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Le professioni che salveranno il mondo

Forse non lo salveranno per davvero questo mondo, ma sì, ci stanno provando e il loro contributo si vede, si sente e si respira! Ecco di quali mestieri stiamo parlando.

Le professioni che salveranno il mondo

Il nuovo lavoro è social-green

Leggendo giornali, riviste, articoli on line, scoprendo le ultime statistiche sui giovani e sui cervelli in fuga ci si può demoralizzare. Ma se si osserva bene, attorno a noi, nel mondo reale e del vivere quotidiano, spesso ci si deve ricredere e ci si può rincuorare sul fatto che qualcosa forse sta davvero cambiando e davvero l'impegno per un mondo migliore fa parte delle ambizioni di non pochi.

Al di là della telematica e delle innovazioni tecnologiche su larga scala, girando per le vie delle città, per esempio, si può scoprire che sotto casa è nata la nuova officina che ripara le biciclette, che è anche un po’ un ristoro e uno spazio di interazione; oppure che un po' più in là la vecchia portineria del grande palazzo è diventata café e punto di aiuto e scambio generazionale; oppure ci si imbatte nel giardiniere dal cuore sostenibile che cura gli orti tra il cemento e oggetti di design che ripuliscono l'aria.

Vediamo quali sono le professioni del futuro che salveranno il mondo. 


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Le professioni del futuro 

Fotografate dal National Geographic, sono poco più di una decina le nuove professioni verdi, ovvero gli sbocchi occupazionali che non solo fanno bene all’anima, permettono di vivere degnamente, facendo bene anche al mondo e all’ambiente in cui viviamo.

Tralasciando opere di ingegneri che depurano l’acqua o creano motori non inquinanti, le innovazioni dell’industria del riciclo, i costruttori di case sostenibili, i ricercatori e preziosi scienziati della natura o gli installatori di pannelli e cellule fotovoltaiche, limitiamoci a vedere cosa di nuovo e semplice sta nascendo attorno a noi

> I lavoratori dei “bar sociali”: chiamiamoli social-café, ma anche bar utili, punti di incontro dove trovarsi, parlarsi, confrontarsi mentre si aggiusta una bicicletta, si cerca una sarta o si ritira un pacco. A Milano, per esempio, sono molte ormai le officine-caffè di biciclette, bike-café gestiti da giovani, appassionati, amanti delle due ruote.

Sorprendente l’idea tutta femminile de “La Portineria 14” (Il Sole 24Ore), un luogo speciale dove si “risolvono le emergenze” - come il bisogno di un idraulico, di una sarta e farmaci a domicilio -, ma vi si può anche andare solo per scambiarsi un sorriso, un punto di ritrovo per tutti che rivalorizza il quartiere e che vuole essere un punto di riferimento per ritrovare quel senso di fiducia tra vicini e persone, troppo spesso venuto a mancare.

> I coltivatori urbani: lavorano nel verde cittadino, progettano orti e fanno crescere verdure o frutta, arrampicati sui tetti dei terrazzi o giù, tra un marciapiede, un cartello stradale e una piccola aiuola da riqualificare. Il movimento verde cittadino può partire anche alla conquista del turismo, basti osservare il Fairmont Waterfront Hotel di Vancouver, che ai coltivatori urbani ha dato davvero un’ampia superficie su cui operare.

Come ha comunicato Ansa qualche tempo fa, all’Italia spetta il quinto posto al mondo come mercato nato grazie a nuovo giardinaggio urbano, etico e condiviso. 

> Designer dal cuore verde: Green Design Professionals che si occupano di creare “tetti viventi”, come "The Living Roof", che fa molto di più che impedire che la pioggia entri nell’edificio della California Academy of Sciences.

Oppure la “doppia pelle” dell’ospedale Manuel Gea Gonzalez di Città del Messico, che filtra l’inquinamento dell’aria. E ancora l’opera a forma di torre del designer olandese Daan Roosegaarde, in grado di purificare l’aria circostante.

E perché non citare il progetto tutto italiano della Malko Bottle che si può supportare sul sito dedicato Malko Kickstarter e si può seguire anche sulla pagina facebook che respinge la plastica e vi farà trasportare la vostra acqua in pratiche, funzionali e sicure bottiglie colorate?

 

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