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Sorridi, è meglio!

Siete consapevoli dell'impatto che ha il vostro atteggiamento sui vostri risultati? Riflettiamo sul valore che vogliamo dare alle nostre azioni per fare la differenza

Venerdì è accaduto un episodio che mi ha fatto profondamente riflettere sull’importanza del nostro atteggiamento.

L’atteggiamento è la nostra disposizione a ottenere risposte. E’ l’approccio, lo stato d’animo che assumiamo nell’affrontare una determinata situazione. E’ quello che trasmettiamo al nostro interlocutore ancor prima di cominciare a parlare e che ha un impatto addirittura superiore rispetto a quest’ultimo. Come molti di voi forse sanno, infatti,la comunicazione non verbale (cioè il modo con cui trasmettiamo il messaggio: tono di voce, gesti etc.) ha un impatto sulla vostra comunicazione pari al 93% rispetto all’intera comunicazione: questo significa che, quando dite qualcosa, quello che dite conta solo per il 7%. Per il resto, conta il modo in cui lo dite. Stentate a crederlo? Ebbene, vi è mai capitato di proporre a un vostro amico qualcosa e di aver messo in discussione la sua risposta per il tono di voce che aveva usato o per l’espressione del suo volto?

 

Se la nostra comunicazione verbale è in contrasto con quella non verbale (i gesti, per esempio, o le espressioni del volto) o paraverbale (il tono di voce) tendiamo istintivamente a dare più peso alla seconda. Il problema nasce quando ci manca la consapevolezza di quello che siamo noi a trasmettere.

L’altro giorno, come dicevo, ho visionato alcuni alberghi alla ricerca di una sala per il mio prossimo seminario, che si terrà a novembre, durante il quale parlerò di Coaching, obiettivi e convinzioni. Ne ho visti diversi: belli, nuovi, facilmente raggiungibili, dotati di ogni comfort. Tutti più o meno simili, fino a quando ho trovato il mio albergo e la mia sala conferenza.

Cos’avevano di diverso dalle altre? La responsabile.

Che si tratti dell’affitto di una sala conferenza, dell’acquisto di una ventiquattrore, di un trattamento rilassante, di un contratto telefonico o di qualunque altra cosa, l’atteggiamento del nostro interlocutore è fondamentale.

E voi, quando vi siete sentiti veramente soddisfatti del servizio ricevuto? E quando siete rimasti, invece, terribilmente delusi?

Cos’ha fatto la differenza?

Prendetene nota, perché questa stessa differenza siamo in grado di farla noi ogni volta che ci relazioniamo con qualcuno.

Che si tratti di una vendita, di una nostra prestazione o di una relazione è lo stesso: il nostro atteggiamento influenza profondamente il nostro stato d’animo e quindi i nostri comportamenti. Questo perchè la nostra predisposizione d’animo ci farà accedere o meno a determinate risorse, in base a quello che ci prospettiamo. Se la nostra intenzione è di dare il massimo al nostro interlocutore, allora saremo profondamente concentrati su di lui, disponibili e ascolteremo con la massima attenzione. Atteggiamento, questo, ben diverso dal proporre quella che a noi sembra essere l’opzione migliore, dal proiettare sull’altro te stesso, i tuoi pensieri, le tue verità.

Io sono uscita da quell’albergo con la sensazione d’essermi sentita a casa. Quella ragazza mi aveva ascoltato con la massima attenzione, era stata disponibile, sorridente, interessata, emanava amore per quello che stava facendo.

E credo che questo sia un punto fondamentale: qualunque cosa facciamo possiamo farla con amore e dedizione o possiamo farla con mediocrità, la differenza la farà il valore che vogliamo darle. Jackie Robison diceva che “una vita non è importante se non per l’impatto che ha su altre vite”. Prima di scrivere un post, di ricevere un cliente o di parlare con un amico pensate, al valore che volete dare alle vostre azioni: se siete focalizzati a dare il massimo lo darete.

 

Un abbraccio,
Eleonora