Tonsillite, sintomi e trattamento

Molto comune tra i bambini, la tonsillite è un'infiammazione delle tonsille che può risultare anche molto dolorosa. Esploriamo le cause, le conseguenze e i possibili approcci terapeutici.

tonsillite

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Cosa sono le tonsille

È impossibile spiegare cos’è e per quale motivo viene la tonsillite, se non si chiarisce prima di tutto che cosa sono le tonsille

 

Quando si parla comunemente di “tonsille” ci si riferisce in realtà alle tonsille palatine sono due piccole masse di tessuto linfatico situate nella parte posteriore della gola, una su ciascun lato dell'apertura orale. Esistono anche la tonsilla linguale, dietro e alla base della lingua, e l’adenoide (o, più correttamente, tonsilla rinofaringea).

 

Oltre a loro, altre linfoghiandole presenti nel corpo umano sono i linfonodi: fanno tutte parte del sistema linfoide (anche detto linfatico), che contribuisce a difendere il corpo dalle infezioni.

 

Le tonsille ricoprono un ruolo importante nel sistema immunitario. Svolgono infatti una funzione di filtro, aiutando a catturare e bloccare i germi che entrano attraverso la bocca e il naso. Oltre a questo producono linfociti, cioè le cellule da cui nascono gli anticorpi.

 

Le tonsille sono particolarmente attive durante l'infanzia, ma tendono a ridursi di dimensioni e a svolgere un ruolo meno significativo nel sistema immunitario in età adulta.

 

Cos'è la tonsillite

Come suggerisce il nome, la tonsillite acuta è un'infiammazione delle tonsille: generalmente è causata da un’infezione che può essere virale o, più di rado, batterica.

 

Per la loro funzione di barriera, infatti, le tonsille sono costantemente esposte ad agenti patogeni esterni. Soprattutto durante l’infanzia, quando il sistema immunitario è ancora immaturo, è piuttosto comune che si infiammino provocando sintomi che possono essere più o meno intensi.

 

Si parla invece di adenoidi (o, più correttamente, adenoidite) quando a essere infiammata è la tonsilla rinofaringea.

 

Le cause

La tonsillite virale è la forma più comune e può essere causata da:

  • Virus influenzali (appartenenti al genere Orthomixovirus); 
  • virus del raffreddore comune (Adenovirus e Rhinovirus); 
  • virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi infettiva

 

La tonsillite batterica è spesso causata dal batterio Streptococcus pyogenes, noto anche come streptococco del gruppo A.

 

Indipendentemente da quale sia l’agente patogeno, la tonsillite è più frequente nei bambini al di sotto dei sette anni e durante l’inverno, quando le difese immunitarie si abbassano.

 

La tonsillite è contagiosa, tant’è che spesso si generano piccoli focolai in asili e scuole, dove i bambini rimangono a stretto contatto per molte ore. Le forme che si trasmettono più facilmente sono quelle virali; per essere contagiati dallo streptococco invece bisogna stare a contatto stretto nelle fasi iniziali della malattia.

 

Tonsillite batterica

Come già ricordato, la tonsillite batterica – detta anche faringotonsillite streptococcica o tonsillite streptococcica – è spesso dovuta allo Streptococcus pyogenes, noto anche come streptococco del gruppo A. 

 

Tipicamente – ma non sempre – la tonsillite con placche e febbre alta è quella batterica. Gli altri sintomi sono il forte mal di gola, la difficoltà a deglutire, l’ingrossamento di tonsille e linfonodi, il mal di testa. È una malattia che, nelle sue fasi acute, può essere parecchio dolorosa e debilitante.

 

La durata della tonsillite batterica può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui la gravità dell'infezione, il tipo di batterio coinvolto e la risposta individuale al trattamento. Se si assumono gli antibiotici, le condizioni dovrebbero migliorare sensibilmente nell’arco di 3-7 giorni.

 

Anche se i sintomi scompaiono prima, però, è fondamentale completare l'intero ciclo di antibiotici prescritti dal medico. In caso contrario infatti si rischiano recidive o complicanze anche serie, come l'ascesso peritonsillare o la febbre reumatica.

 

Tonsillite virale

La tonsillite più comune è quella virale, cioè dovuta a un’infiammazione da parte di svariati virus molto diffusi.

 

Quanto dura la tonsillite virale? Di norma tra i cinque e i dieci giorni, per poi guarire spontaneamente, ma può prolungarsi anche fino a due settimane.

 

La tonsillite virale può causare mal di gola intenso, che può rendere difficile mangiare, bere o parlare. La gola può essere arrossata, gonfia e sensibile al tatto. La febbre, quando presente, di solito è moderata.

 

Alcune persone possono sentire soltanto un lieve fastidio, mentre altre possono provocare un dolore più intenso che può essere lenito da farmaci da banco (come paracetamolo o ibuprofene), coadiuvati da rimedi naturali.

 

I sintomi

I sintomi tipici della tonsillite possono includere:

  • Forte mal di gola che rende difficile deglutire;
  • tonsille rosse e ingrossate
  • febbre, di solito più bassa nella tonsillite virale e più alta in quella batterica;
  • mal di testa;
  • linfonodi del collo ingrossati e sensibili al tatto;
  • stanchezza e malessere.

Quelli descritti fin qui sono i sintomi comuni sia alla tonsillite virale sia a quella batterica. Fermo restando che è solo il medico a poter fare la diagnosi, come linea generale la tonsillite batterica si distingue per le placche in gola o puntini bianchi o gialli. La febbre inoltre è tendenzialmente più alta.

