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Approccio Bioenergetico alla Relazione d’Aiuto!

Il Counseling Olistico a indirizzo Bioenergetico pone alla base l’energia della persona che chiede supporto e favorisce l'azione sui blocchi vissuti in modo più o meno consapevole.

Approccio Bioenergetico alla Relazione d’Aiuto!

Per prima cosa delineiamo che cosa è una tecnica energetica e  per fare questo conosciamo meglio ciò che in ambito olistico è ampiamente conosciuto (pranoterapia e reiki), per poi così meglio identificare e delineare le peculiarità del metodo in questione.

Pranoterapia o Prano-Pratica  La pranoterapia, o secondo una definizione più corretta, la prano-pratica, è una forma di trattamento che, attraverso il riequilibrio dei flussi energetici nel corpo, stimola i naturali processi di autoguarigione. Basata sul concetto di energia vitale che permea tutti gli organismi. La pranoterapia è una forma di imposizione delle mani e di trasmissione di energia che ha origini antichissime; non mancano infatti, nella storia, le testimonianze scritte che riportano l’opera di guaritori che, attraverso le proprie mani, erano in grado di curare le persone grazie a poteri ritenuti sovrannaturali. Il termine pranoterapia deriva dalla parola prāna, che in sanscrito significa “energia vitale”.

Nella filosofia Veda, il prāna è l’espressione della forza vitale e dell’energia che sostiene la vita, sostanzialmente paragonabile all’espressione del Qi tipica del taoismo. Questa energia vitale è uno dei concetti centrali dello Yoga e dell’Ayurveda, e si ritiene che in ogni persona il prāna scorra all’interno di un sistema di sottili canali detti nādi. Il termine nādi significa, letteralmente, “fiume”, “condotto”, e rappresenta l’analogo dei meridiani energetici descritti nella medicina tradizionale cinese. I nadi si connettono fra loro in particolari punti ad alta energia, detti chakra.

Quando in una persona si verifica uno squilibrio energetico, dovuto ad esempio al blocco del flusso di energia o alla sua stagnazione, si manifestano segni di disagio e malessere fisico che possono sfociare in vere e proprie malattie. La pratica della pranoterapia si basa sulla capacità di percepire il “campo energetico” generato dal paziente, altresì noto come “aura”, e di ristabilirne l’equilibrio in caso di malattia. I pranoterapeuti, sono dotati di una energia vitale superiore rispetto a quella delle persone comuni, e per questo sono in grado di portare giovamento e curare il paziente cedendogli parte della propria energia. I terapeuti non utilizzano alcuno strumento o farmaco, ma agiscono solo con l’imposizione delle proprie mani sul corpo del paziente.

I pranoterapeuti possono riuscire a manipolare il campo energetico vitale del paziente attraverso movimenti che, visti da fuori, assomigliano ad una sorta di “massaggio” dell’aria che viene praticato a pochi centimetri dalla superficie del corpo dell’assistito. Grazie a queste manipolazioni energetiche è possibile ripristinare il campo energetico, riallineandolo, ristabilendone l’equilibrio, rimuovendo i blocchi che impedivano il corretto fluire dell’energia e trasferendo direttamente le proprie energie al paziente. Con questa azione specifica indirizzata verso il campo energetico il pranoterapeuta non “guarisce” il paziente, ma piuttosto promuove i suoi meccanismi naturali di autoguarigione.

Le applicazioni della pranoterapia. Dal momento che la pranoterapia agisce sulla naturale capacità di autoguarigione del corpo, la pratica viene consigliata in tutti i casi di infiammazione o irritazione dell’organismo (sia acuta che cronica) come, ad esempio:

  • mal di testa, emicranie;
  • ernie, mal di schiena, cervicalgie, lombosciatalgie;
  • traumi fisici di varia natura (es. distorsioni, stiramenti e strappi muscolari, tendiniti…);
  • dolori articolari (artriti, artrosi) e reumatici, nevriti;
  • disturbi dell’apparato gastrointestinale (es. gastrite, acidità di stomaco, sindrome dell’intestino irritabile…);
  • alterazioni delle ghiandole endocrine, dismetabolismi;
  • ansia, stress psicofisico, esaurimento nervoso;
  • depressione, insonnia, disturbi del sonno.

Solitamente nell’ambito della pranoterapia vengono indicati anche particolari regimi dietetici che il paziente deve seguire allo scopo di accelerare la risposta dell’organismo e l’autoguarigione. Queste indicazioni comportamentali sono basate sul principio che gli alimenti apportano energia al corpo, e la loro quantità e qualità ha significative influenze sul ripristino del corretto equilibrio energetico.  


Il Reiki è una disciplina giapponese che sempre più sta entrando negli ospedali come supporto alle cure tradizionali Il Reiki è un’antichissima tecnica di benessere olistico, riscoperta e perfezionata in Giappone nel 1922 dal maestro Mikao Usui e da altri maestri giapponesi dell’epoca, basato principalmente sulla meditazione e ascolto di sè, e sulla imposizione delle mani (ma non solo e non in maniera predominante), per la trasmissione dell’energia.

