Intervista

L'agopuntura giapponese come vocazione

In cosa differiscono l'agopuntura cinese e quella giapponese? Come reagisce un bambino davanti a un ago? Quali sono i benefici dell'agopuntura pediatrica? Abbiamo posto questa e altre domande a Jonathan Gimbel, agopuntore, cultore marziale e persona di rara sensibilità

L'agopuntura giapponese come vocazione

Incontriamo Jonathan Gimbel, agopuntore professionista che esercita la professione nel New Mexico. Formatosi a Seattle, dove ha conseguito il Masters of Acupuncture Degree, M.Ac. nel 1994 presso il NIAOM (Northwest Institute for Acupuncture and Oriental Medicine).  ha perfezionato gli studi in Giappone e ha completato il percorso presso la Toyohari Association nel 2001, di cui è ora membro.

Gimbel ha studiato la Shaku-ju Therapy con il Maestro Kobayashi e ha approfondito le tecniche di moxibustione classica con il Maestro Junji Mizutani. All'agopunutra ha unito l'arte marziale: il Maestro Zhonxian Wu infatti gli ha trasmesso l'arte del Qi gong e Wolfe Lowenthal la disciplina del Tai chi chuan.

 

Quale è stato il tuo primo contatto in assoluto con la cultura orientale?

A 13 anni praticavo Judo. A Chicago sono venuto a contatto con altre arti marziali e pratiche di meditazione zen. Sai, ora se mediti sei cool, un soggetto energeticamente interessante, ma in quel periodo, quando in America la spiritualità andava meno di moda e tutto si basava sul culto del fisico e del muscolo, la meditazione ti collocava immediatamente nella fascia degli sfigati che temono il confronto fisico.

 

A 27 anni nella mia vita ho avuto quella che io chiamo una diretta "esperienza del vuoto" e da quel momento ho iniziato a cercare un insegnante zen, qualcuno che mi trasmettesse il suo sapere. Qualche anno dopo, a Seattle, ho incontrato Shodo Harada Roshi del monastero Sogenji; sono diventato suo allievo nel 1986. Seattle è stata anche la città in cui ho iniziato la mia formazione in agopuntura e nel campo delle erbe medicinali.

 

Come è stato studiare queste materie nell'America di quel periodo?

Difficile. Stavo per lasciare questo paese definitivamente e trasferirmi in Giappone, paese che avrei invece visitato in seguito. L'America in quegli anni era dominata da uno spirito materialista fortissimo, tutto ruotava intorno alla guerra. Ma sono rimasto. E sono diventato un agopuntore, secondo lo stile giapponese, ci tengo a precisarlo.

 

Puoi spiegarci la differenza tra l'agopuntura cinese e quella giapponese?

Le differenze si sono fatte rilevanti quando il regime di Mao ha proibito lo studio del testo conosciuto come "Nan Jing" ("Classico delle domande difficili"), testo di riferimento invece in Giappone. L'agopuntura cinese si basa essenzialmente sull'insegnamento delle erbe; al contrario, in Giappone si privilegia la pratica.

La trasmissione poi è diversa. L'agopuntura di stile giapponese, rispetto all'agopuntura cinese, si concentra di più sul momento della diagnosi che avviene mediante palpazione.

 

La palpazione è una tecnica diagnostica?

In agopuntura esistono 4 diagnosi: la prima passa per lo sguardo (si osserva l'aspetto e il colorito del paziente); la seconda è legata all'udito e alla dimensione olfattiva (si ascolta la voce del paziente; si presta attenzione all'odore che il paziente emana); la terza consiste nel domandare per avere un quadro clinico più o meno completo in relazione allo stato di salute dei 5 organi yin; la quarta fase è legata al tatto, si tratta della palpazione, ovvero una serie di pressioni a diversa intensità su vari punti del polso per testare il flusso dell'energia attraverso i 12 meridiani principali; questa utlima diagnosi, come ti dicevo, è esplorata maggiormente nel settore dell'agopuntura giapponese.

 

Sei specializzato nei trattamenti di agopuntura verso bambini la cui età va dai 2 ai 12 anni e sono ormai 17 anni che ti dedichi all'agopuntura pediatrica. Come reagisce un bambino davanti a un ago?

I bambini si fidano. Certo, può esserci un primissimo sguardo interrogativo accompagnato da un atteggiamento di difesa, ma, credimi, il primo istinto del bambino è quello della fiducia totale. I bambini che tratto ormai danno nomignoli agli aghi.

 

 

Quali sono i disturbi infantili che ti sei trovato a trattare più di frequente?

Senza dubbio prima in classifica è la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, che in America indichiamo con la sigla ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) o ADD (Attention Deficit Disorder).

 

Quali credi siano le cause profonde della rapida diffusione di questo disturbo del comportamento?

Le cause sono multiple e combinate. In prima istanza, le fratture tra i coniugi, intendo proprio fratture nel dialogo e nelle modalità del dialogo. Poi la tecnologia. O meglio una gestione poco oculata della tecnologia da parte dei genitori. Altro fattore: la velocità. Rumore, luci, informazioni continuamente "accese": le persone non sanno come riposarsi, quando dire basta e come riconnettersi con la natura.

 

Questa continua accelerazione all'esterno, cosa crea nel corpo?

Di sicuro mi sto trovando di fronte a moltissimi casi di deficit di Yin. E lavorare sull'energia Yin richiede tempo, cura, perché è un'energia che sta in profondità. A pagare subito le spese di questo deficit sono i polmoni e i reni.

 

Insegni e pratichi anche Tai chi chuan e Qi gong. Da agopuntore, ti accorgi subito di eventuali squilibri negli allievi. Cosa fai, li comunichi?

No. Se una persona che pratica tai chi con me viene e mi chiede un parere medico, sì. Ma non mi metto a sentenziare su possibili cure senza che mi venga chiesto. E lascia che ti dica una cosa sul Qi gong. Il Qi gong ha cambiato il mio modo di fare agopuntura. Fare Qi gong è già guarirsi. Praticare Qi gong per me è una forma di igiene interiore personale che migliora anche la mia prestazione da agopuntore.

Immagini | Jonathan Gimbel

 

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