Intervista

Vagabondo, vegano, crudista, fruttofilo: Yotam Gordon

Non si incontrano molte persone come Yotam in giro, persone che hanno investito la loro vita nella loro passione: viaggi, frutta, cucina salutare. Questa dedizione ha anche cambiato la sua vita e ispirato quella di chi lo circonda. Facciamogli qualche domanda

Vagabondo, vegano, crudista, fruttofilo: Yotam Gordon

Yotam Gordon è all’apparenza un ragazzo israeliano come molti altri: un backpacker socievole, profondo, con una storia personale intensa.

In lui si fondono delle caratteristiche che lo rendono speciale, degno di un libro: l’amore per il vagabondaggio, una solida cultura vegana, una disciplina crudista, e infine una smisurata passione per la frutta che lo rende un esperto nel campo.

Sono state alcune passioni comuni a permettermi di fare la conoscenza di Yotam Gordon, viaggiatore provetto, ricco di passion e di umanità, beccato quasi per caso sulle strade dell’Asia dove entrambi eravamo a caccia di frutti rari ed avventure. Cominciamo dalla prima delle passioni che abbiamo scoperto condividere: viaggiare… vagabondare… 

 

Caro Yotam, cominciamo con un tema che so esserti caro: perché è così importante viaggiare? Cosa spinge persone come me e te a incontrarsi tra un viaggio e l’altro e condividere con gioia ogni folle pianificazione di un prossimo viaggio?

Per me è tutta questione di poche ragioni. Anzitutto, incontrare nuova gente, conoscere nuove culture e farsi ispirare da esse, dopodiché applicare queste ispirazioni nella mia vita. Poi aggiungerei, la voglia di scappare in un clima piacevole, come adesso in Israele dove sta cominciando l’inverno, ed è senza dubbio tempo di godere un po' di India.

Aggiungiamo che esistono stili di vita più economici se comparati alla mia nazione, il che mi permette di mettere da parte soldi per qualche mese e vivere letteralmente a metà prezzo o anche meno durante i viaggi, economici e minimalistici, se possiamo dire.

Infine, la voglia di sfuggire allo stress della società, strss economico, stress politico… insomma, lo stress! Ritengo molto riduttivo essere semplicemente un israeliano, poiché il passaporto non ci permette di viaggiare liberamente per il mondo, quindi mi piace l’idea di viaggiare in cerca di una nuova casa, più libera.

 

Seconda caratteristica comune: il veganismo. Come sei arrivato a questa scelta? Cosa ti ha dato in più nella tua vita? Come si concilia col viaggiare?

Quando ero nell’esercito (ancora obbligatorio in Israele), sviluppai un orribile problema cutaneo, che mi creo seri disagi.

Il migliore amico di mia mamma, un igienista naturale vecchia scuola seguace di Herbert Shelton per molto tempo, mi diede un libro sul veganismo e rimasi subito ammaliato.

Essendo una persona molto razionale e logica, tutto ebbe senso per me. Mi resi semplicemente conto che se puoi mangiare una cosa cruda, qualunque essa sia… beh, allora devi farlo! In questo modo escludi i prodotti animali.

Sono sempre stato sensibile al tema della sofferenza degli animali causata dall’allevamento, e ho cominciato a leggere Gerry Uropsky, adesso molto popolare su Youtube. Dopo queste letture capii che non sarei tornado indietro.

Fu un taglio netto, 4 anni fa. Il problema alla pelle scomparì, ma in realtà i migliori progressi furono mentali. Divenni più compassionevole con tutte le creature e con me stesso, più gentile, umile, in armonia. Ciò mi ha inoltre avvicinato alla natura come mai prima.

E sposare tutto questo al viaggio non è stato un problema: si trova abbondanza di vegetali ovunque nel mondo e sono sempre la soluzione più economica! Basta fermarsi ad una bancarella di frutta ed il gioco è fatto, ed in mancanza di frutta mi cuocio delle verdure: patate, zucche, radici, foglie verdi. è un ottimo piano B.

 

Passiamo ad un’altra scelta alimentare decisamente drastica: il crudismo. Parlaci delle motivazioni dietro questa scelta, dei benefici, delle difficoltà ad applicarla nella tua vita.

Semplicità è la parola d’ordine per questo stile di vita. Come per ogni specie, anche noi abbiamo un tipo di cibo più adatto alle nostre caratteristiche fisiologiche, un cibo attraente e seducente nella sua forma al naturale. E questo è la frutta.

I benefici sono innumerevoli. Quando decidi di applicare questo regime di vita, entri in armonia con la tua natura, senza sforzo. L’energia della frutta comincia a fluire nelle tue cellule e tutto va per il meglio. Numerose storie di guarigioni si leggono qua e là.

La più comune, sebbene corretta, metafora, è quella che compara il corpo ad un’auto: quando finalmente metti il carburante adatto, tutto procede liscio.

Le difficoltà sono solo in ambito sociale, solo talvolta pratiche. Un tale stile di vita è spesso in conflitto con il mainstream. Questa intervista è troppo breve per darmi la possibilità di elencarle tutte le problematiche. A livello pratico, talvolta è difficile trovare frutta di qualità, necessaria per questo stile di vita. Se poi le cose si fanno molto dure, suggerisco di non farne una questione religiosa e di farsi pronti a piccoli compromessi sporadici, se necessari, senza mea culpa. Infine, leggere, ascoltare, chiedere… c’è così tanto da imparare!

 

Ecco infine l’ultima passione comune: l’amore per la frutta. Un amore che rasenta l’ossessione, una vera passione che si traduce in una conoscenza scientifica di ogni frutto, delle stagioni e dei luoghi. Perché la frutta è così importante al punto da arrivare a pianificare i viaggi in funzione di essa? Parlaci un pò dei tuoi frutti preferiti e dei migliori paesi per andare a caccia di frutta! 

Come detto in precedenza, sono convinto che la frutta sia il cibo ideale per l’essere umano, ovvero il frutto che soddisfa tutti gli aspetti dell’esistenza.

La frutta di qualità è il cibo che apporta la sensazione più piacevole per il corpo, com’è giusto che sia.

Mi chiedono molto a riguardo e non credo ci sia poi tanto da spiegare, mi sembra così normale viaggiare in funzione del cibo.

Frutti preferiti? Una volta ho letto Doug Graham dire che il miglior frutto è quello che mangi al momento, e sono totalmente d’accordo.

Ma messo alle strette direi: al primo posto un mango israeliano chiamato Maya, poi i fichi, le cerimola, la papaya e le babane tropicale. Oh e i kaki, i chickoo, l’avocado, il jack fruit!

Fruit Hunting? La migliore frutta è senz’altro ai tropici. Non ho sperimentato tutto ma direi che India e Sri Lanka sono magnifici. Ma sono certo che ai tropici vai sul sicuro. Anche Israele e Portogallo sono magnifici… gelso, fichi, datteri, noci… have a fruitful life!

 

Scopri dove si svolgono i Fruit Festival internazionali



Per approfondire:

> Dieta della frutta: come funziona, benefici, controindicazioni