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Tai chi, elisir di lunga vita

Perché il tai chi è ottimo per prevenire tutti i disturbi legati all'invecchiamento? Cresce infatti il numero di anziani che si avvicinano a questa disciplina anche in occidente.
Scopriamo in che modo l'integrazione di corpo e mente, movimento e meditazione può aiutare a vivere serenamente, più a lungo.

Tai chi, elisir di lunga vita

Il tai chi tra i segreti per invecchiare bene 

Se dovessimo mettere in prima linea qualche alleato della longevità sceglieremmo:

 > sonno;

 > meditazione;

 > respirazione e masticazione consapevole;

 > tai chi chuan.

In particolare quest'ultimo viene menzionato tra le discipline più utili per gli over 50 (ma anche 60 e 70 e 80, 90 ecco non l'ho mai visto personalmente) e di fatto la scienza solo da una decina di anni gliene riconosce i benefici.

Non perché non ci fossero, ma perché, come potete immaginare, se con un farmaco posso riuscire a isolare in laboratorio gli effetti e studiare poi le singole variabili, come mi comporto con qualcosa che non agisce localmente ma ha un effetto su tutto l'organismo, un'influenza diffusa e rigenerante?

Se poi nello yoga abbiamo le nadi e i chakra, nella fisiologia taoista abbiamo i cinque centri, gli otto canali psichici e i dodici meridiani che percorrono la superficie del corpo e non possono rivelarsi con metodi fisici.

In termini taoisti, si potrebbe dire che, come macro-movimento, in fase molto adulta, lo yang cede il passo a un'energia che va verso il raccoglimento. Il tai chi consente di far lavorare queste due energie a livello del "microcosmo", ovvero secondo i movimenti che abitano il corpo, che sono sempre presenti, complementari, dialoganti.

La leggenda vuole che a ideare il tai chi chuan sia stato un immortale taoista di nome Chang San-feng. Non che con la pratica si diventi taoisti, ma.... 

 

I benefici del tai chi per i più anziani 

I movimenti del tai chi si articolano in parate, rotazioni del tronco, gesti delle mani da eseguire con mente concentrata e respirazione consapevole.

Tutti gli spostamenti evocano applicazioni marziali. Si preme in avanti, si tira indietro, si spinge, si separano le mani, si simulano colpi di spalla, pugni, calci e si fanno passi nelle varie direzioni.

Il movimento dolce e la determinazione nel voler apprendere la sequenza possono rivelarsi degli ingredienti utilissimi per coloro che in questa civiltà spesso vengono considerati "scarti", in quanto "non più produttivi".

Questa assurda pressione dall'esterno cui corrispondono forme pensiero degradanti e riprovevoli verso i più anziani, depositari di sapere ed esperienza, cede di fronte alle masnade di ultrasessantenni che conoscono a perfezione sequenze, applicazioni, forme con armi. Iniziano ad essercene molte anche in occidente ed è meraviglioso vederli all'opera.

 

Il tai chi offre numerosi benefici agli anziani, ecco perché

 

Sul piano pratico, la disciplina, praticata regolarmente, abbassa la pressione sanguigna, rallenta il ritmo respiratorio e ingenera una condizione generale di rilassamento.

L'anziano ne guadagna in sicurezza personale, in elasticità delle giunture e umore, prontezza e leggerezza di spirito. Inoltre, praticare con altri è una reale forma di condivisione, non ci si sente isolati, si moltiplicano i momenti di aggregazione. 

Il corpo, infine, è più equilibrato e questo riduce di molto il rischio di cadute ed eventuali rotture ossee, come quelle che interessano il femore.

Quando una persona anziana cade ci possono essere altre conseguenze legate alla paura (che agisce sui reni) quali infarti, attacchi di cuore, aumento degli episodi di pressione alta. Con l'età le ossa si infragiliscono, i vasi sanguigni si intasano e il corpo perde flessibilità. Con il tai chi si viene incontro dolcemente a questi fenomeni legati all'essere in vita da tempo. Un effetto potente la pratica lo ha anche sulla menopausa e i disturbi a essa collegati.

 

Scopri anche chi è e cosa fa il maestro di tai chi chuan

 

Il tai chi, la scienza, l'invecchiamento

Recenti ricerche del dipartimento di neuropsichiatria presso il China Medical University Hospital di Thaichung sono state svolte sull'influenza che la pratica ha su particolari staminali, le CD34+, coinvolte nei fondamentali processi di auto-rinnovamento, differenziazione e proliferazione delle cellule.

Il gruppo di studio, sotto la guida di Shinn-Zong Lin, ha reclutato un gruppo di volontari under 25 anni, successivamente suddivisi a caso in tre gruppi, cui è stato chiesto di praticare il Tai chi, la camminata a passo veloce o non fare alcun esercizio fisico. Lo studio è durato un anno e i risultati di ringiovanimento sono stati incredibilmente più alti per il primo gruppo dedicatosi allo studio della ginnastica energetica cinese. Lo studio è stato pubblicato e si aggiunge a recenti ricerche svolte tra Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Corea.

Allo stato attuale le ricerche già svolte hanno evidenziato come il tai chi influisca positivamente su insufficienza cardiaca, sui pazienti con lieve o moderata malattia di Parkinson, nei casi di fibromialgia e artrosi, sul diabete di tipo 2 e sull’osteoporosi.  


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