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Shank Prakshalana: la pulizia profonda del canale digerente

Un lavaggio dalle origini antichissime e tuttora praticato. Una pratica intensa, ma che tutti (o quasi) possono provare: lo Shank Prakshalana

Shank Prakshalana: la pulizia profonda del canale digerente

Per molti il bilancio post feste non è di natura filosofica: non ci si interroga sul significato delle ricorrenze, non si fa un resoconto dell’anno che si è chiuso, non si progetta un nuovo inizio pieno di potenzialità. No, si guarda sconsolati l’ago della bilancia, si riflette sugli zuccheri che stanno viaggiando nelle arterie o sul super lavoro cui abbiamo costretto il nostro apparato digerente.

Rimorso per aver esagerato? Fatto è che ora si può solo rimediare senza guardarsi indietro. Riguardo i chili presi, è ben noto come rimediare efficacemente… In termini invece di detox, se siete alla ricerca di una depurazione esotica, profonda e un po’ strong, la tradizione indiana può fare al caso vostro con la pratica del shank prakshalana.

 

Shank Prakshalana: come si fa

Il difficile nome di shank prakshalana significa “lavaggio della conchiglia” (shank, conchiglia, probabilmente rimanda alla forma attorcigliata dell’intestino oppure al fatto che l’acqua scorre nel corpo come in una conchiglia) e costituisce una pulizia dell’intero circuito digestivo con acqua calda e salata.

Questa pratica è riservata alle persone in buona salute e che non abbiamo problemi di ulcere gastriche o di crisi tachicardiche. E’ sconsigliato alle donne in gravidanza o durante il ciclo mestruale. È necessario inoltre avere l’intera giornata a propria disposizione e possibilmente la libertà da visitatori o spettatori per sentirsi completamente a proprio agio.

La pratica di shank prakshalasa inizia già con la cena precedente il lavaggio, nel corso della quale consigliabile mangiare molto leggero, della frutta o una minestra verso le 19. Al mattino si salterà la colazione.

Per effettuare la pratica, si bolle dell’acqua con un cucchiaio di sale per ogni litro d’acqua. È importante che l’acqua sia sufficientemente salata affinché non venga assorbita per osmosi e trasformata in urina e che non si assuma acqua dolce nel corso della depurazione.

Quando la miscela di acqua e sale sarà divenuta tiepida (non fredda) si inizia a berla a bicchieri (il numero dipende dalla situazione dell’intestino). Per ogni bicchiere si esegue la serie di esercizi esposta nel video di seguito (Gabriella Cella consiglia di riperterli 4 volte su ciascun lato).

Questi esercizi hanno il compito di guidare il movimento dell’acqua all’interno del tubo digerente in modo da favorirne il deflusso. Dopo un tot (in genere una decina) di bicchieri e ripetizioni si andrà infatti incontro ad una serie di evacuazioni caratterizzate da feci via via sempre più liquide e chiare fino a che si espellerà unicamente dell’acqua limpida. A questo punto, il lavaggio può volgere al termine e per concludere si indurrà il vomito bevendo dell’acqua tiepida non salata in modo da pulire lo stomaco e l’esofago.

 

Depurarsi con acqua e sale, i benefici

 

I benefici dello Shank Prakshalana

Una volta conclusa la pratica vera e propria è consigliato prepararsi del riso ben cotto, non integrale, con burro e insieme si può riprendere a bere acqua dolce (non prima).

l resto della giornata lo si dovrebbe passare a riposo e anche i giorni successivi è buona norma continuare una dieta leggera e moderata con delle verdure bollite e frutta poco zuccherina. Alcuni testi suggeriscono di assumere dei fermenti lattici per ripristinare la flora batterica

I fautori di questa pratica sostengono che essa apporta numerosi benefici:

  • Pulizia completa e profonda dell’intestino da sedimenti accumulatesi nel tempo
  • Depurazione generale degli organi dell’apparato e del tubo digerente migliorando l’assimilazione dei cibi
  • Miglioramento delle funzioni intestinali e digestive
  • Riduzione dei disturbi intestinali più comuni: stitichezza, colite etc…

 

Una pratica da provare

Non è detto che questo lavaggio riesca fin dalla prima volta, ma non vi scoraggiate: sono molti i fattori che ne determinano il successo, in primis il livello di salinità dell’acqua.

Non è un caso che il web è colmo di consigli e testimonianze in merito. Oltre a ciò, nonostante sia considerata una pratica nella maggioranza dei casi totalmente innocua, è innegabile che sia piuttosto intensa per il corpo; per questo motivo, la prima volta potrebbe essere consigliabile la presenza di un maestro o di una persona esperta oppure documentarsi approfonditamente.

Genericamente i pareri di chi la pratica sono piuttosto entusiasti, ma non mancano coloro che la guardano con diffidenza. Come sempre non possiamo che consigliarvi di provarla voi stessi, con giudizio e attenzione: solo l’esperienza diretta potrà dirvi se fa al caso vostro o meno.

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