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Il mercato bio e la scelta vegetariana-vegana: un bilancio di settore

I prodotti bio vanno di moda o iniziamo a cercarli perché abbiamo compreso qualcosa? L’alimentazione vegetariana e vegana è un vezzo o la testimonianza di una coscienza collettiva che tiene in diversa considerazione i nostri amici animali? Vi proponiamo una riflessione di ampio respiro, frutto di dati e della raccolta di commenti che ogni giorno condividete sul nostro portale e attraverso i nostri canali di social network

Il mercato bio e la scelta vegetariana-vegana: un bilancio di settore

Parliamoci chiaro: il tema interessa un numero sempre maggiore di utenti.

A confermarlo siete voi lettori, i vostri commenti, le vostre esperienze condivise sul web. I dati di indicizzazione ne danno ulteriore conferma.

Anche l’editoria in questo senso si sta muovendo chiaramente: ricette di libri sul veganesimo o vegetarianesimo fai da te, manuali sulla certificazione interna al mercato bio, e così via.  

 

L'interesse per la cucina vegana e vegetariana

Sul versante dei nostri contenuti editoriali, la ricerca dei lettori va a toccare temi specifici come gli alimenti antiossidanti, i semi oleosi, i sostituti delle proteine animali, le carenze vitaminiche, i prodotti biologici.

Si aggiungono argomenti legati al rapporto qualità-prezzo, a quanto incide la certificazione sulla spesa, a come mangiare sano senza spendere una fortuna 

Sul web poi impazzano video e tutorial di ricette fai da te senza proteine animali, delle piccole vere e proprie “perle” che orientano sempre di più verso un’autonomia alimentare consapevole, attenta alle combinazioni alimentari e ai principi nutritivi nell’ambito vegano e vegetariano. E i tutorials, almeno quanto gli e-books nulla tolgono all’editoria cartacea; si tratta solo di una fruizione diversa.

Prendiamo ad esempio i libri con annesse ricette e immagini o spazi bianchi per scrivere appunti pratici in fase di combinazione degli ingredienti… come potrebbe un e-book sostituire tutto questo? E, d’altro canto, manualetti a uso pratico e in formato digitale sui temi dell’alimentazione sono utilissimi.  

Anche i divulgatori scientifici hanno di recente un piglio molto fresco e un intento molto centrato sulla trasmissione di informazioni che tengano in grande conto la depurazione e ribadiscano la verità per cui un corpo sano passa per un’alimentazione che incide positivamente anche sulle emozioni e sui pensieri.

Una tra le giovani leve in questo senso è Marco Bianchi, cuoco per vocazione, diplomato in Tecnico di Ricerca Biochimica ed è divulgatore e consulente scientifico per Fondazione Umberto Veronesi. I suoi libri e il suo blog "Bello & Buono" ospitato sul sito di D Donna sono una vera e propria miniera di consigli di sana alimentazione e cucina nutraceutica. 

 

Leggi anche la recensione del libro La rivoluzione della forchetta vegan

 

Dieta vegana o vegetariana: moda o rinnovato sentire? 

Un numero sempre maggiore di persone si sta ponendo domande, sta iniziando a mettere in dubbio credenze come: se vuoi ossa forti, bevi latte. Tenaci divulgatori, naturopati, ricercatori, medici illuminati hanno il merito di aver messo in discussione il conosciuto e aver diffuso nuove possibilità. Penso al nostro Valdo Vaccaro - il suo sito è una fonte inesauribile di tesine preziosissime - al nutrizionista di fama mondiale Colin Campbell, autore di The China Study, il Professor Marco Berrino, la nostra giovane nutrizionista Veronica Pacella e molti altri. 

L’obiettivo dovrebbe essere quello di spingere, dar sostegno, diffondere gli interventi e le informazioni di tutti quei professionisti, studiosi, divulgatori che chiariscono come non ci sia nulla cui dire un no assoluto ma che aiutano a capire come funziona l'industria. E, cosa importante, combinano studi chimici a verità che definiremmo spirituali, come quelle di ascoltarsi prima, durante e dopo il pasto.  

Certo, non mancano i fondamentalisti. La controindicazione di una dieta vegetariana o vegana stretta può essere la rigidità e il giudizio verso chi non adotta questo stile di vita. Tenere a bada la glicemia, sentire bene cosa ci dà energia e cosa ce la toglie, cambiare gradualmente lo stile di vita, questo sì. Cercare di cambiare lo stile di vita altrui, criticare e far polemica in continuazione, fare paragoni con chi non ha abbandonato le proteine animali, questi possono essere gli effetti collaterali. 

 

La coltura biologica 

Le fasce interessate ai temi legati alla coltura biologica non sono solo quelle coperte dagli adulti, ma anche dai giovani che stanno tra i 20 e i 30 anni. L’intento che li muove è la reale possibilità di nutrirsi in modo biologico e la prospettiva di una prole futura li muove ancora di più verso questo tipo di ricerca. Gli anziani, poi, hanno capito che può esserci un modo differente di invecchiare, che a partire dalla tavola si possono curare molti disturbi legati all’età.   

L'incremento dei consumi di alimenti biologici è un fenomeno che si sta verificando anche in Italia e noi ci teniamo a far comprendere quando un alimento può davvero dirsi bio. Per questo ci occupiamo anche di agricoltura biologica, ovvero quell'agricoltura che funziona mediante sistemi produttivi che escludono l'uso di prodotti chimici di sintesi (concimi chimici, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere), utilizza come fertilizzanti scarti e concimi naturali. 

La normativa (regolamento CEE 2092/91) dichiara che gli alimenti biologici sono i prodotti alimentari "ottenuti con metodo di produzione biologico". I cibi biologici si riconoscono dall'etichetta, dove deve essere riportata una di queste diciture: "Da agricoltura biologica", "biologico", o "bio", se almeno il 95% in peso degli ingredienti di origine agricola è biologico, come stabilisce difatti l’ultima normativa comunitaria Reg. 834/2007 (con tempi di adeguamento fino al 1° Luglio 2010). In caso la percentuale sia inferiore al 95%, qualsiasi essa sia, il termine "biologico" è riportato solo nell’elenco degli ingredienti e non nel campo visivo di vendita. Sempre in etichetta deve essere riportato l'ente che ha eseguito il controllo e la certificazione

 

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Per approfondire:

> L'agricoltura sostenibile

> Come scegliere le scarpe vegan