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Tallonite, i rimedi

Come riconoscere la tallonite dai sintomi, come intervenire sulle cause e come curarla con i rimedi naturali.

tallonite

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Il tallone è quella parte del piede su cui grava la maggior parte del peso del corpo. La struttura del piede permette poi di distribuire il carico su ogni metatarso e sulle dita, ma il calcagno comprende l'insieme di ossa che più ne risente.
 

La tallonite è una manifestazione infiammatoria a carico di questa zona, con dolore e problematiche che vanno a coinvolgere tutta la struttura posturale: schiena, gambe e bacino, sia dal punto di vista osseo che dal punto di vista muscolare.

 

La tallonite è un modo semplice e veloce per indicare una condizione dolorosa a carico del tallone. In realtà però la patologia può derivare da diverse parti del tallone e le cause possono nascere da situazioni molto diverse tra loro.

 

Infiammazioni delle parti molli, come tendiniti, borsiti, fasciti, oppure traumi legati alla porzione ossea, artrosi, spina calcaneare. Quanto può durare la tallonite? Se causata da un cattivo appoggio del piede o da calzature sbagliate può durare dai 15 ai 20 giorni. Nei casi più gravi, i tempi di guarigione possono arrivare anche a 2-3 mesi o più.

 

Cause della tallonite

Le cause della tallonite possono essere molte, e partono da problematiche legate a malattie metaboliche, fino alle più comuni cause attribuibili alle sollecitazioni meccaniche a carico del piede e degli arti inferiori:

  • sovrappeso;
  • alterazioni posturali;
  • calzature e plantari non ergonomici o inadatti;
  • traumi;
  • sollecitazioni meccaniche a carico del piede un’attività fisica intensa (come in alcuni sport quali la corsa, o sport in cui sono frequenti i salti ripetuti);
  • gotta;
  • patologie artrosiche o reumatiche, alluce valgo.

 

Tipi di tallonite

La talagia plantare può essere declinata in modi diversi, in base alla porzione coinvolta dall’infiammazione e al tipo di tessuto compromesso.

  • borsite: infiammazione delle borse sierose del piede che permettono un agevole scorrimento dei tendini;
  • tendinite alla caviglia e al piede;
  • fascite: infiammazione della fascia muscolare della pianta del piede.
  • spina calcaneare: si tratta di una calcificazione che si forma nella zona inferiore del tallone, dove spesso origina la fascite. Può formarsi per il persistere dell’infiammazione nell’inserzione tendinea sul tallone, con un conseguente deposito di Sali di calcio. Spesso questa neoformazione ossea è dovuta ad una predisposizione anatomica del piede, pianta piatta o cava.
  • sperone calcaneare: neoformazione lenta e graduale nella parte posteriore del tallone, dovuta alla persistenza di una infiammazione nell’inserzione del tendine d’Achille. E’ da attribuirsi alla cronicizzazione della fascite, a dei microtraumi dovuti ad un tipo di lavoro usurante o attività sportiva agonistica.

 

I sintomi principali

Il sintomo più evidente è un dolore acuto che attraversa il tallone e il calcagno. Spesso si sommano anche gonfiore rossore sia nella zona del tallone sia sulla fascia laterale, con difficoltà a stazionarvi sopra col peso del corpo e a camminare.

 

Il dolore può passare temporaneamente durante la notte o comunque dopo aver tenuto a riposo e sollevato il piede, ma torna non appena lo si appoggia a terra. A questi possono accompagnarsi altre sintomatologie come:

  • dolore al polpaccio;
  • formicolio e intorpidimento del piede;
  • sensazione di calore sotto il tallone;
  • protuberanza pronunciata sotto il tallone (lo sperone calcaneare).

 

La diagnosi

Per formulare una diagnosi precisa sono necessari alcuni esami mirati. La radiografia è il primo esame generalmente prescritto per la tallonite. Verifica l’eventuale presenza di fratture da stress, la presenza di spina  o sperone calcaneare. Per ulteriori approfondimenti, ecografia risonanza magnetica indagano le parti molli del piede, come i tendini o le borse sotto e retro calcaneari.

