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Il significato dei fiori nello yoga integrale

I fiori possono essere un valido strumento nello yoga integrale, dei catalizzatori di energie spirituali molto raffinate, strumenti di comunicazione interiore tra maestro e discepolo, ma anche tra compagni di cammino. Nello yoga integrale molti fiori hanno un preciso significato. Di che si tratta?

Il significato dei fiori nello yoga integrale

Durante gli anni in cui si prese cura dell’Ashram di Pondicherry, la Madre (al secolo Mirra Alfassa) portò avanti un profondo studio interiore riguardo il significato spirituale dei singoli fiori e la loro utilità ed efficacia nella disciplina interiore quotidiana, perché come Sri Aurobindo sottolineava, i fiori sono la rappresentazione momentanea di cose che in loro stesse sono eterne.

 

La simbologia dei fiori e i loro nomi

Il mondo vegetale, che emerge dal suolo verso il cielo in cerca di luce, rappresenta una potente forma di aspirazione, e i fiori sono come preghiere viventi tramite le quali il regno delle piante esprime questa aspirazione e offre bellezza.

La bellezza dei fiori, fatta di vita, di aspirazione, di colori e di geometria sacra (i frattali, la successione di Fibonacci alla base della sezione aurea, il disco di Poincarè, sono pressoché onnipresenti nel mondo delle piante), incarnano quindi energie spirituali che agiscono direttamente sulla personalità, con forti influenze positive nello yoga e nella disciplina individuali. Più ci si fa silenziosi e neutri più si è sensibili a questa influenza.

I fiori censiti dalla Madre sono diverse centinaia, e ognuno di essi rappresenta una precisa vibrazione. Non sempre questa viene dal mondo spirituale.

Alcuni fiori vengono chiamati con nomi apparentemente negativi dal punto di vista dello yoga: la dalia, quando si presenta in piccolo fiori singoli di vari colori, con petali piatti viene chiamata “Vanità”, la pianta di Mickey Mouse (Ochna Kirkii) produce fiori gialli chiamati “Avidità per i soldi”, eccetera.

In questo caso le piante, con un moto non egoistico e spontaneo, offrono queste basse vibrazioni verso il Supremo per la loro trasformazione: catalizzano quindi la pressione di queste forze deformi offrendole in un’opera di bellezza.

Vediamo insieme una carrellata di fiori dallo speciale significato spirituale, in modo da imparare ad usarli come supporto esteriore di comunicazione interiore.

 

Il fiore di acero

Il fiore di acero, piccolo, semplice ma ricco di una geometria sbalorditiva, e in generale tutto l’albero, che in autunno muta colore in un rosso brillante, e’ chiamato “Fiamma di aspirazione”, una fiamma che illumina ma che non si consuma mai.

 

I fiori di aloe

I fiori di aloe, composti in grappoli pendenti di fiorellini tubolari, arancio chiaro, che crescono sulla preziosa pianta medicinale, sono chiamati “Sogno”, e aiutano tutti quelli che vogliono imparare a controllare i propri sogni per imparare da essi.

 

Tipi di amaranto

Vari tipi di amaranto hanno un diverso ma bellissimo significato: l’Amaranthus caudatus è chiamato “Assenza di paura durante l’azione”: prepara all’azione completa, che non subisce alcuna restrizione o alcuna paura. Le forme di amaranto che danno sul malva sono chiamate “Coraggio”, un’energia che non teme niente e che sa come comportarsi con le energie avverse.

 

Begonia

La begonia ha vari significati: quando si presenta in diversi colori, con piccoli fiori dall’aspetto ceroso, e’ chiamata “Equilibrio”, l’energia che in genere cerchiamo quando vogliamo stabilizzarci nel Sé.

La begonia bianca risponde al nome di “Equilibrio integrale”, ovvero quell’equilibrio in grado di mantenersi anche nella molteplicità dinamica.

La begonia gialla si chiama “Equilibrio mentale”, ovvero la mente governata dalla ragione e non sotto effetto degli istinti, mentre quella rosa è detta “Equilibrio psichico” poiché sotto l’influsso dello psichico (l’anima) tutte le attivita’ diventano spontaneamente equilibrate.

La preziosa calendula offre i suoi fiori giallo arancio che sono chiamati “Perseveranza”, ovvero l’energia necessaria quando si decide di andare veramente fino alla fine delle cose, qualunque cosa accada.

Avete mai visto i bei fiori prodotti dalle conifere, con petali legnosi, simili ad una pigna totalmente aperta? Quei fiori sono chiamati “Vitalita’ perpetua” e rappresentano uno speciale tipo di energia vitale, quella che non si fa influenzare  da alcuna interferenza esterna.

 

Il finocchio

Ecco un’ombrellifera, ricca di innumerevoli minuscoli fiori viola e di una incantevole fragranza: il finocchio. I fiori di finocchio sono chiamati “Luce nel sangue”. Si tratta di un’altra speciale energia che si attiva quando il sangue nel corpo diviene ricettivo alla coscienza più alta.

 

Famiglia dei gladioli

Veniamo alla famiglia dei gladioli: in genere il gladiolo rappresenta la ricettività’, un’energia cosciente del volere supremo e aperta ad esso. Quando i fiori vanno dal rosso carminio al malva si chiamano, “Ricettività emotiva”, che si manifesta quando le emozioni acconsentono ad essere trasmutate.

Quando il gladiolo è bianco si parla di “Ricettività integrale”, quando tutto l’essere si volge al Supremo per obbedirvi. Il gladiolo giallo e’ la “Ricettivita’ mentale”, ovvero la mente sempre pronta ad apprendere.

Il gladiolo multicolore è la “Ricettività multiforme”, che abbiamo quando niente nell’essere si oppone alla luce. Quando il gladiolo è rosso brillante si parla di “Ricettività fisica”, indispensabile sul cammino dello yoga integrale. Quando il gladiolo è rosso o viola scuro abbiamo la “Ricettività vitale” che abbiamo quando le nostre emozioni e i nostri desideri capiscono la necessità della trasformazione. Il gadiolo rosa e’ la “Ricettività psichica” che si traduce con la gioia di aderire all’aspirazione ascendente. Il gladiolo arancio invece è la “Ricettività sopramentale” ovvero la ricettività del domani.

Questi sono solo alcuni esempi… vale la pena di approfondire questo meraviglioso mondo.