Il Reiki basa la sua potenza ed efficacia sull’amore e sull’energia dell’universo e trova innumerevoli utilizzi. Il termine Reiki indica un livello di energia vibrazionale che è comune a tutti gli esseri viventi e che nutre e mantiene le cose in vita. Essere “Canali Reiki” o divenire “Operatore Reiki”, vuol dire entrare in sintonia con quella parte del nostro essere, anima, che è un tutt’uno con l’energia universale. Il Reiki, fondamentalmente, si basa sul regime terapeutico di Ippocrate che mira a risvegliare e nutrire la “physis”, il potere di auto guarigione de nostro organismo.

Il campo di applicazione del Reiki è il corpo fisico, mentale, emozionale e spirituale. Quando si verifica un blocco energetico il Reiki lavora rimuovendo questo blocco, lasciando che l’energia possa di nuovo scorrere liberamente.
È un nutrimento interiore che si trasforma in benessere fisico, mentale e spirituale. È un metodo non invasivo, non comporta o non richiede alcuna predisposizione, è adatto a tutti, senza eccezione di età o di condizione fisica. REIKI è una parola giapponese che significa “Energia Vitale Universale” e nasce dall’unione di due concetti:

  • REI che possiamo chiamare “Energia Universale” ed è tutto ciò che esiste intorno a noi. È una forza presente in diverse culture del mondo, è chiamata Dio o identificata e personalizzata in un Essere Supremo con cui si può entrare in contatto attraverso varie forme tra cui la preghiera. Gli esseri umani che ne siano coscienti o no, sono guidati da tale forza, e attraverso essa sono costantemente spinti verso l’esperienza, l’amore e verso il mistero.
  • KI che è un concetto fondamentale nella Medicina Tradizionale Cinese, in quella energetica Giapponese e nelle Arti Marziali e che possiamo tradurre come “Energia che scorre nel Corpo“. La Forza Vitale che scorre in ogni organismo vivente. Dagli Indiani è conosciuta come Prana, nella Medicina Tradizionale Cinese si chiama Chi e dai Giapponesi è chiamata Ki, e circola negli organi interni e nei meridiani del corpo umano.

L’unione di REI e KI da origine alla parola Reiki, che viene utilizzata per definire sia la disciplina e la pratica che usa l’Energia quando queste due forze si uniscono. Con la massima semplicità, il Reiki viene trasmesso dall’operatore appoggiando le mani su alcuni punti del corpo della persona che percepisce una serie di diverse sensazioni, piacevoli e intense che riescono a sbloccare le tensioni e ad incanalare nell’organismo una nuova energia vivificante e universale, avviando quindi un processo di guarigione che investe il piano fisico, mentale, emozionale e spirituale.

Non è assolutamente necessaria alcuna nozione preliminare, nessuno sforzo per cercare di capire che cos’è: lentamente, ognuno con i suoi tempi la sentiamo scorrere in noi. Ed una volta percepita in noi, è molto più facile sentirla scorrere in un’altra persona.  Questa energia Reiki può essere utilizzata a piacere, in qualsiasi posto e da chiunque, non richiedendo nessuna predisposizione o strumento se non la propria volontà ed intento. Come si svolge una seduta Reiki? L’operatore Reiki avvicina o appoggia le mani sul corpo del soggetto interessato, in modo che l’energia vitale universale possa fluire naturalmente nelle aree del corpo che più ne hanno bisogno.

Per ricevere un trattamento Reiki non è necessario spogliarsi, vengono toccati delicatamente diversi punti del corpo, dalla testa alle gambe, focalizzandosi sui centri energetici del paziente stesso (chakra), e sui siti di dolore o disagio. A differenza di altri metodi, il Reiki non comporta l’utilizzo di pressione, massaggio, sfregamento o strumentazione. Il Reiki può essere praticato anche come auto-trattamento (self-help). È indicato soprattutto nelle professioni di aiuto, per chi lavora nei servizi sociosanitari, ed è utilissimo anche per prevenire fenomeni di burnout, mancanza di motivazione e stress da lavoro del personale infermieristico.

L’energia Reiki viene spesso confusa con la pranoterapia, ma c’è una netta distinzione da fare: la Pranoterapia si basa sul concetto che il corpo umano sia un campo energetico attraverso il quale scorre il prana o energia vitale allo scopo di eliminare i blocchi e far ricircolare l’energia vitale, per fare questo l’operatore cede la propria energia in eccesso. Il Reikista, pur basandosi sullo stesso principio e sull’imposizione delle mani, non cede la propria energia, ma è un semplice canalizzatore dell’energia universale. Il Reiki, non è da considerarsi una cura, né tanto meno un farmaco; si diventa operatori in seguito a dei corsi teorico-pratici, durante i quali oltre a conoscere i flussi energetici, il loro percorso e interdipendenza con gli organi e sistemi del corpo umano, ci si sottopone ad un profondo lavoro di consapevolezza che richiede un intenso stimolo all’evoluzione personale.

