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Le 10 leggi del vitalismo di Shelton

Shelton e l'igienismo: le 10 leggi del vitalismo

Le 10 leggi del vitalismo di Shelton

Secondo la scuola naturopatica igienista di Shelton, il vitalismo è quella capacità dell'organismo di attivare le proprie risorse interne per autorisanarsi velocemente ed accelerare i processi di guarigione e ripresa dopo momenti di malattia o particolare sovraccarico fisico, emotivo e mentale.

Il vitalismo è un'intelligenza del corpo in grado di ristabilire l'equilibrio nell'interesse della sopravvivenza dell'organismo interno. Secondo Shelton, e diversamente da quanto si pensa, un segnale di buon vitalismo è l'insorgere del sintomo e del disequilibrio, perchè indica che il corpo ha energie sufficienti per risanare ed affrontare momenti di difficoltà interne.

Pertanto il sintomo, secondo la naturopatia igienista, non è un nemico da sopprimere, ma un segnale da ascoltare. Il sintomo è solo la punta visibile di un iceberg sotto il quale esistono, sommerse, le vere cause della malattia.

Secondo Shelton esistono 10 leggi del rapporto vitale, grazie alle quali è possibile comprendere come agisce il vitalismo e come utilizzare al meglio i rimedi naturali.

 

Le 10 leggi sul vitalismo di Shelton

  1. legge dell'autoconservazione: secondo questa prima legge formulata da Shelton esiste in natura e in ogni organismo vivente, una forza probiotica che lavora, incessantemente e costantemente, per difendere e tutelare la vita. Per Shelton comprendere questa primaria legge del vitalismo permette di riconoscere il corpo come un apparato in grado di tracciare e percorrere, intelligentemente, la strada verso la guarigione e l'equilibrio, e permette altresì di porsi in condizione di non ostacolarne il lavoro;

  2. la forza della vita è interna alla vita stessa: la vita produce, dentro di sé, la forza necessaria per perpetuare la vita e per riprodurla: niente che sia morto può riprodurre vita, siano essi alimenti o rimedi naturali;

  3. legge dell'azione: un buon vitalismo si caratterizza dalla capacità di agire; per questo anche il sintomo è visto come segnale di un buon vitalismo, perchè muove dentro l'organismo le energie per far insorgere il segnale di disagio e disequilibrio, richiamando l'attenzione a ciò che non fa bene;

  4. legge dell'eliminazione selettiva: il corpo ha la capacità di eliminare spontaneamente e autonomamente quanto non gli è necessario in quel momento: un esempio sono il vomito e la dissenteria in caso di indigestione o intossicazione alimentare;

  5. legge del doppio effetto: ogni stimolazione, se prolungata nel tempo, produce un effetto opposto a quello iniziale: questa legge si ricollega alla legge del pendolo in medicina tradizionale cinese, secondo la quale l'eccesso di una polarità porta nella polarità opposta; un esempio è l'utilizzo di compresse fredde nei casi di colpi di calore o febbre: il momentaneo raffreddamento è seguito da un richiamo del calore nella zona su cui è stata applicata la compressa fredda;

  6. legge dell'economia speciale: l'organismo in condizioni di equilibrio immagazzina energie da utilizzare nei casi di affaticamento o disequilibrio; tali energie vanno mantenute per i casi di emergenza reale, e non sprecate;

  7. legge della distribuzione vitale: l'organismo distribuisce, in condizioni normali, equamente le energie al fine di espletare le funzioni vitali di ogni apparato e organo; nei casi di disequilibrio l'organismo sacrifica alcune funzioni a vantaggio di altre di prioritaria importanza, ne è un esempio l'occasionale mancanza di appetito e di fame nei casi di febbre: il corpo, impegnato nella risoluzione della patologia, sacrifica le funzioni intestinali e digestive per risolvere necessità più urgenti; riconoscere e rispettare queste priorità che, intelligentemente, vengono suggerite dal corpo, permette un più rapido recupero dell'equilibrio;

  8. legge della limitazione: questa legge è una conseguenza della precedente, ad un livello più grave; secondo questa legge il corpo innesca sistemi di rifiuto nei confronti di quanto diminuisce il livello di vitalità: un esempio è la tosse e la difficoltà respiratoria nei casi di intossicazione da fumo e la nausea e il vomito in casi di intossicazione alimentare o indigestione;

  9. legge dell'adattamento: collegandosi alla prima legge di autoconservazione il corpo, sottoposto a stimoli esterni, si adatta compromettendo il proprio equilibrio; questa legge vale anche in casi negativi: bisogna tenere sempre presente che ogni adattamento manda segnali di disequilibrio che vanno ascoltati e rispettati;

  10. legge del concetto umorale: secondo il concetto umorale i disequilibri su ogni livello, sia fisico che mentale ed emotivo, sono il risultato di uno squilibrio tra entrate ed uscite: se ciò che entra (cibo, aria, acqua, impressioni, emozioni, sensazioni) non viene adeguatamente metabolizzato e poi eliminato si creano sovraccarichi per lo smaltimento dei quali il binomio corpo-mente è chiamato a eseguire un surplus di lavoro che manda in corto circuito tutto il sistema, secondo le leggi precedenti. Per aiutare il corpo nell'eliminazione è necessario, pertanto, ridurre principalmente le entrate anziché integrare con ciò che fa bene, andando a sovraccaricare ulteriormente un sistema già ingolfato e in difficoltà.

 

Condurre una vita igienista