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Obesità: che fatica dimagrire!

Esiste a quanto pare solo una via per perdere peso e preservare la salute, alimentazione naturale di origine vegetale ben bilanciata ed una buona e vigorosa attività fisica, le scorciatoie con preparati brucia tutto e creme rassodanti vanno bene per i racconti fiabeschi, ma sicuramente non per l'organismo Uomo. Come si può pretendere di perdere velocemente kg di peso accumulati in mesi o anni, in poche settimane senza conseguenze? La natura ha i suoi tempi e questi devono essere rispettati!

Obesità: che fatica dimagrire!

Forse qualcuno di voi quest’estate durante una passeggiata sulla spiaggia avrà notato quante persone in sovrappeso sono presenti in numero maggiore rispetto a qualche anno fa. Oppure vi è capitato di entrare in aule scolastiche o frequentare parchi giochi di qualche grande città e aver notato quanti bambini sono già compromessi, anche solo nei movimenti a causa del sovrappeso. Non c’è bisogno di grandi sondaggi o studi per capire che questa è una problematica in lenta e continua espansione, che purtroppo causa anche squilibri a livello psicologico e sociale. Sappiamo bene quanto i bambini utilizzano franchezza e schiettezza durante i loro giochi, parole che a volte possono pesare come un macigno per un bimbo in sovrappeso.

I bambini in sovrappeso hanno più difficoltà a fare amicizia e spesso sono ritenuti pigri e trasandati; possono aver più difficoltà nell’apprendimento e sviluppare comportamenti di chiusura dettati dalla bassa autostima.

 

Danni potenzialmente irreversibili

Non porre rimedio nel caso di un figlio obeso è un gesto insensibile, perché quel bambino avrà molte possibilità di diventare un adulto malato o ancor prima un adolescente malato, visto che ad oggi il diabete di tipo 2, che prima veniva riscontrato solo negli adulti, sta registrando un’impennata proprio fra gli adolescenti! La probabilità di ipertensione è nove volte superiore nei ragazzi obesi e l’apnea notturna, che può causare problemi neurocognitivi, viene rilevata in un bambino obeso su dieci.

Non dobbiamo dimenticare che un’iperalimentazione nei primi due anni di vita oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia); da adulti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all'obesità ed una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle. Intervenire durante l'età evolutiva è, quindi, di fondamentale importanza, perché ci dà la garanzia di risultati migliori e duraturi.

 

Più mangia e più è sano

Purtroppo siamo ancora legati ad una mentalità insana che ci fa credere che il forte appetito e la voracità siano un segnale di benessere e si tende a incentivare il bambino  più che a limitarlo, con l’illusione che gli evidenti chili di troppo possano scomparire con lo sviluppo. Ma come già accennato non è così. Inoltre il frigorifero di casa è sempre fornito di merendine e snack e i distributori automatici delle scuole invitano a spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di calorie e grassi nascosti. Le bevande gassate, infine, eccessivamente zuccherine, risultano essere un piacere insostituibile, da preferire all’acqua, specie d’estate.

In Italia una persona su dieci è obesa ed è in sovrappeso il 25% della popolazione. Dati allarmanti, l’ obesità, presa singolarmente è il disturbo più comune riscontrato dai medici nella pratica professionale ma, sfortunatamente, è anche il fattore di rischio per una vasta gamma di patologie. Gli individui in sovrappeso di oltre il 20% rispetto al peso forma calcolato in base all’altezza e al sesso sono maggiormente soggetti a patologie degenerative, quali cardiopatie, determinate forme di tumore, diabete, artrite e così via. E poiché le persone obese tendono a consumare elevate quantità di cibi contenenti sostanze tossiche, il loro sistema immunitario risulta depresso, aprendo la via a qualsiasi virus o microbo circolante.

Portarsi appresso un peso eccessivo può compromettere in maniera drammatica la mobilità fisica, il lavoro, la salute mentale, la percezione di sé e la vita sociale. Forse ancor prima della malattia il problema è la perdita di molte delle cose più gradevoli della vita.

 

Programmi dietetici e pillole magiche

Ciò che ci porta all’obesità in primo luogo è una eccessiva/cattiva alimentazione, legata o meno ad una ridotta attività fisica e a fattori di tipo genetico/familiare; rari i casi di obesità legati ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.

Detto questo sembra quasi che un passatempo nazionale sia quello di seguire programmi dietetici con frustranti grammature e inghiottire pillole per ridurre l’appetito o alterare il metabolismo, chi ci guadagna in tutto questo? Sicuramente le case produttrici dell’ultimo ritrovato-miracoloso-bruciatutto, e qualche medico/chimico ben pensante che dopo la sua scoperta chissà perché, inizia a produrre barrette, bevande, ed altri alimenti con il suo nome ben stampato in caratteri maiuscoli! Pensiamo ad esempio a Barry Sears con la sua dieta a zona oppure al defunto dott. Atkins, che propugnava una dieta iperproteica e iperlipidica sacrificando la salute a lungo termine per un vantaggio a breve termine e poi promuoveva l’assunzione dei suoi integratori per cercare di risolvere quello che egli stesso definiva “problemi comuni di chi segue una dieta”, fra cui la stitichezza, le voglie da carenza di zucchero, la fame, la ritenzione idrica, l’affaticamento, il nervosismo e l’insonnia. Chi ci perde? Bravi, l’ho sapete già, allora dobbiamo cambiare direzione. La formula magica è semplice, cibi naturali di origine vegetale e una dose ragionevole di esercizio fisico. E’ paradossale seguire una dieta cui principio fondamentale è il peso degli alimenti se questi poi sono raffinati (pasta, pane etc…) e di discussa qualità (carne, pesce, latte etc…); tradotto significa che introduco meno porcherie nell’organismo, ma sono lontano da un’alimentazione che Nutre. Questo è uno dei motivi per cui si perde peso e poi con gli interessi lo si recupera. L’organismo ha necessità di cibo vivo e non iper-lavorato e/o pieno di residui chimici/farmaceutici. Tenere sotto controllo il peso è una scelta di vita a lungo termine, se si è acquistato peso lentamente, nel giro di mesi o anni, perché mai ci si dovrebbe aspettare di perderlo in maniera sana in qualche settimana?