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Mai pensato alle vacanze spirituali?

Una scelta insolita, di controtendenza, ma attualissima: le vacanze spirituali attirano sempre più persone alla ricerca di essenzialità, autenticità e pienezza. Dietro il feticcio delle ferie sulla spiaggia, esiste un universo che vale la pena conoscere

Mai pensato alle vacanze spirituali?

La vacanza mainstream è sempre stata e, genericamente è, al mare con fidanzata/o, amici o famiglia, tant'è che i film con l’italiano medio in coda per assicurarsi un posto sotto l’ombrellone fanno parte dell’immaginario collettivo. E’ vero, oggi nessuno parte per un mese fuori perché sono cambiati i ritmi e le disponibilità economiche della maggioranza, ma per moltissimi l’idea di vacanza si muove tuttora intorno a quello stereotipo sebbene adattato alle necessità della società contemporanea.

Eppure, dietro le folle di vacanzieri briosi e festanti, esiste tutto un altro tipo di umanità, presente, seppur molto più silenzioso. Sono coloro che scelgono le cosiddette “vacanze spirituali”: questo termine altisonante non nasconde altro che la voglia di ritirarsi quei pochi giorni all’anno di ferie in un luogo generalmente bucolico dove dedicarsi a varie attività di matrice contemplativa. Il fine è quello di superare l'esclusivo divertimento delle serate in discoteca o il semplice riposo fisico che si ottiene sul lettino al mare per vivere una rigenerazione più profonda, totale e interiore.

 

Vacanze spirituali: cosa aspettarsi

Questo tipo di vacanza predilige, per necessità, luoghi piuttosto isolati e immersi nella natura, in genere in collina o montagna. Che siano monasteri, eremi, santuari o agriturismi, il setting si sposta poco da quelli proposti. Assai diversi, invece, sono i contenuti di ciascuna offerta perché il concetto di “spirituale” è declinabile tanto in modo religioso che laico.

Sia i monasteri cristiani che quelli buddisti aprono le porte a chi vuole immergersi nella vita claustrale per qualche giorno offrendo ospitalità ai visitatori. I ritmi cui siamo solitamente abituati vengono spazzati via dai millenari riti di ciascuna fede e la giornata è scandita dalla preghiera, la meditazione, la lode, il canto dei mantra, lo studio dei testi con eventualmente il confronto con qualche monaco.

Se questo approccio religioso non si allinea con le proprie convinzioni personali o lo si ritiene inadatto alle proprie esigenze, si possono prediligere opzioni laiche, ugualmente profonde e soddisfacenti.

In genere le proposte si muovono tra yoga, meditazione, tai chi, lunghe passeggiate nel corso delle quali ci si abbandona al potere distensivo e curativo della natura e del silenzio. Ci si accosta ad uno stile di vita più arcaico ed essenziale a stretto contatto con l’ambiente. Alimentazione bio, strutture eco-sostenibili, vita comunitaria, sedute di massaggi o terapie olistiche concorrono a rendere questo tipo di scelta particolarmente interessante e salutare.

 

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Enjoy the silence: a piccoli passi sul sentiero della spiritualità

Al di là della teoria, è necessario essere molto sinceri con se stessi prima di optare per una vacanza spirituale, perché non è detto che sia adatta a tutti e che tutti, necessariamente, siano predisposti a questo tipo di scelta che è, comunque, radicale. Specie se si decide per un monastero è bene ricordare che si è ospiti, dunque vincolati al regolamento e ai ritmi dei monaci. Ciò per taluni è affascinante e fonte di quiete, ma per altri potrebbe risultare claustrofobico e molto vincolante.

In ogni caso, non è detto che ci si debba chiudere in un eremo in montagna per aggiungere un pizzico di spiritualità alle proprie vacanze. Se non si è ancora pronti per il “salto” e l’idea di stare una settimana in un monastero buddista sembra un po’ forte, si può provare con un semplice week end in un agriturismo o campeggio dove organizzano seminari oppure ritiri di natura di yoga, tai chi, meditazione.

Per la maggioranza quest’anno ormai le ferie sono decise se non già fatte. In ogni caso, ovunque andiate, nulla vieta di ritagliarsi qualche momento per se stessi, per fare yoga, meditare o semplicemente godere della bellezza del silenzio.

Sono dei piccoli gesti per dare un tocco diverso alle proprie giornate di riposo, semplici significativi passi per rendere le ferie anche un'occasione per coccolare e ascoltare la propria interiorità.