Articolo

Giornata contro l’AIDS: come si diagnostica l'Hiv?

Il primo dicembre è il giorno scelto per la giornata mondiale contro l’AIDS, un’iniziativa che mira ad accrescere la consapevolezza su questa malattia. Come si diagnostica l’Hiv?

Giornata contro l’AIDS: come si diagnostica l'Hiv?

Il primo dicembre è la Giornata mondiale contro l’AIDS. Intorno a questa data, la LILA (lega italiana per la lotta contro l’aids) organizza giornate di test gratuito nelle sue sedi di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Como, Livorno, Firenze, Milano, Roma, Torino e Trento.

Sono, inoltre, previste numerose altre iniziative per aumentare la consapevolezza sull’AIDS.

Per informazioni dettagliate sulle iniziative globali, sulle date delle giornate di test gratuito sede per sede e su tutte le iniziative a livello locale, è possibile consultare le pagine che la LILA dedica al World Aids Day 2015.

Le iniziative della giornata mondiale contro l’AIDS, la cui testimonali è Nina Zilli, sono state realizzate con il contributo di Coop, che ha messo a disposizione della LILA 25.000 preservativi a suo marchio, da distribuire gratuitamente insieme a materiale informativo.

 

Come si diagnostica l’Hiv

L’Hiv si diagnostica attraverso test specifici:

  • Test ELISA. È il test con maggiore sensibilità e affidabilità e consente di rilevare gli anticorpi specifici che il sistema immunitario sviluppa dopo aver contratto il virus dell’Hiv. Si effettua con un normale prelievo di sangue e va fatto dopo un certo periodo dal sospetto contagio. L’organismo, infatti, per sviluppare gli anticorpi anti-Hiv impiega un periodo che va da 8/10 settimane a tre mesi; per indicare il tempo intercorso dal contagio al momento in cui l’infezione diventa diagnosticabile si parla di periodo finestra. Se il test ELISA risulta positivo, la persona interessata viene invitata a sottoporsi a un test di conferma, detto Western Blot.
  • COMBOTEST o test combinato. Oltre a individuare gli anticorpi, questo test consente di rilevare la presenza di una particolare proteina, l’antigene P24, che compare e aumenta in modo significativo già pochi giorni dopo essere entrati in contatto con il virus dell’Hiv. Questo test consente di ridurre il periodo finestra a quattro settimane, ma purtroppo non è ancora molto diffuso; solo un terzo dei centri italiani effettua attualmente lo screening con questo test.
  • Test rapido sulla saliva. Il test rapido sulla saliva prevede un periodo finestra di tre mesi ma ha il vantaggio di poter fornire l’esito in soli 20 minuti. In caso di esito positivo la persona viene inviata a un centro di malattie infettive per eseguire un test di conferma.
  • Test PCR. Consente di rilevare la presenza dell’Hiv nel sangue attraverso una tecnica di amplificazione molecolare di minime quantità di DNA o RNA. È un test molto complesso e costoso e la sua attendibilità diagnostica è considerata inferiore rispetto a quella fornita dal test ELISA.

Il test che viene proposto gratuitamente dalla LILA nel contesto delle iniziative della Giornata mondiale contro l’AIDS è il test rapido salivare.

 

Perché è importante sottoporsi al test dell’Hiv?

In caso di comportamenti a rischio è consigliabile attendere il periodo finestra e poi sottoporsi al test.

La diagnosi precoce consente di ricevere cure e assistenza adeguate, di prevenire il rischio di trasmettere il virus ad altri e di migliorare la propria aspettativa di vita. Attualmente non esistono ancora cure in grado di guarire la malattia; esistono, però, terapie antiretrovirali che consentono di avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale.

 

Per approfondire:

> Vai al sito della Lila