Intervista

Lo yoga faraonico, lo yoga della terra dei faraoni

Dalla sabbia del deserto egiziano un nuovo tipo di yoga prende vita sotto ai nostri occhi: il nuovo libro di Jivan Parvani racconta lo yoga della terra dei faraoni.

Lo yoga faraonico, lo yoga della terra dei faraoni

Esistono tantissimi tipi di yoga, ma questo ha immediatamente catturato la nostra attenzione: lo yoga faraonico.

Probabilmente pochi ne hanno sentito parlare così abbiamo chiesto ad una esperta in materia di dirci qualcosa. Jivan Parvani, insegnante di danza e praticante yoga, ha recentemente pubblicato un libro in merito: “Yoga Faraonico - Sacerdozio, Iniziazioni e Misteri dell'Antico Egitto”, acquistabile online, all’interno del quale ri-codifica queste antiche tecniche.

Con la sua guida abbiamo cercato di penetrare i misteri di una delle civiltà più affascinanti della storia dell’uomo che, a quanto pare, non ha ancora smesso di regalarci sorprese.

 

Lo yoga faraonico è una tipologia piuttosto insolita in Italia e, in generale, di nicchia anche a livello europeo. Le chiediamo qualche informazione riguardo la genesi della sua recente opera: quali sono le fonti pittoriche, egittologiche, archeologiche dalle quali ha attinto per il suo libro? 

Il libro è il risultato di una ricerca personale che mi appassiona da sempre. Lo studio del passato e della tradizione sono una parte fondamentale della mia vita. 

Fu la mia Iniziazione alla Danza Orientale, avvenuta in India, dove mi ero recata per approfondire lo studio dello Yoga e a ri-trovare una parte della mia storia e di me stessa, che cambiò totalmente la mia vita! Ricercando l’origine della danza delle donne, mi sono imbattuta nelle Scienze segrete dell’Egitto, nelle conoscenze Ermetiche, nello Yoga, nell’antica Gnosi che la leggenda e i miti narrano provenire da Eliopoli, ma soprattutto nella Dea e nelle Sue sacerdotesse. Studiando le leggende, i miti cosmologici e gli Dei egiziani ho ritrovato l’origine della civiltà greca e, di conseguenza, della matrice del pensiero occidentale.

Hatha Yoga significa “Unire o aggiogare l’energia del sole (ha) e l’energia della luna (tha)”: l’Hatha Yoga è lo Yoga del corpo, delle asana e della respirazione e fa da base a tutte le altre Vie, gli altri Yoga.

Sema Tauy equivale alla stessa parola ed evoca la stessa alchimia interiore. Il termine Sema (Unire) è raffigurato da una trachea e dai polmoni a simboleggiare che l’esperienza dell’Unità si raggiunge attraverso il controllo e la consapevolezza del respiro. In India, tra il III e il II millennio a Mohenjo Daro si trovano immortalate le prime asana e la forma embrionale di quella filosofia Yoga che ha conquistato il mondo intero ai nostri giorni.

Contemporaneamente anche in Egitto, all’interno della sua complessa iconografia simbolica, sono presenti non solo le più importanti e classiche asana, ma anche le Vie che, in India, fioriranno nel tantrismo esoterico e nel misticismo, attraverso il Bhakti Yoga, il Jñāna Yoga, il Raja Yoga e il Karma Yoga.

Le rappresentazioni plastiche dello Yoga egiziano sono disperse in ogni opera artistica… i movimenti e le posture Yoga sono riprodotte ovunque nei contesti religiosi, ma anche nella vita quotidiana.

 

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Banalmente, viaggiando in rete, si possono trovare delle steli che raffigurano antichi egizi in posizioni come la ruota o l’aratro. Eppure, storicamente, gli indiani non furono degli interlocutori privilegiati dell’Egitto, dunque le chiedo: qual è il fondamento di questo sincretismo rappresentato dallo yoga faraonico? In altre parole: l’accostamento di due culture come quella antico-egizia e quella indiana attraverso lo yoga su cosa si basa a livello filosofico (quindi oltre le steli figurative)?