 

La tonsillite virale, invece, di solito provoca febbre più bassa e sintomi simili a quelli del raffreddore, come starnuti, tosse e naso chiuso.

 

La tonsillite nei bambini

I bambini sono più soggetti alle tonsilliti rispetto agli adulti per diversi motivi”, spiega il dottor Alessandro Susicky, otorinolaringoiatra.

 

Il sistema immunitario è in via di sviluppo e si struttura con la progressiva esposizione a patogeni con cui viene in contatto. I bambini che frequentano la comunità (asili nido e materne soprattutto) vengono esposti a una miriade di germi a cui il loro sistema immunitario non è pronto a far fronte”, sottolinea.

 

Spesso hanno una alterazione del microbiota del cavo orale e questa è una condizione predisponente e favorevole alle tonsilliti, per lo più streptococciche ma anche di origine virale”, continua. “Le tonsilliti ricorrenti possono anche essere conseguenza di terapie antibiotiche che non sono riuscite a eradicare completamente i batteri dalle tonsille”.

 

Dunque, come dovrebbero comportarsi i genitori, se il loro figlio (o figlia) si rivela particolarmente vulnerabile? “Un bambino soggetto a tonsilliti ricorrenti deve essere opportunamente inquadrato dal pediatra o dallo specialista otorinolaringoiatra. Se di età inferiore ai tre anni, sarebbe preferibile tenerlo lontano dalla comunità (asilo nido) per dare la possibilità al suo sistema immunitario di rafforzarsi”, risponde il dottor Susicky. 

 

Il medico solitamente prescrive degli esami ematici che includono gli indici infiammatori e il titolo antristreptolisinico; indice della risposta anticorpale dell'organismo al contatto con lo streptococco, il principale agente patogeno che causa le tonsilliti”, continua.

 

Le opzioni terapeutiche mediche sono molteplici e possono anche essere utilizzate in associazione. L'antibioticoterapia resta l'unica possibilità per curare una tonsillite acuta ma, in prevenzione, si possono utilizzare immunostimolanti di diverso tipo (lisati batterici oppure integratori a base di glucano ed echinacea)”.

 

Oltre all’antibiotico, sottolinea, da poco c’è un’altra opzione: “Una svolta in termini di prevenzione dalle tonsilliti ricorrenti è data da una nuova e rivoluzionaria terapia batterica specifica in cui vengono utilizzati streptococchi salivari, batteri ‘buoni’ che vanno a colonizzare il cavo orale e l'orofaringe prevenendo con diversi meccanismi l'attecchimento dello streptococco beta emolitico di gruppo A”.

 

Se le tonsilliti persistono (oltre i cinque episodi all’anno) dopo una terapia antibiotica adeguata, una terapia immunostimolante e la batterioterapia specifica, non resta altro che rivolgersi all'otorinolaringoiatra per prendere in considerazione l'intervento di tonsillectomia”, conclude.

 

Quando rivolgersi al medico

Come capire se si ha la tonsillite? È fondamentale rivolgersi al medico che, per prima cosa, visita il paziente esaminando la gola e le placche, se presenti. Per confermare l’origine della tonsillite, potrebbe poi richiedere l’esecuzione di un tampone faringeo o di altri test di laboratorio

 

Diagnosi e trattamento

Come si cura la tonsillite? In linea generale, si raccomanda di stare a riposo e assumere tanti liquidi attraverso acqua, tisane, brodi e così via. La tipologia di farmaci da assumere, però, dipende dalla natura dell’infezione.

 

Dopo aver confermato una diagnosi di tonsillite batterica, il medico o pediatra prescrive antibiotici come amoxicillina o penicillina

 

Se la tonsillite è di origine virale, invece, gli antibiotici sono del tutto inutili (anzi, controproducenti). In questo caso non esistono cure specifiche: il medico può al limite consigliare il paracetamolo (per tenere sotto controllo la febbre) o l’ibuprofene (per contrastare l’infiammazione).

 

Nei casi in cui le tonsilliti sono ricorrenti o gravi e causano problemi respiratori o altri disturbi significativi, il medico può consigliare la tonsillectomia, cioè la rimozione chirurgica delle tonsille. Tuttavia, è il medico a decidere quando l'intervento chirurgico è necessario, facendo il bilancio tra rischi e benefici.

 

Le complicanze

Nella maggior parte dei casi, la tonsillite virale non causa conseguenze a lungo termine. In rari casi può diffondersi ad altre aree della gola o del tratto respiratorio, causando bronchite o polmonite. 

 

Un’altra complicanza molto rara – comune sia alla tonsillite virale sia a quella batterica – è l’ascesso peritonsillare, cioè un accumulo di pus accanto alle tonsille, che provoca forte dolore alla gola e difficoltà a respirare e deglutire. In tal caso bisogna intervenire immediatamente con un drenaggio chirurgico o un trattamento antibiotico.

 

Se non curata adeguatamente con i farmaci, la tonsillite batterica può portare anche infezioni del tratto respiratorio superiore, febbre reumatica e anche una complicanza renale chiamata glomerulonefrite post-streptococcica. Si tratta di eventualità molto rare che possono essere scongiurate semplicemente attenendosi alle indicazioni del medico.

 

I rimedi naturali per la sintomatologia

Le cure naturali non vanno a sostituire i farmaci ma, piuttosto, sono dei coadiuvanti, perché contribuiscono ad alleviare i sintomi. Per lenire il mal di gola dovuto alle tonsille infiammate si può ricorrere a: