Articolo

Yoga, il miglior partner in ufficio

Steve Jobs, rivoluzionario imprenditore e inventore della Apple, era un assiduo praticante yoga e, si dice, per molto tempo aderente al buddismo zen. Modernissima tecnologia e sapienza orientale: un matrimonio all’apparenza precario, ma fecondo di spunti di riflessione e tentativi di imitazione.

Yoga, il miglior partner in ufficio

 

Per moltissimi l’ufficio è il luogo dove si passa gran parte della giornata e che risucchia la gran parte delle energie vitali. Pochi, infatti, hanno un rapporto pacifico con il luogo di lavoro che, generalmente, è considerato alla stregua di una prigione e una fonte di stress e tensione.

Eppure, sempre più aziende si stanno rendendo conto che per ottenere il massimo dai loro dipendenti in termini di produttività questa visione cupa deve essere sovvertita a favore di una concezione più olistica, tranquillizzante e rassicurante: in poche parole, non basta più investire solo sul talento del proprio staff, ma è necessario farlo anche sul mantenimento del benessere e dell’armonia all’interno del luogo di lavoro.

A quanto pare queste sono le ultime tendenze che si stanno facendo strada tra i colossi mondiali del capitalismo: nella Silicon Valley non si contano i grandi nomi che propongono dei corsi di yoga e meditazione per i dipendenti.

Come si vede, non si sta parlando di un revival hippy o di qualche bizzarra deriva new age: nel cuore della California, dall’incubatore delle più importanti tendenze tecnologiche del millennio si torna a guardare alla spiritualità orientale come successe alla fine degli anni ’70 quando tutto ebbe inizio…

 

Lo yoga è utile anche per i musicisti: scopri perché

 

Yoga, una purificazione dal digitale

Alla base dell’interesse per le varie discipline olistiche, soprattutto di matrice orientale, vi è quella che è stata definita “intossicazione digitale”, ovvero la nostra dipendenza dai device sintetizzata dal famoso saggio “High Tech-High Touch” ad opera del “futurologo” John Naisbitt. Sebbene datato 1999 appare sorprendentemente attuale nella sua analisi: “Per ogni tecnologia introdotta nella società ci deve essere il contrappeso di una spinta umana che ristabilisca l’equilibrio — cioè un high touch —, altrimenti la tecnologia viene respinta. Più c’è high tech, più occorre high touch. La crescita accelerata della tecnologia ha prodotto una spinta più forte che mai nella ricerca del significato, un desiderio di comunità, una sete di spiritualità e un bisogno disperato di capire”.

Dal momento che è stato stimato si passi a lavoro il 70% della giornata diviene vitale lavorare sul benessere che questo luogo può offrire per ottimizzare la produttività dei dipendenti. Così, dal 2010 ad oggi più di un quarto delle maggiori aziende americane ha lanciato dei programmi di riduzione dello stress confortati e incoraggiati dai moltissimi studi che confermano i benefici della meditazione o dello yoga sull’economia. Esemplifica il concetto Jeff Weiner, CEO di LinkedIn: “Rallentando i ritmi e dedicando del tempo al sé, le persone sono più creative e produttive e i risultati sul lavoro sono decisamente migliori. Questo cambia tutto l’approccio organizzativo, dalle gerarchie alla leadership”.

 

Coffee break: qualche idea per staccare la spina a lavoro

In Italia, riguardo queste tematiche, si è alla preistoria e ben difficilmente qualcuno dei nostri lettori potrà usufruire di salette per la meditazione o di un corso di yoga a lavoro. Riuscire a ritagliarsi però una piccola oasi di pace non è impossibile anche rimanendo seduti alla scrivania.