 

Cura e prevenzione

A prescindere dalla cause, il principale rimedio contro la tallonite è il riposo: l'infiammazione si può infatti risolvere con successo solo se non si reiterano i comportamenti che ne hanno portato all'insorgenza.
Il segnale che il corpo invia è già eloquente: spesso la tallonite arriva non annunciata e improvvisamente e comunica chiaramente la necessità di fermarsi.


Per la fase acuta è possibile eseguire:

  • pediluvi con argilla, in grado disinfiammare la zona, con aggiunta di oli essenziali;
  • massaggi con olio all'arnica per permettere di calmare il dolore.
  • integrare l'alimentazione con antinifammatori naturali quali omega 3 vegetali e estratti di ribes nero.

 

A seconda delle cause è poi necessario intervenire diversamente, una volta rientrata la fase acuta.

 

In caso di gotta e malattie metaboliche è necessario un completo miglioramento dello stile di vita e delle abitudini alimentari; quando invece è dovuta a posture errate e calzature non idonee è invece necessario indagare come il peso gravi sul piede osservando lo stato di usura delle scarpe e acquistandone di più adatte, escludendo il più possibile tacchi o scarpe eccessivamente piatte. Questo è utile anche nei casi dovuti a stress derivanti da sport quali pallacanestro, pallavolo, corsa, tennis e calcio: la scarpa può fare molto per evitare l'insorgenza di fascite, borsite e tendinite.

 

Per chi invece ha nel piede il proprio punto particolarmente delicato, senza che siano intervenuti traumi o particolari condizioni proinfiammatorie, può aiutarlo nella sua importante funzione di sostegno migliorando la muscolatura di tronco e schiena, nonché quella delle gambe, permettendo così una adeguata distribuzione del peso e un equilibrio posturale consono.

 

Gli antinfiammatori

Quando è in corso un’infiammazione, l’urgenza è quella di spegnere il fuoco! Anche con i farmaci, se necessario. Il dolore che una tallonite può provocare e il circolo vizioso che ne può insorgere reclama urgentemente rimedi sinergici da più parti, anche farmacologici. A meno che non si possa rimanere a riposo per lunghe giornate, il piede si ritrova sottoposto al peso corporeo e a movimenti che ne sollecitano la problematica, di conseguenza è importante utilizzare FANS che possono abbassare il livello infiammatorio. E’ importante affidarsi alle indicazioni del medico e non al fai da te di farmaci da banco.

 

In sinergia è possibile associare rimedi antinfiammatori naturali quali l’artiglio del diavolo in estratto secco, la boswellia, il sambuco. Sono rimedi che aiutano anche a drenare l’eccesso di liquidi che spesso si forma in caso di microtrauma della parte.

 

I rimedi naturali

Il naturopata può accostarsi al medico coadiuvando le cure farmacologiche con alcuni rimedi naturali atti a disinfiammare la parte, a dare sollievo dalla sintomatologia della tallonite e a scoprire come poter migliorare la condizione correggendo alcune abitudini errate.
 

Argilla

L’Argilla verde con cui effettuare un cataplasma disinfiammante è uno dei primi rimedi da applicare in caso di tallonite, sia a carico dei tessuti molli sia in caso di trauma osseo.

 

L’argilla svolge una funzione decongestionante, assorbe possibili travasi o edemi, toglie l’infiammazione ed eventuali gonfiori. La si applica per circa 10 minuti e non appena si riscalda e asciuga è bene risciacquare con acqua tiepida. Si può ripetere l’impacco più volte al giorno.


Artiglio del diavolo

L’artiglio del diavolo è un antinfiammatorio naturale molto efficace che può essere assunto come integratore per godere di tutti i suoi principi.
E’ indicato in caso di tallonite da reumatismo, da artrosi, da infiammazione acuta, svolge azione analgesica, antireumatica e antinfiammatoria. Deve essere assunto a stomaco pieno e purtroppo è controindicato a chi soffre di litiasi biliare e ulcera peptica.