Gli operatori sono semplici esseri umani con i loro problemi, le loro difficoltà che hanno scelto di occupare una parte del loro tempo nel dare sollievo, ad un altro essere umano. Alcune persone scelgono di diventare operatori Reiki perché avendo già attraversato il calvario della malattia, e riscontrato su di sé ottimi benefici dai trattamenti energetici, sentono una spinta interiore, un vero e proprio desiderio, di sollevare il prossimo per quanto possibile, dalla sofferenza. Tutti ricevono beneficio dai trattamenti Reiki, anche gli scettici, inoltre nessuno viene plagiato o sottoposto a strani riti o torture mentali. Il Reiki, come principio universale, non infonde false speranze né professa religione alcuna, ma ne rispetta, di ognuna, l’essenza basata sull’Amore e sulla Fratellanza.

La Bioenergia, il Reiki, la Pranoterapia e la fisica quantistica. Secondo Albert Einstein, “tutta la materia dell’Universo non è altro che energia solidificata, con una frequenza vibrazionale minore rispetto alla costante velocità della luce al quadrato”. Quindi l’energia e la materia si differenziano solamente per la loro frequenza vibratoria. Il corpo umano, nel suo aspetto materiale, non è altro che un agglomerato di frequenze vibrazionali, che interagiscono tra loro, attraverso delle reazioni biochimiche, attraverso l’interscambio di informazioni tra energie con frequenze diverse.

Ogni massa fisica si distingue dalle altre per la struttura della sua frequenza energetica. Ad esempio avremo il Fegato con una sua frequenza vibrazionale, che raccoglie cellule di uguale frequenza, determinando la forma della sua stessa massa. Lo stesso discorso vale per tutte le parti del nostro corpo quali: Ossa, Muscoli, Organi, Visceri, Fluidi.

L’operatore Bioenergetico (Pranoterapeuta, Reiki, ecc.), seguendo il principio dell’influenza vibrazionale, riesce a riportare le frequenze del ricevente allo stato di benessere originario. Nel caso specifico una delle principali leggi della Fisica Quantistica enuncia che: “una frequenza energetica maggiore, che entra in contatto con una frequenza energetica minore, influenza la condizione vibrazionale dell’energia più piccola”.

Quanto appena detto è alla base di ogni trattamento energetico! Il Metodo Summa Aurea® che cosa è e come funziona   Il Metodo Summa Aurea® è sia un insieme di tecniche per gestire la propria energia e l’Energia Universale e parallelamente un percorso di Crescita Personale dove si riconoscono e affrontano i proprio o altrui conflitti esistenziali. Alla Base della Summa Aurea®,
come nel Reiki, vi sono i seminari per l’acquisizione delle tecniche per trattare le persone o se stessi con l’energia e alle quali si può giungere solo dopo le attivazioni.

L’attivazione che il formatore esegue sullo studente non è altro che lo spostamento della frequenza dello studente ad una frequenza più elevata. Tale procedure porta al cambio di frequenza in cui lo studente può agganciarsi quando si prepara per un trattamento. Nella Summa Aurea® si utilizzano frequenze particolarmente elevate anche in virtù dell’utilizzo si 6 chakra superiori che normalmente sono poco conosciuti e utilizzati in altre tradizioni o percorsi. A queste tecniche si aggiungono tecniche di respirazione, meditazione ed esercizi di stimolazione dell’Energia Vitali che consentono così di unire le personali capacita ed energie a quelle canalizzate.

Nella Summa Aurea® è come se si mettesse assieme le capacità di un pranoterapeuta a quelle di un Operatore Reiki fondendole in un’unica entità coesa il cui risultato non è la semplice somma delle due capacita ma è molta più elevate. Infatti quello che è stato sperimentato è che i praticanti delle tecniche di Summa Aurea® riescono ad arrivare a stati di coscienza che si manifestano in Onde Delta e anche Gamma e non prevalentemente come accade in altri percorsi in Onde prevalentemente Alfa o al limite Theta.  Questa differenza come abbiamo già detto, consente di entrare ad una profondità, ad una connessione energetica ad un’empatia superiore e che conseguentemente facilità e velocizza i trattamenti o gli interventi.

Nel caso del lavoro sul benessere della persona che comprende anche un benessere della mente la conseguenza del cambio di frequenze, dovuto all’attivazione ed all’uso delle tecniche di Summa Aurea®, porta la fibrillazione dei blocchi energetici, che sono blocchi fisici e psicosomatici cristallizzati. Questi scossi dal cambio di vibrazione energetica emergono alla coscienza della persona come il conflitto generatore, portando in auge le emozioni correlate. Questo processo risulta fondamentale per aiutare la persona a vedere i propri blocchi e conflitti e le origini dei loro malesseri. Liberando l’energia stagnante si libera quindi anche le emozioni ad essa correlate acquisendo le informazioni che hanno generato il blocco stesso. In questo modo la persona prende coscienza del perché ha avuto un blocco energetico e impara ad autogestirsi.

Ecco che cosa significa l’approccio Bioenergetico alla Relazione d’Aiuto!