rapidamente gli spazi interni, lasciando residui tossici per molto tempo, anche dopo che la fiamma si è spenta. 

 

Gli studi in materia

Lo studio maggiormente citato in merito è stato pubblicato sulla rivista medica Cancer, e condotto nel 2007 dal Dr. Jeppe Friborg del Statens Serum Institute a Copenaghen. Lo studio, condotto a Singapore da scienziati del luogo con la collaborazione di colleghi danesi e statunitensi, ha coinvolto 61.320 cittadini di Singapore, di età compresa tra i 45 e i 74 anni, osservati dal 1993 al 2005.

In questo periodo 325 volontari avevano sviluppato cancro delle alte vie respiratorie  (seni paranasali, cavità orale, testa e collo, laringe) e 821 tumore del polmone.

Qualche anno prima, cinque associazioni europee di consumatori (tra cui Altroconsumo) hanno svolto diversi test sui prodotti usati per profumare gli ambienti. Il risultato? I bastoncini d’incenso sono risultati i più tossici di tutti. 

È interessante osservare che le Aziende produttrici, messe al corrente dei risultati, hanno manifestato “stupore” poiché non avevano mai svolto controlli di questo tipo. 

Teniamo conto del fatto che, nonostante alcune aziende siano in possesso di certificazioni riconosciute dal Ministero della Salute, i produttori non sono nemmeno  tenuti a riportare la composizione sul prodotto. 

Come possiamo orientarci e ad acquistare con sicurezza il nostro incenso? 

 

Scopri anche l'olio essenziale di incenso e le sue proprietà

 

Gli incensi in stick

Ma allora, è davvero impossibile trovare incensi puri e di origine 100% naturale? Secondo quanto visto sinora, i comuni incensi conterrebbero sostanze chimiche di ogni tipo. I primi sul banco degli imputati sarebbero proprio i più diffusi, i bastoncini d’incenso: generalmente sono i più facili da reperire, e costano molto poco. Sono estremamente pratici e maneggevoli, perché bruciano uniformemente, senza perdere parti incandescenti.. a questo punto, alcuni avranno già capito: una combustione di questo tipo richiede necessariamente l’impiego di componenti chimiche.

Perché? È presto detto: la realizzazione di un bastoncino d’incenso senza adittivi che rimanga compatto e non si sgretoli, bruciando uniformemente, è antieconomica e difficile. Sono davvero poche le aziende che fanno questa scelta, per cui la maggior parte dei prodotti di questo tipo.. "puzzerà" d'imbroglio! ­­

I migliori incensi naturali in bastoncino sono composti da tre parti:

  • il bastoncino, che tradizionalmente è di bamboo essiccato,
  • l’olio essenziale, che ne garantisce la profumazione,
  • la base, costituita da un impasto di polveri di origine vegetale, che ha funzione “coesiva e combustiva”, ovvero che permette che l’incenso bruci sul bastoncino.

Nel migliore dei casi, dunque, la tossicità proviene dalla semplice combustione della base, che comunque costituisce la maggior parte di ciò che abbiamo comprato!

 

Gli incensi in resine e grani

La soluzione esiste, ma non è nulla di innovativo: si tratta semplicemente di utilizzare un prodotto puro, che non ha subito trasformazioni per cui è necessaria l’aggiunta di prodotti chimici.

L’incenso di qualità è commercializzato in resine e in grani, e più raramente in coni. Incensi come questi sono i più utilizzati da chi pratica Aromaterapia e da chi li usa in campo professionale, come i centri di benessere.

Le resine naturali sono prodotte da diversi tipi di pianta, o da piante aromatiche come il Patchouli o il Palo Santo. La loro funzione è quella di allontanare parassiti, batteri e muffe in caso di ferite della pianta. Incensi come questi sono totalmente privi di sostanze tossiche, poiché non richiedono trasformazione alcuna.

La scelta è davvero rilevante se si decide di compiere esperienze attinenti l’Aromaterapia, ma anche per chi ama dare un buon profumo alla casa senza inalare sostanze pericolose o provocare reazioni allergiche. Se davvero crediamo nel potere dell’utilizzo olfattivo degli oli essenziali, dovremmo convincerci anche dei rischi insiti nell’inalazione di sostanze chimiche come la formaldeide.

 

Immagine | Wikipedia