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Perché mangiare crudo a inizio pasto?

L’abitudine di mangiare cibo crudo a inizio pasto si basa su varie ragioni solide, tutte da conoscere per trarre il massimo da una corretta alimentazione e non disperdere energie in una digestione complicata o in un ingiustificato sperpero di difese immunitarie

Perché mangiare crudo a inizio pasto?

Approfondendo il tema delle associazioni alimentari, si scoprì che suddividere correttamente il pasto quotidiano in crudo e cotto è un principio con una netta influenza sulla qualità dell’alimentazione.

Vediamo perché.

 

Leucocitosi e digestione

Negli anni trenta del secolo scorso, diversi studi portarono alla luce che l’aumento di leucociti (ovvero di globuli bianchi, la principale difesa del sistema immunitario) nel sangue dovuta all’ingestione di cibi cotti e raffinati non era una normale e consueta reazione fisiologica all’assunzione di cibo e all’inizio della digestione; infatti, questo processo (leucocitosi digestiva) non avrebbe luogo coi cibi crudi.

La leucocitosi concentrata nella digestione sperpera energie che il corpo in genere riserva per mantenere in buone condizioni il sistema immunitario generale e per operazioni continue quotidiane di autoguarigione. Queste diventano evidenti, ad esempio, nei casi di disappetenza durante la febbre, sia negli umani che nei vari animali.

L’abitudine a mangiare il crudo prima del pasto, quindi, garantirebbe da un lato l’assunzione di una quantità minima di crudo e d’altro lato permetterebbe che il cibo venga digerito nel miglior ambiente gastrico possibile, senza un’attività leucocitica troppo spinta e innaturale, da considerarsi un ingiustificato stress per il metabolismo.

Digerire in assenza di leucocitosi digestiva permette un completo assorbimento dei principi nutritivi, e un più facile raggiungimento del senso di sazietà, senza eccedere con quantità di cibo, che per essere digerito consumerà una parte considerevole delle energie date dal cibo stesso, come se in fondo non avessimo neanche mangiato.

 

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Percentuali di crudo da mangiare prima dei pasti

In accordo con tali studi e molti altri a seguire, la percentuale di crudo da mangiare in ogni pasto si aggirerebbe attorno al 60-70%, tollerando un 30-40% di cotto, per legittimare il consumo di alimenti altrimenti non digeribili, come i semi, nel caso dei legumi o dei cereali.

Purtroppo si è nei decenni ingenerata e consolidata l’abitudine generale a cuocere anche verdure che si possono benissimo mangiare crude, assuefandosi al gusto del cotto e condito, e perdendo quello del crudo.

 

I tipi di cibo crudo

Ma è forse tutto il crudo uguale? No di certo. La prima differenziazione va fatta tra frutta e verdura.

Prendiamo la prima categoria, la frutta: com’è noto, si suole suddividerla in due macrocategorie: frutta acida e frutta dolce, mettendo in una categoria a parte anguria e meloni, che richiedono un lungo tempo di digestione e, volendo seguire le esigenze del nostro organismo, andrebbero mangiati a distanza di almeno un’ora da ogni altro tipo di cibo.

La frutta dolce e quella acida vanno mangiate separatamente, tollerando solo la presenza di alcuni frutti intermedi, definiti semiacidi.

La frutta ha un tempo di digestione assai breve, essendo il nostro corpo strutturato e specializzato per la sua digestione; pertanto dopo 20 minuti o mezz’ora si puo’ iniziare a mangiare le verdure crude, in una proporzione che, ripetiamo, in una dieta ideale dovrebbe raggiungere almeno il 60% del pasto.

Tra le verdure, possiamo consumare senza cuocere:

  • radici come carote, barbabietole e ravanelli; tutta la sterminata gamma di verdure a foglia utilizzabili come insalata, la cui lista sarebbe infinita (spinaci, bietole, rape, cicoria, radicchio, lattuga, rucola, indivia,);
  • i vari ortaggi come zucchini, pomodori, caroselli, cetrioli e altri; 
  • i fiori edibili di stagione (nasturzio, calendula, acacia, rosa, violetta, eccetera) e tutto lo spettro di erbe spontanee di campo (piantaggine, portulaca, tarassaco, cicerbita, farinaccio, chi più ne ha più ne metta);
  •  la preziosissima famiglia dei cavoli, tra i quali troviamo molti membri facilmente mangiabili anche a crudo: cavolfiore, cappuccino, cappuccino rosso, cavolo nero, cavolo verza, cavolo rapa, cavolo cinese, cavoletto di Bruxelles.

A quanto pare, seguendo questa filosofia, l’ideale sarebbe mangiare una porzione di frutta, una porzione che comprenda una combinazione delle verdure, e infine un secondo piatto di cibo cotto, come di norma adesso la famiglia media usa consumare.

 

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Per approfondire:

> Dieta crudista: cos'è e come si fa

> Digestione difficile, cause e rimedi

 

Video by Deabyday.tv