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Holi, la festa dei colori

La tradizionale festa indiana di primavera, Holi: l'intera popolazione scende in strada e nelle piazze per celebrare lanciandosi polvere colorate, sta divenendo sempre più celebre in tutto il mondo.

Holi, la festa dei colori

Non è un mistero che la fine dell’inverno e del periodo freddo e buio dell’anno in favore della stagione di luce e di calore sia ovunque un momento di gioia.

Questo risale ai periodi preglaciali quando l’archetipo di una notte lunga vari mesi si fissò nel subconscio di noi umani, così come il ritorno del sole e della vita prese a rappresentare una rinascita vera e propria.

Holi, la festa Indiana dei colori rappresenta in un colpo solo tutto questo: vita, rinascita, gioco, divertimento, spensieratezza, mettersi il passato alle spalle, perdonare e risanare i rapporti rotti giocando come bambini e apprestarsi a collaborare per un abbondante raccolto comune, sia letterale che simbolico.

La vitalità della festa di Holi è molto contagiosa e pian piano si è cominciata a celebrare anche presso i non induisti in altri paesi del mondo.

 

I colori di Holi

Per celebrare la distruzione nel fuoco della demone Holika, ancora oggigiorno si festeggia lanciandosi polveri colorate e giocando con l’acqua, a secchiate o con pistole a spruzzo.

Il risultato è una sorta di carnevale coinvolgente, dove la vitalità dei colori primaverili si contrappone al nero che ha dominato l’inverno come rappresentazione dell’ignoranza.

Oggigiorno si utilizzano per lo più pigmenti sintetici non tossici, mentre in origine si usavano polveri di spezie (ancora oggi spessissimo si usa il cardamomo per il giallo), ma c’è stata una fase, quando il festival di Holi non era ancora così famoso fuori dall’India, in cui vennero utilizzate polveri tossiche, specie per la pelle quando mischiate con acqua.

Qualche turista subì danni anche alla vista ma ai giorni nostri questo non accade più.


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Holi, una festa sempre più celebre

Holi, più come party che come festa tradizionale o religiosa, è oggi celebrato in varie parti del mondo: dal Giappone all’America, dall’Inghilterra fino all’Italia, dove gruppi di persone di organizzano online per celebrare Holi in contemporanea con il subcontinente indiano.

Ciò deriva soprattutto dai racconti così positivi dei viaggiatori che si sono ritrovati, volenti o meno, coinvolti in questo festival, magari presi di mira dai colori lanciati dalle finestre o dai passanti mentre passeggiavano per qualche via indiana.

Grazie a questo feedback molti hanno cominciato a recarsi in India per documentare questo festival di due giorni, soprattutto con fotografie postate su blog e social network. Ma anche se lo spirito non è trasmigrato del tutto, la gioia che accompagna Holi si e’ sparsa anche fuori dall’India.

Come detto Holi è l’occasione per “rimettere i debiti”, risanare vecchie ferite, ricostruire ponti rotti con amici e parenti, mettere una pietra sopra i conflitti e tutte le impurità legate all’ignoranza e al buio. Con l’arrivo della primavera e del sole si ricomincia da capo, in piena positività, unendo le forze per una vita migliore per tutti.

La gioia e il senso di accettazione per la redenzione, il perdono e la remissione dei debiti si traduce in gioco e risate, come si ritornasse bambini felici della fine della notte e dell’ottenebramento delle emozioni.

Il tutto comincia con un grande falò purificativo, tradizione ancestrale che anche in occidente permane col bruciare la befana, bruciare carnevale o bruciare il pagano uomo di vimini. Questo avviene nella notte che precede Holi.

Il fuoco che divampa e estingue il male dà il via ad un giorno di celebrazioni e colori senza misure.

Ovviamente musica e buon cibo non possono mancare: dolcetti in abbondanza, danze, abbracci sono lo strumento ideale per completare la cacciata dell’oscurita’ e l’ingresso nella parte prospera dell’anno.

 

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