Studiando la danza e i “Giusti Gesti”, manifestazione fisica del potere dei geroglifici, ho lentamente capito che ogni posizione poteva essere paragonata a un’asana o posizione dello Yoga. Una porta si è aperta e un libro meraviglioso intitolato “Le Yoga des Pharaons” (Geneviève e Babacar Khane, Dervy-Livres, 1984 - unico testo, pubblicato in Francia nel 1984 a livello mondiale che abbia ipotizzato uno Yoga Faraonico, senza tuttavia delinearlo), mi ha dato la chiave per collegare le due tradizioni.

La polvere che il tempo aveva depositato sulle tecniche usate nello Yoga egiziano si è di colpo dissolta e le mie due grandi passioni, lo Yoga e la Danza, si sono intrecciate permettendomi di ri-creare sia una piccola parte dello Yoga, sia le danze sacre egiziane. Il tempo della Separazione è davvero finito, perché in ogni cosa si può ora trovare ciò che Unisce le diverse civiltà ed epoche. Nel mio libro ho usato sia i termini geroglifici che quelli indiani, ormai universalmente conosciuti, perché mi hanno permesso di tradurre, in termini attuali e pertinenti, la Sacra Scienza dell’Egitto.

 

Al di là delle fonti, quale era il ruolo di questo tipo di yoga e da chi era praticato nel suo contesto originario, l'Antico Egitto?

Lo Yoga non è una religione, ma una serie di tecniche, capaci di portare l’uomo all’esperienza diretta del divino, una Via Iniziatica che, nelle “Case della Vita” (annesse ai templi), faceva parte di un insegnamento - allenamento quotidiano, alla base di tutte le altre Vie.

Tutto il popolo, dal contadino al Faraone aveva accesso alla Casa della Vita e alle tecniche del Sema Tauy. Ogni mattina al levare del sole i novizi e i Maestri si recavano nel giardino del Tempio per fare gli esercizi fisici o Giusti Gesti atti ad aumentare il loro potere di concentrazione: le posture, eseguite in simbiosi con la respirazione, ammaestravano la Coscienza a trasferirsi nelle diverse parti del corpo e ad acquisire non solo una padronanza perfetta su di esso, ma anche sugli organi.

Gli allievi imparavano, con la pratica, che alcuni movimenti non erano solo esteticamente piacevoli, ma servivano ad aprire i Chakra e a emanare la loro energia all’esterno. Partendo dal controllo sul corpo si perviene, in successione e grazie al risveglio di Sekhem (la Kundalini), alla coscienza e al controllo dei livelli più sottili. Rimanere fermi e consapevoli in una postura, significa imparare a rilassarsi e viaggiare all’interno di se stessi. L’immobilità aiuta la mente a trovare la calma, così la concentrazione fisica diviene il preludio alla consapevolezza e alla meditazione.

 

Quali sono le particolarità dello yoga faraonico rispetto all’hatha yoga? In cosa le due lezioni differiscono?

Lo Yoga Faraonico ha la caratteristica di incarnare i Geroglifici e di agganciare, attraverso di essi, le energie archetipe corrispondenti. In esso i confini tra esercizi spirituali e fisici si fondono insieme e ogni Gesto ha sia valore di esercizio fisico che spirituale.

Molti Gesti corrispondono a quelli del Hatha Yoga indiano, ma molti altri sono stati creati dagli egizi per creare nell’uomo particolari stati di coscienza alterata, capaci di far sperimentare immediatamente quel tipo di energia.

Non c’è bisogno di praticarlo per anni per arrivare al suo livello spirituale, basta fare il Gesto e tutti i livelli di energia si attivano immediatamente.

 

Immagine | wikipedia