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Cos'è il vega test?

Il Vega test risale agli anni '50; perfezionato, viene oggi usato in alcune medicine alternative per scoprire intolleranze, allergie e per vedere la salute degli organi

Cos'è il vega test?

Un po’ di storia

Il Vega test è uno dei più vecchi test per le intolleranze alimentari. Questo test è stato messo a punto in Germania da Reinhold Voll, medico tedesco che ha fondato l’elettroagopuntura diagnostica, nel lontano 1958; ancora tutt’oggi è un test abbastanza controverso, tanto che la medicina tradizionale non ne riconosce validità scientifica.
In sostanza, Voll sosteneva che variazioni elettriche in specifiche aree cutanee, corrispondenti a punti dell’agopuntura cinese, potessero indicare condizioni patologiche negli organi ed apparati corrispondenti. Il test, che si chiama anche test elettrodermico, è stato poi perfezionato nel corso degli anni: fu un allievo di Voll, Helmut Schimmel che lo perfezionò nel 1976, portando alla realizzazione del più noto e diffuso test elettrodermico chiamato Vega test (VT), che ora viene effettuato con una strumentazione moderna. Viene usato in alcune medicine alternative, come omeopatia e agopuntura, per verificare lo stato di salute degli organi o per scoprire allergie o intolleranze alimentari.

 

Su cosa si fonda il Vega test?

I principi su cui si fonda sono quelli della bioenergetica: il corpo viene considerato come un insieme di campi magnetici sui quali alcune sostanze possono influire. L'organismo vivente è caratterizzato infatti da un quadro bio-elettronico, quadro che varia in relazioni all'intensità e all'effetto sull'omeostasi dei vari stimoli: stimoli squilibranti determinano una rapida variazione dello stato bioelettronico. Il contatto con alimenti nei confronti dei quali l'organismo presenta un’anomala reattività, come nelle intolleranze o nelle allergie alimentari, determina una repentina variazione bioelettronica dell'organismo, variazione che viene individuata attraverso il Vega test.

 

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Ecco come viene effettuato

In pratica, lo strumento consta di due elettrodi: uno viene dato al paziente, da tenere in mano, l’altro è collegato ad uno strumento attraverso il quale il medico può misurare le differenze di potenziale energetico in particolari punti della pelle. Un puntale sferico è quindi su un dito di una mano del paziente, mentre l’altra mano tiene un manipolo metallico, creando un debolissimo flusso di corrente, che veicola informazioni bioelettroniche all’apparecchio. Nella macchina vengono inserite sostanze omeopatizzate e molto diluite. Se si vogliono scoprire le intolleranze, per esempio, si mettono nella fiala estratti di vari cibi: il campo magnetico di queste sostanze influirebbe su quello del corpo umano esaminato.


Curiosità: la medicina ufficiale non riconosce validità scientifica a questo test. Il Vega Test sarebbe controindicato in caso di gravidanza e per portatori di pace-maker.