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Blocchi auto e inquinamento

L'inquinamento dell'aria scende grazie a molti fattori e alla consapevolezza dei governi e intelligenza delle persone: non bastano i blocchi del traffico e le domeniche a piedi, ecco cosa ci spiega un recente studio e ciò che si dovrebbe fare.

Blocchi auto e inquinamento

Quanto sono utili i blocchi del traffico contro l’inquinamento dell'aria

Milano, Torino, Brescia: il PM (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè le micro particelle) si abbassa di poco con il blocco del traffico e le domeniche a piedi. Le polveri sottili pericolose per la salute si fanno beffa dei blocchi d’auto imposti una tantum nelle grandi città del nord.

A dimostrarlo sono i dati raccolti a seguito di uno studio condotto da RSE, la società di ricerca del Gestore dei Servizi Energetici, GSE, a sua volta società pubblica che promuove le fonti rinnovabili. 

 

Perché tanto inquinamento? 

RSE comunica che ci sono due fattori di base che contribuiscono a incrementare il fenomeno dell’inquinamento atmosferico al nord: da una parte la concentrazione elevata di attività antropiche, accompagnata da un’elevata percentuale di densità di popolazione, soprattutto attorno ai grandi centri urbani.

Altre ragioni di trovano nella conformazione fisica e nelle condizioni metereologiche (debole velociatà del vento e frequenti condizioni di inversione termica per esempio) che favorirebbero il ristagno di sostanze tossiche. Oltre ai combustibili fossili, anche le attività agricole e zootecniche causerebbero emissioni molto intense di ammoniaca

 

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Soluzioni anti inquinamento

Come riassunto anche da Ansa, in buona sostanza i blocchi auto in centro città - si parla di Milano, ma anche di Brescia e Torino -, ridurrebbero di poco il livello di PM. 

Le soluzioni quali sarebbero quindi? Secondo RSE, “Le possibili soluzioni al problema, in un sistema così complesso, non possono che basarsi su tre elementi cardine: l’interazione fra infrastrutture e tecnologie, azioni svolte su aree estese del territorio, l’introduzione di norme e comportamenti più stringenti.” 

Risulterebbe più utile dunque da un punto di vista di riduzione dello smog e delle sostanze inquinanti scegliere di viaggiare con mezzi puliti o auto più sostenibili, elettriche o ibride per esempio. Inoltre bisognerebbe fare in modo di evitare l’inquinamento prodotto anche da stufe a legna e camini, utilizzando pompe di calore alternative.

Anche gli edifici andrebbero resi più efficienti da un punto di vista energetico, migliorati nella struttura, nei materiali; infine bisognerebbe continuare con le campagne di sensibilizzazione antispreco, portate spesso avanti anche da artisti attivisti, che spingano a un uso consapevole dell’energia e favoriscano una mobilità più sostenibile delle persone

Nb. RSE da tempo svolge attività di ricerca sul tema della qualità dell’aria e collabora con la comunità scientifica internazionale (ad esempio con JRC nell’ambito dell’iniziativa FAIRMODE - Forum Europeo della modellistica atmosferica). Il GSE pubblica semestralmente un bollettino informativo sugli impianti a fonti rinnovabili, in esercizio e in progetto, che hanno richiesto gli incentivi per la produzione di energia elettrica. 

 

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