Celidonia: proprietà, uso e controindicazioni

La Celidonia (Chelidonium majus) è una pianta della famiglia delle Papaveracee. Nota per le sue proprietà antispasmodiche, colagoghe e coleretiche, è utile anche contro le affezioni dermatologiche.

celidonia

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A cura di Maria Rita Insolera, Naturopata

 

La Celidonia (Chelidonium majus) è una pianta della famiglia delle Papaveracee. Nota per le sue proprietà antispasmodiche, colagoghe e coleretiche, è utile anche contro le affezioni dermatologiche. 

 

 

Proprietà della Celidonia

Gli steli della celidonia contengono un lattice ricco di principi attivi che donano alla pianta diverse proprietà meicamentose. Tra queste le più importanti sono: 

  • Proprietà antispasmodica utile in caso di crampi e contro l'asma: per i crampi intestinali e gastrici e per il trattamento dell’asma.
  • Proprietà purgativa, sedativa e spasmolitica.
  • Proprietà anitmicotica, utile in caso di verruche, eczema, ulcera e tigna.
  • Proprietà colagoga e coleretica, utili per la cura del fegato, contro l’ittero, le infezioni e le infiammazioni della colicisti e contro i calcoli. 
  • Proprietà sedativa, utile contro l'insonnia e contro il nervosismo.

La celidonia è una pianta tendenzialmente tossica i cui principi attivi sono essenzialmente degli alcaloidi (1%) molto potenti, come la berberina, la coptisina, la chelidonina, la sanguinarina e l’allocriptopina.

La chelidonina è in grado si agire sulla muscolatura liscia determinando un aumento del calibro delle arterie coronarie e una diminuzione della pressione e del battito cardiaco. Questo rende la celidonia un ottimo rimedio per il trattamento dell’aterosclerosi, non adatta però al trattamento dei problemi di pressione dovuti al sistema renina-angiotensina-aldosterone.

 

Modalità d’uso

Della celidonia vengono utilizzati sia il lattice che le radici. 

Uso esterno: sui calli, i duroni e le verruche, si applica una piccolissima dose di succo fresco facendo attenzione a non toccare le parti sane della pelle per evitare di provocare irritazioni. 

La tossicità di alcuni principi contenuti ne sconsiglia l'utilizzo interno a meno di supervisione esperta. Esistono anche delle capsule e delle preparazioni omeopatiche per trattare i problemi epato-vescicolari.

 

Controindicazioni della celidonia

La celidonia contiene sostanza alcaloidi che possono causare tossicità. Per questo motivo la pianta deve essere assunta per periodi limitati di tempo, facendo attenzione a non superare mai le dosi consigliate. La pianta fresca e il latte che ne fuoriesce, inoltre, sono corrosivi per le mucose pertanto non vanno mai ingeriti. 

Un uso prolingato ed eccessivo della celidonia può causare epatiti. L'uso della celidonia è controindicata in gravidanza ed è vietata anche per i bambini a causa della sua tossicità. Evitare si assumere la celidonia in caso di problemi al fegato e di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

 

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Descrizione della pianta

La celidonia (Chelidonium majus), è una pianta perenne, erbacea, appartenente alla famiglia delle Papaveracee. Presenta un fusto sottile e nodoso;  fiori gialli composti da quattro petali e riuniti in infiorescenze.

Dai rami spezzati fuoriesce un latice giallo-arancio che se viene esposto all'aria, di ossida rapidamente e scurisce.

 

Habitat della Celidonia

La celidonia cresce nei luoghi incolti o tra le boscaglie ed è una delle prime piante a fiorire in primavera. Cresce anche nei giardini e nelle aiuole, e ricresce ogni anno, per cui è considerata infestante.

 

Cenni storici

La celidonia, nota anche come erba delle rondini, è nota fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali. Il suo nome deriva dal greco chelidôn che significa rondine, perché secondo la leggenda questi uccelli la utilizzavano per guarire gli occhi dei loro piccoli nati ciechi.

Per questo motivo alla celidonio vengono attribuite proprietà curative dei problemi agli occhi, mentre oggi è usata per lo più nella cura di verruche e porri (perciò è nota come erba delle verruche).