Vi proponiamo dunque qualche semplice esercizio da effettuare in qualsiasi momento della giornata vi sentiate scarichi o sopraffatti dall’agitazione; una parentesi più o meno ampia nel corso della quale ritrovare la propria centratura e calma:

  • Staccare la schiena dallo schienale della sedia e raddrizzarsi come se un filo vi stesse tirando in alto dalla sommità del capo, avendo l’accortezza di rientrare leggermente il mento per allungare le vertebre cervicali. Quando si è ben consapevoli della colonna vertebrale, allungare le braccia verso l’alto con i palmi che si toccano. Inspirare al centro, espirare al lato, poi tornare al centro ed eseguire dall’altra parte. Da ripetere 5-6 volte (o più) per ogni lato, in modo alternato.
  • La cervicale è spesso un punto debole per chi trascorre molte ore piegato sulla scrivania dunque non dimentichiamo di prendercene cura: portarsi nella posizione seduta descritta nel punto precedente per eseguire dei lievi “sì” e “no” con il capo in modo tale da impegnare le prime vertebre cervicali (atlante e epistrofeo). Ampliare poi i movimenti eseguendo delle lente circonduzioni del capo in un verso e nell’altro. Se si avverte del disagio quando la testa va indietro, porre attenzione a non esagerare il movimento e a mantenere in capo sostenuto.
  • Sempre nell’ormai nota posizione seduta, aprire il petto, abbassare le spalle e afferrarsi i gomiti dietro la schiena. Se si riesce con agilità, congiungere le mani –palmo contro palmo (anjali mudra)- dietro la schiena per qualche ciclo respiratorio e poi sciogliere la posizione. Complementare a questo esercizio: “abbracciatevi” in modo tale che le mani vadano a toccare le scapole. Cambiare l’incrocio delle braccia.
  • Dato che per molte ore le mani spesso sono costrette sulla tastiera del pc o sopra il mouse, non dimenticate di sciogliere i polsi e le dita. Ecco alcuni esercizi per le falangi: 1) aprire e chiudere le mani a pugno 2) far toccare il pollice da tutte le dita di una mano e poi dell'altra, una per una 3) congiungere la mani palmo contro palmo nel modo più aderente possibile e allargare le dita premendo leggermente le mani l’una contro l’altra. Terminati questi esercizi eseguite alcune circonduzioni dei polsi.
  • Ora andremo a togliere un po’ delle tensioni che si vanno ad accumulare sulla schiena durante la giornata. Eseguire una torsione del busto portando la mano destra sul ginocchio sinistro e volgendosi verso lo schienale della sedia sulla quale si siede. La sinistra andrà a posizionarsi o sul bracciolo oppure sullo schienale. Eseguire su entrambi i lati.

Ora passiamo agli arti inferiori: incrociare le gambe portando una caviglia sul ginocchio. Una mano è sul ginocchio, l’altra sulla caviglia e il busto viene in avanti, il più dritto possibile con le spalle aperte. Da ripetere su entrambi i lati.

Questi esercizi possono essere eseguiti in qualunque momento della giornata stando sul posto di lavoro. Proprio a causa della location poco adatta alla concentrazione potreste trovare qualche difficoltà in più a rimanere ben centrati; dunque, soprattutto all’inizio, lo sforzo potrebbe essere leggermente maggiore rispetto ad una seduta a casa propria o presso un centro. Per ovviare almeno in parte al problema potete utilizzare delle musiche rilassanti da caricare su un qualsiasi dispositivo, anche il cellulare, che vi aiuteranno ad isolarvi dai rumori e dalle distrazioni che avete intorno.

 

Cogliere l'occasione per stare meglio anche in ufficio

L’Italia non è un paese che può fare del confort al lavoro il proprio fiore all’occhiello (e purtroppo, per motivi ben più gravi che non offrire un corso di yoga ai dipendenti) eppure, come sempre, la possibilità di migliorare, in piccolo, una situazione è nelle nostre mani. Afferriamola!

 

Stanchezza da schermo, salvaguardiamoci dalla tecnologia

 

 

Guarda il video in inglese che esemplifica uno degli esercizi esposti da fare in ufficio