 

In commercio possiamo trovare l’estratto idroalcolico di artiglio del diavolo da sciogliere in acqua o in estratto secco in comode capsule. L’artiglio del diavolo è un componente anche di pomate specifiche per problematiche articolari. In questo caso però è meglio evitare l’applicazione topica per la tallonite, poiché potrebbe trattarsi di infiammazione che richiede un trattamento rinfrescante anziché riscaldante, meglio prediligere l’arnica in pomata.


Boswellia

Si tratta dell’albero dell’incenso. Dalla resina si estrae l’olio essenziale, ma viene anche usata in composti sinergici con artiglio del diavolo, curcuma per somministrazione orale. E’ indicata in caso di osteoartrite, borsite, tendinite, reumatismi, ma anche dolori mestruali, mal di gola, colite ulcerosa.

 

L'azione della boswellia si esplica a più livelli: controlla la colonizzazione infiammatoria leucocitaria, riduce la sintesi degli anticorpi sollecitati in malattie autoimmuni, riduce il dolore ed esercita attività sedativa.


Sambuco

E’ generalmente indicato per le problematiche legate alle vie respiratorie. Il Sambuco infatti svolge azione diaforetica, antinfiammatoria. Se si paragona però l’infiammazione e l’arrossamento da tallonite ad una forma di febbre del piede, il sambuco viene in aiuto per ridurre l’eccesso di calore, l’eventuale edema, e l’infiammazione del piede. Può essere usato in sinergia alla boswellia e all’artiglio del diavolo.


Arnica

L’arnica montana per la tallonite è il rimedio topico più adatto, da applicare più volte al giorno e ottimo dopo il cataplasma di Argilla. Ricco di oli essenziale l’estratto di arnica svolge azione antinfiammatoria, analge sica, antisettica, antiecchimotica. La si applica in caso di traumi, come ematomi, contusioni, edemi dovuti a una frattura, disturbi osteoarticolari, problematiche reumatiche. Possiamo utilizzare la tintura di arnica da mischiare al cataplasma di argilla, l’infuso di fiori essiccati per un pediluvio lenitivo e la pomata come applicazione da ripetere più volte al giorno.

 

Sali di Epsom

Parliamo di solfato di magnesio, un rimedio molto utile per attenuare la condizione dolorosa della tallonite. I sali di epsom utilizzati per un caldo pediluvio possono lenire il male, diminuire l’infiammazione, l’eventuale turgore e gonfiore. Favoriscono il rilassamento muscolare, perché una volta assorbiti dalla pelle, espellono le tossine accumulate, aiutano il sistema nervoso a rilassarsi, migliorano l’ossigenazione dei tessuti.
Alla sera quindi 3 cucchiai di sali di epsom in una bacinella di acqua tiepida, lasciamo il piede colpito da tallonite immerso per qualche minuto, magari dopo essere stato avvolto dall’argilla e risciacquato, e poi una volta asciutto lo curiamo con una buona dose di arnica e un calzino di cotone a protezione.


Esercizi

Una volta superato il picco di infiammazione acuta del piede, è consigliabile iniziare a praticare alcuni esercizi di mobilitazione delle fasce plantari. Stretching delle punte e del tallone alternati aiutano ad aumentare l’elasticità dell’articolazione della caviglia e ossigenare i tessuti. Circonduzioni delle caviglie interne ed esterne da seduti aiutano a drenare ristagni eccessivi di liquido. Spostare il peso del corpo sugli avampiedi e poi riportarlo sul tallone, favorisce la sollecitazione del ritorno venoso e la flessibilità di tutto il piede.

 

Dopo gli esercizi “fai da te” a casa che possono essere praticati facilmente in qualsiasi momento della giornata, affidarsi ad un istruttore di yoga pilates potrebbe essere una soluzione per prevenire questi disturbi e favorire il benessere di tutto l’organismo.