Articolo

Yoga beat: la moda dello yoga a ritmo di rock

La nuova moda dello yoga beat, stile che mescola lo yoga con la musica rock, il jazz, la techno: divertente e pazzo, ma sarà davvero anche yogico?

Yoga beat: la moda dello yoga a ritmo di rock

Stare dietro agli innumerevoli stili di yoga moderni è molto difficile, ma cerchiamo di tenere il passo e sempre aggiornati sulle più recenti tendenze

I salotti vip della pratica o, se vogliamo, i centri yoga glamour sparsi in tutta Europa, segnalano che l’ultima tendenza dello yoga è il cosidetto “yoga beat”.

Di cosa stiamo parlando?

 


Che cos’è il yoga beat?

Lo yoga in acqua c’è già (sup yoga e water yoga), esiste lo yoga mescolato al pilates (yogilates) e alla ginnastica posturale (yoga posturale), già vecchio lo yoga che ride (yoga della risata) e quello che fa fitness (power yoga). Dove andare a parare per solleticare il palato occidentale costantemente alla ricerca di novità?

Ebbene la risposta la offre il "guru" David Sye che mescola lo yoga con la musica rock, il jazz, la techno con il fine, a suo dire, di rendere la pratica più coinvolgente.

Questa scelta avrebbe anche lo scopo di allargare il bacino di potenziali allievi aprendosi anche ai contesti più difficili, perfino quelli delle zone di conflitto.

Queste tre righe esauriscono la novità del beat yoga e aprono le porte ad una serie di riflessioni a riguardo.

 

La musica rock nella pratica meditativa

È sicuramente encomiabile lo spirito filantropico che vuole rendere lo yoga democratico e aperto a tutti, ma siamo sicuri che il punto sia cambiare la musica? Cioè, nelle periferie delle grandi città, nei quartieri più disagiati, lì dove l’abbandono e lo squallore purtroppo regnano e, in effetti, lo yoga potrebbe essere un motivo di aggregazione… ecco, il punto è farlo a ritmo di techno music?

Insomma, il presupposto teorico alla base di questo nuovo stile forse è un po’ lacunoso, senza contare che non è chiaro il senso di scuotere una pratica comunque anche meditativa – per non dire spirituale - con della musica forse bellissima in altre situazioni, ma disturbante per la concentrazione.

 

Quali sono gli stereotipi più diffusi sullo yoga?

 

Le mode nello yoga

Uscendo dal merito meramente tecnico di questo stile, vi invitiamo a riflettere sulla superficialità con la quale viene trattato lo yoga in molti contesti.

Le mode yogiche fatue, gli insegnanti star, i centri yoga lussuosi sono paradigmatici di un approccio profondamente esteriore e lontanissimo dalla disciplina.

Tutti questi fronzoli testimoniano spesso un vuoto contenutistico spaventoso non di rado figlio di esigenze commerciali che nulla hanno di yogico.

Vi esortiamo dunque a tenere conto di questi parametri quando scegliete il vostro corso e il vostro insegnante, a ponderare con attenzione dove e a chi donate la vostra fiducia.

 

Yoga come pratica "di massa": dove sta il limite?

Allargando ancora di più il respiro della riflessione, una delle tendenze più in auge è quella di voler rendere lo yoga una pratica “di massa” e non riservata a pochi eletti.

Questo discorso, tutto sommato anche condivisibile, non deve però scadere nella peggiore delle semplificazioni: abbassare il livello per “piacere a tutti” invece alzare la qualità degli interlocutori educandoli e accompagnandoli nella loro evoluzione.

In questo modo terribile si attua un processo di abbrutimento che spoglia ogni fatto culturale della complessità che necessariamente lo caratterizza per divenire un prodotto superficiale, usa e getta: è così che abbiamo musica pessima, tv pessima, letteratura pessima, perché piace ciò che è leggero, pruriginoso, di consumo facile al di là della sua qualità effettiva.

Ci auguriamo che lo yoga non sia mangiato da questo mostro che tutto fagocita e involgarisce! 

 

Alla ricerca dell'essenza dello yoga

Nonostante lo scetticismo riguardo questo stile di yoga, non vogliamo apparire reazionari: ben vengano le ventate di novità, gli spunti innovativi e gli apporti freschi. Possiamo tranquillamente divertirci con gli stili più pazzi, provare le pratiche più stravaganti.

Il punto è che se cerchiamo da questa disciplina qualcosa di più profondo, se vogliamo accedere agli immensi benefici che racchiude, tutti questi orpelli sono solo inutili fastidi: alla fin fine dovremmo sempre tornare al silenzio, alla concentrazione e al respiro.

 

Yoga come moda, un dialogo con Aleksandra Vukotik Shaligram