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Modi di cottura: 5 metodi a confronto

La cottura dei cibi è, senza dubbio, uno dei tanti enigmi della gastronomia. Se ne sentono di tutti i tipi: "quel metodo lascia le vitamine ma salva le fibre", "quell'altro mantiene tutti valori proteici" oppure "ma che sei matto a fare le carote lesse? E' come non mangiarle affatto!".

di Redazione

Modi di cottura: 5 metodi a confronto

Ci sono diversi metodi per cucinare che creano confusione in materia e, proprio per questa ragione, ecco messi a confronto 5 metodi più comuni di cottura dei cibi.

 

Cottura a microonde

Le posizioni rispetto a questo al metodo di cottura al microonde sono molto contrastanti a riguardo, è doveroso evidenziare tutte le sfumature del caso microonde.

Tempi di cottura ridottissimi, risparmio di stoviglie e tempo per la loro pulizia e, perfino, un risparmio energetico dovuto ovviamente ai tempi ridotti. Insomma, il forno a microonde è entrato nelle cucine di tantissime famiglie e non se ne è più andato.

È vero, non si possono utilizzare utensili di alluminio, non si possono arrostire né rosolare i cibi: ciononostante piace a moltissime massaie. Il tempo è tiranno, il microonde è la risposta.

Detto questo però ci sono diverse controversie da approfondire che potrebbero lasciare più di qualche dubbio: il nutrizionista svizzero Hans-Urich Hertel è da anni un fautore dei malefìci del forno a microonde, nel dubbio sarebbe il caso di cambiare (o perlomeno diminuire) questa moderna abitudine.

 

Cottura a bagnomaria

Una delle metodologie di cottura più antiche è il bagnomaria: la particolarità è che la temperatura non supera mai i 90° o 95° quindi preserva buona parte delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento e, a differenza della bollitura, non perde componenti idrosolubili in quanto l'acqua che viene utilizzata è solo un mezzo per trasmettere calore e non va in contatto con l'alimento da cuocere.

 

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Cottura con pentola a pressione


La cottura a pressione invece si differenzia in quanto le temperature raggiunte superano abbondantemente i 100° C. I vantaggi sono sia la velocità di cottura dell'alimento, sia il punto di vista nutrizionale. E' infatti un'ottima metodologia per preservare dalle perdite di vitamine.

 

Cottura al forno

Rispetto alle precedenti, con la cottura a forno si possono cuocere tutti gli alimenti: carni, verdure e pesce. Il calore che avvolge gli alimenti determina un processo di evaporazione dell’acqua superficiale e le vitamine, minerali e proteine potranno essere assimilate in modo migliore. La cottura, però prevede un tempo elevato.

 

Cottura tramite frittura

La frittura, infine, consiste nella cottura di un alimento interamente immerso in un corpo grasso portato ad alte temperature. Gustosa, sfiziosa ed è una golosità indiscussa. I suoi benefici però rischiano di non essere così evidenti.

L'aumento del potenziale calorico dell'alimento è il primo svantaggio, seguito da diversi problemi di carattere tossicologico e nutrizionale, dovute alle alte temperature raggiunte con questo metodo.

Dalla redazione di Yeslife.it

 

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